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La Fiat di Termini secondo De Tomaso

Ieri la casa automobilistica di Rossignolo ha presentato ufficialmente il piano industriale

29 marzo 2011

De Tomaso Automobili ha presentato ufficialmente ieri a sindacati, rappresentanti della Regione Sicilia e del Ministero dello Sviluppo Economico, il proprio piano industriale per il rilancio dello stabilimento Fiat di Termini Imerese: l'incontro è avvenuto presso la sede del MISE e alla presenza dell'Advisor Invitalia.
"Nel dettaglio - si legge in una nota - il piano De Tomaso Automobili prevede un investimento complessivo di circa 420 milioni di euro dal 2012 al 2015, il riassorbimento dei circa 1.450 operai attualmente impiegati nello stabilimento Fiat di Termini e la produzione di 38/40.000 vetture di fascia alta".
Nel sito industriale di Termini Imerese, De Tomaso Automobili intende "produrre due tipologie di vetture alta di gamma, una city car e un minisuv" (per un totale di circa 38 mila vetture, rispettivamente 30 mila e 8 mila), che andranno a completare la gamma delle 3 vetture previste dal Piano Industriale che l'azienda sta attuando negli stabilimenti di Grugliasco (Torino) e Livorno.
"Abbiamo bisogno di tutta la fabbrica, non si può spaccare la fabbrica e gestirla in dieci" ha detto il patron della De Tomaso, Gian Mario Rossignolo, al termine dell'incontro. Quindi il progetto De Tomaso occuperebbe gli stabilimenti Fiat e Magneti Marelli impiegando circa 1.500 persone, secondo quanto detto da Rossignolo stesso.


La "De Tomaso SLS" una delle auto che sarebbe prodotta a Termini Imerese

Secondo quanto riferito dalla Uilm, il piano presentato da De Tomaso avrebbe una particolarità: all’interno della fabbrica si realizzerebbe una 'selleria' per cucire a mano gli interni delle auto, in cui sarebbe impiegato il 29% del personale complessivo. Inoltre, ha fatto sapere il sindacato, la produzione delle vetture avverrebbe con una tecnologia innovativa e brevettata. Per la Uilm comunque, il progetto De Tomaso "sarebbe troppo ambizioso" e "sotto il profilo occupazionale non tutela tutti"; secondo la Fim il piano "sulla carta sembra girare, poi bisogna vedere nella pratica". Sopratutto occorre capire quante risorse Rossignolo farà uscire direttamente dal suo portafoglio, sottolinea la Fiom. Infatti, per l'Ugl Metalmeccanici bisogna capire bene quali siano i dettagli. "Rossignolo – ha spiegato Roberto Mastrosimone segretario della Fiom di Palermo - ha illustrato il proprio piano d’intervento. Ha parlato di un investimento generale di 420 milioni e dell’assunzione di 1450 lavoratori. Ma nulla ha detto sul come verranno spesi i soldi e su quello che sarà l’intervento pubblico. I dubbi sulla sostenibilità economica del progetto quindi restano".

Intanto si è appreso ieri che l'azienda florovivaistica Ciccolella avrebbe mandato una lettera con cui sospende momentaneamente la sua partecipazione al progetto per il rilancio del polo industriale di Termini Imerese, annullando così l'incontro previsto per oggi.
A dare la propria disponibilità, la scorsa settimana in occasione dell’incontro tra i sindacati, Invitalia, Fiat e Regione Siciliana, erano state quattro (De Tomaso, Cape-Reva, Biogen e Ciccolella) delle sette aziende della short list stilata da Invitalia, per il rilancio del polo industriale siciliano. Ieri, dunque, il primo incontro e il primo cambio in corsa.
Domani è la volta di Biogen Termini spa, società che si occupa di impianti di stoccaggio e lavorazione delle biomasse, e Einstain multimedia che, attraverso la controllata Med Studios, trasformerebbe il sito di Termini in uno studio cinematografico.
Al momento nessuna disponibilità ad incontrare i sindacati è pervenuta dalla New Coop, azienda piemontese, con sede a Novi Ligure, che si occupa di piattaforme logistiche e di svuotamento e riempimento di container e silos, e dalla Lima-Lto spa, che opera nel settore dei prodotti elettromedicali ad alta tecnologia. A queste si aggiunge, poi, la "manifestazione d’interesse", giunta però in ritardo al ministero (che sta però valutando la possibilità di accogliere la richiesta), della DR Motor, gruppo molisano guidato da Massimo Di Risio, che vorrebbe produrre in Sicilia quattro modelli (l’obiettivo è di 60.000 auto all’anno), rilevando lo stabilimento nella sua totalità e mantenendo il ciclo produttivo previsto dall’attività industriale della Fiat.

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, GdS.it, LiveSicilia.it]

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29 marzo 2011
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