La già povera e inadeguata scuola siciliana rischia di diventare ancora più misera e tapina
Le previsioni del Ministero della pubblica istruzione danno nuvole nere per la scuola siciliana
Il Ministero della pubblica Istruzione ha fornito dei dati previsionali sul vicino futuro della scuola in Sicilia, che preannunciano, già per l'anno scolastico 2005/06, tagli agli organici per un totale di 797 docenti e 400 fra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici.
L'allarmante previsione è stata denunciata dai sindacati regionali di categoria Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals. ''La scuola pubblica siciliana - dice Enza Albini, segretario regionale della Flc Cgil - sembra ormai abbandonata a se stessa: dall'anno scolastico 2001/02 ad oggi abbiamo registrato tagli per 2.239 docenti e 1.103 unità del personale Ata, e nel prossimo anno la situazione già allarmante è destinata ad aggravarsi''.
I sindacati hanno quindi denunciato le gravi carenze nell'edilizia scolastica, nell'assistenza ai portatori di handicap e nella qualità dell'offerta formativa che in Sicilia sono diventati ormai proverbiali. ''La violenza degli ultimi giorni che ha riguardato alcune scuole - dice Eugenio Tumbarello, segretario regionale Uil Scuola - è il sintomo di una situazione sempre più tesa, che oltretutto evidenzia i rischi quotidiani ai quali è esposto il personale docente e non docente''.
I sindacati denunciano inoltre un aumento della dispersione scolastica in Sicilia, che nel biennio della scuola secondaria raggiungerebbe in alcuni casi il 30 per cento. ''A tutto questo - dice Raffaele Zarbo, segretario regionale Cisl Scuola - bisogna aggiungere i disagi dei circa 5.000 bambini in lista d'attesa che in Sicilia non hanno trovato posto nella scuola materna a causa delle carenze strutturali''.
I vertici regionali dei sindacati di categoria hanno rivolto infine un appello alle istituzioni: ''Siamo di fronte a previsioni allarmanti che rischiano di emarginare la scuola siciliana proprio in un momento in cui la formazione avrebbe dovuto rilanciare cultura e occupazione. Invece la scuola si impoverisce, riducendo tempi e qualità dell'offerta formativa. Bisogna interrompere questo declino, perché il riscatto della nostra regione passa da una scuola efficiente; solo così si può pensare di combattere ogni forma di illegalità. La lotta alla mafia nasce nelle scuole''.
Lillo Speziale, capogruppo dei Democratici di Sinistra all'Ars che ha incontrato insieme con il capogruppo della Margherita, Giovanni Barbagallo, i vertici regionali dei sindacati di categoria, ha informato che ''Il centrosinistra presenterà una mozione all'Assemblea regionale siciliana per produrre iniziative in grado di far uscire la scuola siciliana dalla drammatica situazione attuale''.
''Riducendo il numero di insegnanti e del personale non docente si abbassa il livello qualitativo della formazione scolastica in Sicilia. Come se non bastasse, più della metà degli istituti siciliani - ha aggiunto Speziale - sono fuorilegge dal punto di vista igienico sanitario e dal punto di vista statico, mentre circa il 65% non rispettano la normativa antincendio. È dunque necessario migliorare la qualità formativa e intervenire nel settore dell'edilizia scolastica e adeguare le strutture esistenti alle norme sulla sicurezza, a quelle igieniche e a quelle per l'abbattimento delle barriere architettoniche''.