La Giunta di Campobello di Mazara chiede la dichiarazione dello stato di crisi per il settore vitivinicolo
Regge il mercato dell'olivicoltura: per l'Ismea le quotazioni sono al rialzo
La Giunta comunale di Campobello di Mazara ha approvato una delibera con la quale si chiede la dichiarazione dello stato di crisi del settore vitivinicolo. Al contempo l'ha trasmessa al consiglio comunale perché faccia proprio il documento di richieste da inoltrare ai governi regionale e nazionale.
«Le associazioni di categoria - spiega l'assessore all'Agricoltura Pietro Giorgi - da mesi chiedono l'adozione di misure urgenti in grado di sostenere il mercato, ma inutilmente. La giunta comunale condivide, oltre ogni posizione politica, le valutazioni di merito delle associazioni e si unisce all'invito rivolto alla Regione Siciliana e al Governo di Roma perché adottino i necessari atti amministrativi in grado di garantire peraltro i livelli occupazionali.»
Seppur contrassegnato dalla variabilità dei prezzi e dalla concorrenza sleale di paesi esteri, il mercato delle olive e dell'olio extravergine d'oliva soffre meno la crisi di mercato. Nel suo report quindicinale l'Ismea rivela che le ''quotazioni sono al rialzo per tutte le categorie merceologiche''.
Nelle campagne di Campobello sono centinaia gli ettari coltivati ad oliveto, ed in particolare la varietà ''Nocellara del Belice'', sia per la produzione di olio che per le olive da mensa, quest'ultima a marchio Dop.
Lo scorso anno, su iniziativa del sindaco, è stato costituito un ''Comitato di produttori olivicoli'' che ha lo scopo di agevolare la ricerca di nuovi mercati per la commercializzazione degli olii extravergini e delle olive da mensa, nel tentativo peraltro di contrastare le speculazioni al ribasso sui prezzi portate avanti da alcuni grossisti che arrivano da altre regioni d'Italia ed hanno instaurato una sorta di monopolio degli acquirenti.
Sempre lo scorso anno, sempre su iniziativa del Comune, è stato istituito il primo ''Centro di assistenza tecnica e commerciale gratuita'' a sostegno degli olivicoltori, che ha sede a Palazzo Accardi. Tre volte la settimana consulenti ed esperti delle più importanti associazioni di categoria offrono, gratuitamente, a tutti i soggetti della filiera olivicola assistenza tecnica e commerciale, oltre ad una consulenza mirata finalizzata all’utilizzo delle risorse regionali, nazionali e comunitarie per la promozione dei prodotti nei mercati nazionali ed esteri.
Queste le richieste contenute nella delibera approvata dalla giunta:
- La dichiarazione dello stato di crisi del mercato per il settore vitivinicolo;
- il rinvio delle cambiali agrarie;
- la proroga dei contributi agricoli previdenziali e tributari;
- la rinegoziazione dei debiti delle aziende agricole da ammortizzare in 20 anni con un abbattimento pari al 40%;
- il pagamento dei progetti relativi al bando ''Ocm Vino 2002'', per i quali è stata richiesta la fideiussione, e dei rimanenti progetti che sono rimasti senza copertura finanziaria;
- la riforma dell'Ocm vino perché non risponde alle esigenze di mercato: la proroga di 12 mesi per i collaudi relativi all'Ocm Vino 2002-2003;
- l'indicizzazione delle risorse disponibili per il bando ''Ocm Vino 2004'';
- gli interventi straordinari per gli eventi climatici sfavorevoli alla produzione vitivinicola;
- liquidazione delle pratiche per la siccità degli anni 1999, 2000 e 2002;
- l'indicazione obbligatoria dell'origine;
- l'attuazione su scala europea del catasto vitivinicolo;
- il varo immediato da parte del Governo italiano del ''Piano nazionale del bioetanolo'' finalizzato all'acquisto dell'alcool distillato;
- l'aumento delle prestazioni cliniche al 20%, da pagarsi al prezzo medio di mercato del vino comune da tavola praticato nel mese di marzo di ogni anno;
- l'abolizione dell'uso di saccarosio e la sostituzione con l'utilizzazione oltre che del ''mosto concentrato'' e del ''mosto concentrato rettificato'' anche del ''mosto concentrato rettificato cristallizzato'';
- l'indicazione obbligatoria all'origine;
- la nuova programmazione delle misure agro-alimentari previste dal ''Psr'', per consentire a tutte le aree vitate di accedere agli incentivi previsti per la riduzione dei fitofarmaci e per le produzioni biologiche;
- l'immediata abolizione della deroga che inserisce le zone ''C2'' di produzione dei mosti come soggette a contribuzione per la trasformazione dei mosti muti in concentrati, ripristinando l'originaria disciplina che prevedeva il contributo solo ed esclusivamente per le zone ''C3'';
- l'allineamento dei costi egli oneri sociali agli standard europei;
- la riduzione del costo dei carburanti;
- la defiscalizzazione e la liberalizzazione del mercato dell'alcool di origine vinica e per uso alimentare;
- la regolazione ed il controllo dell'importazione di prodotti vinosi provenienti da paesi extracomunitari.