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La Finanziaria siciliana

La Finanziaria, approdata all'Ars dopo una "cura dimagrante", per l'assessore Armao "coniuga risanamento e sviluppo"

13 novembre 2010

"La legge finanziaria che il governo regionale ha varato coniuga il risanamento con meccanismi volti a innescare processi di sviluppo".
E' quanto ha sostenuto ieri l'assessore regionale all'Economia, Gaetano Armao, sintetizzando la filosofia della prossima manovra finanziaria.
Armao ha evidenziato, anzitutto, "l'ampio lavoro di confronto con le categorie produttive e sociali e le camere di commercio, che è ancora in corso per raccogliere suggerimenti utili da tutti i soggetti che, a vario titolo, possano dare un contributo in vista delle decisioni che dovrà assumere l'Assemblea regionale siciliana".
Nel merito della discussione già avviata, l'assessore ha illustrato "la scelta strategica compiuta dalla giunta di governo: non procedere a riduzioni di tutti i capitoli di bilancio, ma riservare agli assessori la responsabilità delle modalità e dei capitoli su cui operare il contenimento della spesa". "Di fronte alla carenza di risorse - ha detto Armao - dobbiamo indirizzare quelle disponibili verso obiettivi produttivi certi e raggiungibili". "Per questo motivo, le nostre scelte si sono soffermate su quattro obiettivi strategici: riservare 350 milioni di euro per imprese e comuni, finalizzati a produrre sviluppo e non spese improduttive; l'attuazione del credito d'imposta, volto a sospendere l'imprenditoria sana che è ben presente nella nostra regione; il micro credito alle famiglie, sostegno concreto per la vita di migliaia di persone in Sicilia, e le zone franche urbane, che la giunta ha varato giovedì sera (sono cinque, due a Palermo e poi a Bagheria, a Vittoria e a Enna)".

"L'art. 46 della Finanziaria 2011 'Fondo per gli investimenti' è privo di copertura finanziaria, in quanto prevede di destinare 350 milioni derivanti da quelle operazioni di dismissioni delle quote societarie detenute dalla Regione Siciliana". A dirlo è Cateno De Luca, leader di 'Sicilia Vera' e capogruppo all'Ars di 'Forza del Sud'. "All'articolo 20 dell'ultima finanziaria regionale - ha aggiunto - non si è potuto attuare in quanto la chiusura e l'accorpamento di enti e società genera debiti e non risorse da destinare agli investimenti come demagogicamente sostenuto dall'aspirante vicepresidente della Regione, nonché assessore all'Economia, Armao". "Capisco - ha ironicamente sottolineato - che Gaetano Armao sta gareggiando con Massimo Russo per conquistare lo scranno di vicepresidente della Regione che Raffaele Lombardo ha deciso di assegnare all'assessore tecnico che si dimostrerà più politico dell'altro, ma Armao la deve smettere di propinarci spot propagandistici su una finanziaria che provoca nuovi debiti ed aumento delle spese correnti". "E' noto a tutti, infatti, che la finanziaria di Armao indebita ulteriormente la Regione per oltre un miliardo - ha concluso De Luca - fa saltare i bilanci degli enti locali, aumenta i costi della politica di Palazzo d'Orleans, prevedendo una sanatoria per consentire agli assessori esterni come Armao di percepire il medesimo stipendio dei deputati assessori che ammonta all'incirca a 30 mila euro lordi al mese, aumenta le imposte al sistema produttivo, provocando sottosviluppo. E' proprio il caso di definire la finanziaria Armao 'il Festival dell'ipocrisia'".

E la Finanziaria è approdata in commissione Bilancio dell'Ars dopo una cura dimagrante "prescritta" dal presidente dell'Assemblea regionale, Francesco Cascio, che ha stralciato alcune norme dal documento economico presentato dal Governo. Si tratta di articoli che riguardano la semplificazione amministrativa e la riforma delle Asi.  In particolare Cascio ha stralciato, rispetto al testo presentato dal Governo, alcuni articoli sulla "Soppressione di enti regionali", sul "Riordino del sistema della formazione professionale", sui "Principi di riordino delle società partecipate dalla Regione".
"Lo stralcio - ha spiegato Cascio - è motivato dalla circostanza che esistono già due norme di iniziativa governativa, il cui iter è, allo stato, piuttosto avanzato e, pertanto, saranno pronte per l'aula a gennaio". Il nuovo testo è stato già inviato in commissione per essere esaminato per poi approdare in aula. "Quindi - hanno sostenuto dalla presidenza dell'Ars - non ha senso proporle in finanziaria, come, peraltro, appare più ragionevole anche a garanzia del lavoro delle commissioni di merito, che va salvaguardato".

La decisione ha riceveto un'accoglienza gelida dall'assessore Armao:
"Non commento quello che fa il presidente dell'Ars, se ha ritenuto di compiere questa decisione ne prendo atto". Cascio ha "cassato" le norme definite "di settore" che non dovevano essere inserite nel disegno di legge ma affrontate con provvedimenti specifici. Ha sottolineato infatti Cascio: "Ho stralciato queste norme sulla scorta di alcuni criteri ben precisi, che si sostanziano principalmente sul fatto che, le riforme di settore si fanno con leggi dell'Assemblea e non con emendamenti in finanziaria, o, peggio ancora, con delega in bianco a futuri decreti governativi, per cui appesantire la manovra con disposizioni che non sono strettamente attinenti alla materia di bilancio costituirebbe un inutile gravame, che, va, invece, assolutamente evitato, al fine di giungere all'approvazione della manovra stessa entro il termine costituzionale previsto del 31 dicembre per scongiurare il ricorso, ancora una volta, all'esercizio provvisorio e liberare, piuttosto, prima possibile, le risorse necessarie a far ripartire il rilancio della Sicilia".
Giovanni Panepinto, deputato regionale del PD e componente della commissione Bilancio all’Ars, ha detto: "L’unico interesse del PD è mettere in piedi una finanziaria regionale equilibrata, che permetta di dare risposte immediate e di utilizzare al meglio i fondi nazionali e comunitari a nostra disposizione: non servono tagli indiscriminati, servono scelte attente per far ripartire la Sicilia". "Quanto alla decisione del presidente dell’Ars Francesco Cascio di stralciare alcune norme del testo – ha aggiunto – non possiamo che rispettarla, perché è fra le sue prerogative. Oltretutto proprio le scelte del presidente dell’Ars possono rendere più agevole il cammino della legge in commissione e in aula: lavoreremo in questa direzione, per costruire un percorso fluido".

Rudy Maira
, capogruppo dei Popolari di Italia domani all’Assemblea regionale siciliana, ha commentato così il documento economico presentato dal Governo: "Lo schema di legge finanziaria inviato all’Ars dal governo Lombardo si contraddistingueva per un affastellarsi di norme, che la rendevano pesantissima, i cui contenuti erano persino estranei alle materie di bilancio e programmazione. Il presidente dell’Ars, Francesco Cascio ha operato bene stralciando articoli che erano veri fardelli del ddl con i quali il governo regionale balbettava riforme su cui, tra l’altro, il parlamento regionale e le commissioni lavorano da settimane secondo l’iter previsto dalle norme statutarie e regolamentari. Per un governo che si autodefinisce 'tecnico', il ddl presentato all’Ars era un vecchio modo per creare una legge omnibus ricca di sprechi e magari anche di favori".

[Informazioni tratte da Ansa, GdS.it, SiciliaInformazioni.com]

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13 novembre 2010
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