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La finanziaria monca

Il presidente della commissione Bilancio all'Ars smorza gli entusiasmi: "E' irricevibile. Ci sono ancora tre mld e mezzo di buco"

24 marzo 2015

Nei giorni scorsi da Catania è arrivata la notizia dell’approvazione della manovra finanziaria. Notizia data dal governatore Rosario Crocetta che, soddisfatto, ha parlato di finanziaria "Sblocca Sicilia". La manovra - si parla di circa 150 milioni di euro -, contiene anche le norme sulla riduzione dei compensi dei consiglieri comunali che non potranno superare il 30% dell'indennità degli assessori, la soppressione degli Iacp e dell'Arsea, misure di sburocratizzazione.
"Abbiamo varato tutto - ha detto il governatore - c'è una parte che riguarda anche il personale della Regione [...] Se entro il 10 aprile saranno apportate modifiche e miglioramenti che potrebbero essere proposti dal tavolo sindacale, allora noi ci impegniamo a emendare in commissione o in aula le norme contenute nella finanziaria proprio per venire incontro alle necessità del dialogo che abbiamo con le parti sociali", ha affermato Crocetta.
"Tecnicamente - ha infine aggiunto il governatore - ci sarà la pubblicazione, credo martedì (oggi, ndr), poi verrà inviata all’Ars per andare in commissione e infine presentata nei dettagli alla stampa" (LEGGI).

Tutto apposto, dunque? Non ancora! "La Finanziaria approvata dalla giunta è un documento monco. E dal punto di vista tecnico non può neanche essere esaminata". E’ questa l’affermazione di Nino Dina, presidente della commissione Bilancio dell'Ars, che 'boccia' la manovra del governo perché non è stato approvato anche il bilancio. La giunta infatti ha dato il via libera al ddl approvando solo la Finanziaria, manca però il bilancio, perché è ancora incerta la copertura dei 3 miliardi e mezzo di buco.
Per Dina (Udc) "è una Finanziaria monca. Dal punto di vista tecnico, l'unico bilancio valido a cui possiamo agganciarla è quello presentato a dicembre per l'esercizio provvisorio. Ma lì ci sono fondi per appena 4 mesi. Invece ci vuole almeno un maxi emendamento a questo bilancio provvisorio per indicare come si arriva a fine anno. E questa è una cosa che andrebbe fatta subito".
Dina dunque traccia il percorso della manovra appena approvata: "Non convocherò la commissione per iniziare l'esame. Non ha senso farlo. Attendo, tra l'altro, che il presidente dell'Ars faccia la sua valutazione di ammissibilità. Intanto speriamo che il governo concluda la sua interlocuzione con Roma. Ma a quel punto saremo già dopo Pasqua".

Quindi, quella di oggi sarà un’altra giornata di frenetiche trattative tra Roma e Palermo non ha permesso di sbloccare la Finanziaria e il bilancio.
Dopo la bocciatura di Dina, Crocetta è corso ieri ai ripari per evitare che il testo da cui dipende l’accordo con Roma possa subito inciampare all’Ars compromettendo la parallela trattativa per gli aiuti. Crocetta ha incontrato Dina e poi ha avuto un colloquio con il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, strappando un impegno almeno sulla tabella di marcia. "Se entro oggi - ha commentato Dina - il governo spedirà all’Ars almeno la Finanziaria, questa verrà esaminata dalle commissioni di merito. Mentre la commissione Bilancio si pronuncerà solo quando arriveranno i documenti contabili completi". In pratica le norme su tagli ai regionali, ai sindaci e ai consiglieri comunali e la riforma delle pensioni inizieranno un timido cammino nelle relative commissioni in attesa che da Roma arrivino gli aiuti che permettano di approvare il bilancio.

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24 marzo 2015
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