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La Fincantieri di Palermo continuerà a lavorare

Il Cantiere navale di Palermo manterrà le tre attività di produzione che lo rendono esclusivo all'interno del gruppo

24 settembre 2010

Ieri gli operai della Fincantieri e dell'indotto di Palermo sono scesi nuovamente in piazza per protestare. Dai cancelli della fabbrica un corteo ha raggiunto la sede di Confindustria, dove Fim, Fiom e Uilm hanno incontrato i dirigenti del gruppo di Trieste. Un incontro nel quale è proseguito il confronto sulla proposta dell'azienda di avviare la cassa integrazione per 470 addetti su un organico di 500 unità e dal quale sono arrivate buone notizie.
Infatti, hanno assicurato il direttore dello stabilimento Raffaele Davassi e il capo del personale Lorenzo Scilipoti, il Cantiere navale di Palermo manterrà le tre attività di produzione che lo rendono esclusivo all'interno del gruppo: costruzione, trasformazione e riparazione.
I dirigenti di Fincantieri hanno smentito, hanno fattoo sapere i sindacalisti presenti alla riunione, le indiscrezioni sul piano industriale del gruppo secondo cui l'azienda avrebbe smesso di costruire mezzi navali nella fabbrica di Palermo. Proprio queste indiscrezioni aveva scatenato le proteste e le preoccupazioni dei lavoratori, soprattutto nell'indotto che impiega quasi 1.000 persone.
Ad avvalorare le parole dell'azienda, una serie di commesse acquisite, e in fase di trattativa, che Fincantieri assegnerà allo stabilimento di Palermo per potenziare il segmento delle riparazioni navali: sei-sette navi da crociera dei gruppi 'Costa' e 'Msc', una piattaforma offshore che il prossimo anno potrebbe sviluppare circa 250 mila ore di lavoro, alcuni mercantili e la posatubi 'Castoro 7' della Saipem.

A fornire le informazioni sul portafoglio industriale del gruppo sono stati i dirigenti della Fincantieri nel corso della riunione in Confindustria Palermo con le Rsu della fabbrica e i rappresentanti sindacali di Fim Fiom e Uilm, che hanno reso noto il contenuto del confronto.
Secondo i primi calcoli dei sindacati, i lavori di riparazione su ogni nave da crociera garantiranno almeno 20-25 giorni di attività. Nel corso della riunione  è stata anche resa nota una lettera inviata dalla direzione della Saipem in Portogallo, che ringrazia gli operai di Palermo per il lavoro fatto nella piattaforma petrolifera Scarabeo 8 e nella quale preannuncia che si attiverà per sbloccare i lavori di riparazione nella posatubi Castoro 7, già ancorata al bacino da 52 mila tonnellate.
Riguardo le costruzioni, il gruppo di Trieste ha ribadito, hanno riferito ancora i sindacati, che "Palermo rimane un punto di forza" e che alla fabbrica saranno destinati carichi di lavoro non appena Fincantieri acquisirà commesse.
Sul fronte degli ammortizzatori sociali, Fincantieri ha ribadito la necessità di ricorrere alla Cig per 470 lavoratori, ma soltanto un terzo di questi, quindi circa 150 persone, sarà sottoposto a rotazione alla procedura nel periodo ottobre-dicembre di quest'anno.
Il numero di operai in Cig potrebbe essere ridotto, hanno reso noto i sindacati, se saranno attivati gli investimenti, pari a 15 milioni di euro, previsti dal protocollo d'intesa firmato qualche giorno fa tra Fincantieri, Regione siciliana, comune e autorità portuale di Palermo. I fondi serviranno alle attività di manutenzione dei bacini da 19 e 52 mila tonnellate, lavori che, in base ai calcoli di Fincantieri, daranno 6-7 mesi di lavoro agli operai. La Regione ha recuperato la somma nel bacino dei fondi Fas, che al momento sono bloccati al ministero dell'Economia.

Ma se a Palermo le notizie riportate dai sindacati hanno riacceso le speranze dei lavoratori, non si può dire la stessa cosa per tutti gli altri lavoratori di Fincantieri in Liguria e in Campania. Al cantiere navale del Muggiano (La Spezia), i sindacati dei metalmeccanici hanno tenuto un'assemblea unitaria in preparazione della manifestazione nazionale che gli stessi sindacati hanno indetto per il 1° ottobre a Roma. Obiettivo della manifestazione è quello di ottenere l'istituzione presso la presidenza del Consiglio dei ministri di un tavolo sulla cantieristica navale. Agitazione anche a Castellammare di Stabia, dove  Giorgio Cremaschi, segretario nazionale della Fiom, ha tenuto un comizio davanti ai cancelli del locale cantiere presidiato dai lavoratori. "Fincantieri deve ritirare il piano di ristrutturazione annunciato a mezzo stampa e sin qui non smentito". "All'azienda chiederemo inoltre - ha proseguito Cremaschi - di condividere con noi la richiesta dell'apertura a Palazzo Chigi di un tavolo sul settore della cantieristica navale. Sappia, in ogni caso, Fincantieri che, qualora intendesse portare avanti un disegno che giudichiamo assolutamente inaccettabile, impediremo la chiusura di ogni cantiere".

[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, Labitalia/Adnkronos]

- ANCORA IN PIAZZA! (Guidasicilia.it, 23/09/10)

 

 

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24 settembre 2010
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