La gastronomia siciliana è ancora più buona e gustosa se è ''Pizzo-Free''. A Roma tra sapori e legalità
La gastronomia tradizionale siciliana è ancora più buona e gustosa se tra gli ingredienti c'è la libertà dal pizzo!
E' questo il messaggio che hanno voluto lanciare alcuni dei commercianti ''coraggiosi'' che dalla Sicilia sono andati a Roma, in Campo dè Fiori, per dire no al pizzo ed alla mafia e vendere i prodotti liberi della loro terra.
Ieri nella piazza dedicata a Giordano Bruno (che per la propria libertà fu arso vivo) c'erano i banchetti ''du stigghiularo", "du pastaru", "du meusaru", "du dolciere" dove i passanti, catturati dagli odori e dai colori tipici della Sicilia, hanno potuto assaggiare i liberi sapori Pizzo-Free.
La manifestazione capitolina è stata la prima delle 22 tappe del progetto "Sicilia libera-cibi sapori, prodotti e cultura pizzo-free nelle piazze d'Italia" promossa dalla Fai (Federazione delle associazioni antiracket e antiusura italiane), dall'Associazione Addiopizzo, dall'Antica Focacceria San Francesco e da Confindustria Sicilia.
Iniziata nei mesi scorsi in piazza San Francesco D'Assisi a Palermo, è arrivata nel cuore della capitale sotto forma di una serie di scenografiche e colorate bancarelle siciliane per la vendita dei prodotti tipici.
Arancine, cannoli, stigghiole, pasta coi broccoli ''arriminata'', insalata di polpo e caponata: con meno di 10 euro si ha la possibilità di acquistare nei caratteristici stand fino a 4 piatti tipici palermitani, contribuendo alla causa antiracket siciliana.