La figlia del Capo dei capi si sposa
L'ultima figlia di Totò Riina si sposerà a Corleone con uno segnalato, forse, nei pizzini di Provenzano
La figlia minore di Totò Riina, Lucia, 28 anni compiuti lo scorso 11 aprile, si sposerà, domani mattina nella chiesa dell'Immacolata, a Corleone, con Vincenzo Bellomo, rappresentante, con cui è fidanzata da alcuni anni. Dopo la cerimonia è previsto l'intrattenimento nel ristorante "La Schiera" dov'è atteso un centinaio di persone.
Il futuro marito della più piccola dei quattro figli del capomafia corleonese condannato a diversi ergastoli, ha 34 anni ed è già stato al centro delle attenzioni investigative antimafia perchè sospettato di essere il "Vincenzo Belluomo" di cui si parla in un pizzino ritrovato nel covo di Montagna dei Cavalli, a Corleone, dov'è stato arrestato l'altro padrino corleonese Bernardo Provenzano. Nel pizzino, scritto dal capomafia palermitano Salvatore Lo Piccolo, che all'epoca era latitante, c'è un riferimento a una persona da segnalare a "Sisa, Ferdico eccedera eccedera". Il boss di San Lorenzo rispondendo a Provenzano dice "io li conosco tutti" e quindi "non ci sono problemi".
L'ipotesi investigativa sostiene che Bellomo sarebbe stato aiutato dalla mafia per piazzare i prodotti di cui è rappresentante nelle catene della media distribuzione palermitana.
Al matrimonio parteciperanno gli altri due figli di Riina e Ninetta Bagarella (sorella di Leoluca, mafioso e sicario anche lui con più ergastoli sulle spalle): Maria Concetta, 34 anni, sposata e con un figlio, e Giuseppe Salvatore, 31 anni, condannato a 8 anni e 10 mesi di carcere ma in libertà, da alcuni mesi nel suo paese e sorvegliato speciale, perchè l'attesa per la condanna definitiva ha superato i termini per la custodia cautelare dopo essere stato in carcere circa sei anni. Non parteciperà il secondogenito del boss Giovanni, 32 anni, anche lui mafioso e condannato all'ergastolo.
Lucia Riina ha scoperto chi fosse il padre solo dopo la cattura il 15 gennaio '93; Ninetta Bagarella, dopo il clamoroso e spettacolare arresto del marito, che era latitante da un trentennio da parte dei carabinieri del Ros, lasciò la villa super ricca di via Bernini a Palermo e tornò nella casa di famiglia in via Scorsone a Corleone, portandosi i quattro figli, ancora ragazzini. Fino a quel momento la bambina era convinta di chiamarsi Lucia Bellomo. Salvatore Riina, infatti, venne arrestato con addosso una carta d'identità intestata a Vincenzo Bellomo, agricoltore di Mazara del Vallo poi condannato per favoreggiamento del boss. Ora Lucia si sposa con un vero "Vincenzo Bellomo".
Fonte: La Siciliaweb.it