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La Giornata mondiale del libro noi la dedichiamo a Giuseppe Saltalamacchia

"Studiare per me è vita". 86 anni, una vita avventurosa e usurante, e una voglia infinita di imparare

23 aprile 2015

Nell’Eutidemo Platone rac­conta che Socrate, poco prima di bere la cicuta e quindi morire, rice­vette in carcere un maestro di ce­tra. Alla domanda di un discepolo: "Perché imparare a suonare la ce­tra, se di qui a poche ore ti faranno bere la cicuta?", Socrate rispose: "Perché mi piace imparare"...
Il significato di quanto scritto da Platone, nella particolare giornata di oggi mondialmente dedicata al Libro, vogliamo dedicarla a Giuseppe Saltalamacchia.
Chi è costui? Ve lo raccontiamo subito.

Giuseppe Saltalamacchia è nato a Vicari (Pa) 86 anni fa. Lui è artigiano - maestro nella lavorazione della pietra - e ha deciso di tornare nuovamente sui banchi di scuola; si è infatti iscritto al primo anno dell'Istituto tecnico per geometri del suo paese.
Giuseppe, che dovette abbandonare gli studi all'età di 11 per aiutare la famiglia, tre anni fa era già riuscito a conseguire la licenza media, con un esame brillante, frequentando un corso serale a Lercara Friddi (Pa). I docenti lo hanno definito uno studente modello, sempre presente e volenteroso.
La sua vita è stata una straordinaria avventura. All'età di 17 anni ha lavorato da clandestino nella miniera Al Pas De Calais in Francia; nel maggio del 1950 ha svolto il servizio militare a Castelmaggiore, in provincia di Bologna, nel genio ferrovieri. Dopo essere stato congedato ha continuato il suo lavoro nelle Ferrovie, ma senza mai abbandonare la sua passione per la lavorazione della pietra. Dalle sue mani sono stati prodotti piccoli capolavori artistici che adornano anche alcune chiese dei paesi della provincia di Palermo. Il suo sogno costante però, è sempre stato quello di studiare, perché Giuseppe ha sempre amato leggere e imparare.

"Ho voluto proseguire gli studi perché conosco bene lo sviluppo degli archi e delle curve - dice Giuseppe Saltalamacchia - e quindi vorrei approfondire meglio la materia dal punto di vista tecnico. Con il mio gesto vorrei fare comprendere soprattutto ai giovani che studiare è importante. Io amo apprendere e quando ero giovane non l’ho potuto fare. Ma ho sempre amato leggere. Leggevo di tutto. Studiare per me è vita. Poi spero sempre che qualche giovane si appassioni al lavoro della pietra. Questi vecchi mestieri sono importanti e vorrei tanto che non tramontino mai".

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23 aprile 2015
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