La grande ricchezza prodotta dal vino nelle terre di Sicilia
Il vino siciliano si conferma elemento di spicco si tutto il settore agroalimentare isolano
Un volume di affari di circa 500 milioni di euro. Il vino siciliano si conferma l'elemento di spicco di tutto il settore agroalimentare isolano. Il dato è emerso nel corso del convegno ''Bere bene, per pensare bene!'' svoltosi la scorsa settimana a Palermo, organizzato da Enoteca Italiana Siena, dal Ministero delle Politiche agricole e dall'Università di Palermo, un dato che si regge su una realtà produttiva costituita da 271 imprese vitivinicole, di cui 207 cantine private e 64 cantine sociali, 80 delle quali in grado di collocare il prodotto sul mercato internazionale e guidate per il 50% da imprenditori con meno di 40 anni di età.
Il settore della viticoltura in Sicilia insiste su un patrimonio di 143 mila ettari di vigneto, di cui il 73 per cento coltivato a uva bianca e il 27 per cento dedicato a quella rossa. La produzione complessiva dei vini siciliani si aggira attorno ai 9 milioni di ettolitri: di questi 150 mila sono a denominazione di origine controllata (doc), mentre si producono un milione e mezzo di ettolitri di vini Igt (indicazione geografica tipica).
La parte residua, ha spiegato durante il convegno Antonino Bacarella, professore di Marketing dei Prodotti Agroalimentari della Facoltà di Agraria di Palermo e titolare da due anni di un master in management della filiera vitivinicola, è costituita da vino da tavola sfuso, da mosto oppure da distillato. Forte di 200 aziende imbottigliatrici, inoltre, la Sicilia ha partecipato all'ultima edizione del ''Vinitaly'' con 176 aziende e 24 cantine sociali, rispetto a una rappresentativa nel '97 di solo 96 imprese.
Una rappresentanza forte quella dei vini siciliani a livello nazionale e internazionale, che adesso riguarda sempre più da vicino anche i consumi giovanili. Ciò è facilmente individuabile nell'aumento del numero di winebar, enoteche e vinerie - anche se in misura inferiore rispetto ad altre regioni italiane - che si registra per esempio nelle due più importanti città siciliane, Palermo e Catania.
Sui consumi la Sicilia appare comunque in linea con la tendenza nazionale, che in base alle più recenti indagini statistiche indica in circa due milioni i giovani da 18 a 30 anni che consumano vino in Italia, equamente divisi tra uomini e donne, con una particolare prevalenza del gentil sesso nella fascia compresa tra i 25 e i 30 anni di età.
In una fascia di età solo un po' più bassa si collocano invece gli studenti dell'ultimo anno del corso universitario triennale di Viticoltura Enologia della Facoltà di Agraria con sede a Marsala (TP) nei confronti dei quali è cresciuta l'attenzione da parte delle imprese vitivinicole siciliane.
Durante il convegno lassessore regionale all'Agricoltura e foreste Innocenzo Leontini, ha annunciato che ''in tempi molto brevi la Regione provvederà al ripristino del Cda dell'Istituto della Vite e del Vino siciliano, al momento commissariato e quindi pressoché immobilizzato nella sua attività di ricerca, sperimentazione e marketing di settore, con una nuova formula che prevede di ridurre da 18 a 5 il numero dei componenti''.