La Gelmini non sente la protesta dei precari?
Continua ad oltranza la protesta contro i tagli della riforma Gelmini che da Palermo sta attraversando tutta la penisola
Giacomo Russo (nella foto), uno dei precari della scuola palermitani da giorni in sciopero della fame, è stato ricoverato d'urgenza all'ospedale Santo Spirito di Roma a causa del grave stato di disidratazione riscontrato dal medico che ieri mattina ha accertato le condizioni di salute dei lavoratori in presidio davanti Montecitorio.
Ma il ricovero è durato poco, perché Russo poche ore dopo è tornato nuovamente in piazza Montecitorio per continuare la protesta contro i tagli della riforma Gelmini. L'uomo non mangia da due settimane. "Ero in stato di disidratazione - ha raccontato -, i medici mi hanno alimentato con delle flebo. Sono provato, non sto molto bene, ma ho deciso di farmi dimettere dall'ospedale, anche se i medici volevano trattenermi. La mia residenza è piazza Montecitorio, per ora. Non intendo interrompere lo sciopero della fame, vado avanti a oltranza".
"La scelta dello sciopero della fame - ha affermato il sindacato - è una forma dura ed estrema, non dettata dalla disperazione ma dalla volontà di rompere il silenzio intorno al mondo della scuola. Tuttavia l'esperienza insegna che tali azioni rischiano di divenire passerelle di un circo mediatico che accende e spegne le luci in base ai propri interessi".
RdB/USB Scuola considera "vergognoso il silenzio del ministro Gelmini la quale, nonostante questo sia il secondo digiuno in due anni attuato dai lavoratori palermitani, non ha accennato nemmeno un invito a terminare la protesta" ed invita "tutte le forze sindacali e politiche, affinchè si facciano carico delle istanze del mondo della scuola attraverso mobilitazioni costanti ed articolate in tutto il paese, in modo di rendere di nuovo centrale il valore costituzionale del diritto allo studio". "Le convocazioni, i collegi docenti, le riunioni del personale ATA indetti ad inizio anno scolastico - questo l'invito del sindacato - siano un'occasione per rompere collettivamente il silenzio e l'arroganza di chi sta sfasciando tutto e mandando all'aria il sacrificio di intere generazioni".
Intanto a Palermo prosegue la mobilitazione dei precari della scuola. Dopo l'occupazione dell'Ufficio scolastico provinciale, per oggi i Cobas hanno convocato un'assemblea, alle 16, nei locali di via Praga. In Sicilia, spiegano gli organizzatori, tra i tagli dello scorso anno e quelli di quest'anno si è arrivati a quota 12.500. "L'effetto è devastante: espulsione definitiva di migliaia di precari, costituzione di classi sovraffollate in spregio alla normativa sulla sicurezza, drastica riduzione delle ore di sostegno per i disabili, sparizione di insegnamenti professionalizzanti con conseguente riduzione delle ore di lezione nelle scuole superiori, riduzioni delle risorse economiche per il funzionamento delle scuole immiserendo fortemente la didattica".
La protesta accesa dai precari della scuola di Palermo fin dal 16 agosto, presidiando ed effettuando lo sciopero della fame, deve adesso coinvolgere tutti, secondo i Cobas: "Non solo il personale della scuola ma anche i genitori, le famiglie, gli studenti. Ognuno può fare la propria parte per fermare i tagli, le controriforme, la devastazione della scuola".
"Non si può, come sta facendo il governo, mostrare disinteresse e disprezzo verso i lavoratori precari della scuola di Palermo che stanno attuando lo sciopero della fame, come forma di protesta estrema, per poter semplicemente rappresentare le proprie ragioni al ministro Gelmini", ha affermato Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil. "Giacomo Russo e Caterina Altamore - ha aggiunto citando i due precari in sciopero della fame - sono allo stremo delle proprie forze, come evidenziato dal ricovero d'urgenza di Giacomo. Chiedo che il ministro Gelmini ascolti quei precari e metta fine alle logiche autoreferenziali e autoritarie con le quali pretende di imporre politiche che stanno demolendo il sistema dell'istruzione, dell'università e della ricerca pubblica".
E in provincia di Pordenone, Maria Carmela Salvo, maestra originaria di Palermo e precaria da 5 anni, ha deciso di dare la sua adesione alla protesta. Stamani ha parcheggiato l'auto nella piazza di Maniago e ha assicurato che dormirà in macchina e farà lo sciopero della fame fino a quando non otterrà un incarico da qualche scuola elementare. Con la donna colleghi precari e rappresentanti sindacali e il marito, anch'egli disoccupato.
[Informazioni tratte da Ansa, La Siciliaweb.it, Repubblica/Palermo.it]