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La grande sfida

Quella di "guidare" Palermo fino alle prossime elezioni è "una prova estremamente difficile". Il commissario Latella l'ha accettata

15 febbraio 2012

"Quello che ho accettato è un incarico oneroso, ma amo le sfide. Avrei potuto dire di no, ma la sfida mi è piaciuta". Verrebbe quasi da dire "contenta lei...", ma lo diciamo come umile gente della strada. Certo è che viene facile a tutti pensare quant'è gigantesco e, gigantescamente difficile il compito che si è sobbarcato il commissario straordinario del Comune di Palermo, Luisa Latella, alla guida del Comune dopo le dimissioni di Diego Cammarata. "È un cammino estremamente difficile - ha detto - e non ci sono bacchette magiche. Devo dire però che in linea generale ho trovato appoggio da tutti, del resto la solidarietà si manifesta in fatti concreti".
"Un dato realistico sulla situazione economica del Comune di Palermo lo daremo non appena finiremo l'attività di ricognizione, a cui gli uffici comunali stanno lavorando, e le proiezioni che deve fare l'ufficio di ragioneria. Presenteremo prima il programma di opere pubbliche - ha aggiunto - e poi lo schema di bilancio al consiglio comunale".

A proposito della relazione presentata nei giorni scorsi dalla ragioneria generale del comune, che indica un 'ammanco' 131 milioni 398 mila 600 euro per consentire al Comune di chiudere in pareggio il bilancio di previsione 2012, il commissario straordinario ha detto che "intanto ci sono i minori trasferimenti dello Stato, con i tagli ai Comuni. La relazione predisposta dall'ufficio di ragioneria è la base di riferimento per poi costruire il bilancio. Da quest'anno bisognerebbe approvare in via sperimentale il bilancio consolidato, che comporta che i debiti delle varie società partecipate, società in house, di cui il Comune è socio unico, andrebbero a gravare sul bilancio pubblico. Buona parte di queste società sono in perdita - ha sottolineato - È un fatto negativo, perché sommando tutte queste voci il debito aumenta, gravando sul bilancio pubblico".
"Dobbiamo trovare la quadratura del cerchio e non è semplice. Dobbiamo cercare di salvare il Comune e tenere in piedi le società partecipate. È chiaro che alla lunga dobbiamo procedere a una ristrutturazione delle partecipate anche perché la legge prevede che entro il 31 dicembre 2012 le società in house, eccetto quelle del servizio idrico, vengano liberalizzate". "La partita delle liberalizzazioni è importantissima - ha concluso - e il Comune la deve giocare, nel tempo, cercando di evitare squilibri sul piano sociale".

"Nel bilancio comunale le somme a favore del sociale sono ampiamente insufficienti ai bisogni di Palermo. Non voglio quantificarle ma sono insuficienti. Non si può pensare che in una città come questa il Comune abbia scarse possibilità di operare in questo settore - ha aggiunto -. È chiaro che qualcosa in più bisogna farla. Farò di tutto per vedere di incrementare le somme a favore di questo settore".
"Da quando sono arrivata - ha sottolineato - si è parlato delle società partecipate, però ritengo che Palermo abbia altri gravissimi problemi che non sono da meno. Uno di questi è quello che riguarda l'edilizia scolastica, che è assolutamente carente. Si dovrà fare molto anche per questo settore". "L'ufficio ha elaborato diversi progetti - ha concluso - ma rispetto al parco delle scuole palermitane gli interventi da effettuare sono molti. Stiamo cercando di tirare fuori progetti da finanziare con 150 milioni di euro di fondi Fas. Una parte di queste somme è già stata destinata all'Amat, per l'acquisto di 75 mezzi pubblici, 25 dei quali sono arrivati".
Insomma, veramente una grossa gatta da pelare, per non parlare di cosa rimarrà in eredità a chi riuscirà in primavera a conquistare la poltrona occupata (si fa per dire) per dieci anni da Diego Cammarata.

E a proposito delle elezioni amministrative palermitane, nei giorni scorsi una delegazione di Italia dei Valori, composta dal segretario regionale Fabio Giambrone, dal segretario provinciale Pippo Russo, dal coordinatore cittadino Fausto Torta, dal capogruppo al consiglio comunale di Palermo Aurelio Scavone e dai consiglieri Salvatore Orlando e Paolo Caracausi, ha incontrato a Palazzo delle Aquila il commissario Latella. Gli esponenti IdV, hanno richiamato l'attenzione sulla "gravissima situazione sociale ed economica, soprattutto sul fronte della crescente disoccupazione, in cui versa Palermo per colpa di un'amministrazione in questi anni assente e senza un progetto di sviluppo e di crescita della città". Durante l'incontro è stato chiesto al prefetto Latella "di adottare ogni provvedimento utile perché le operazioni elettorali si svolgano nel massimo della trasparenza per non ripetere quegli episodi di manomissioni, illegittimità ed irregolarità, che hanno determinato, nel 2007, elezioni amministrative falsate fino al punto da provocare l'intervento della magistratura penale, con condanne per presidenti di seggio e candidati, e su cui ancora si attende il pronunciamento del Giudice amministrativo".
Il commissario ha reso noto che tutte le operazioni, compresa "la scelta dei presidenti di seggio e degli scrutatori, saranno effettuate con mezzi informatici che garantiscono la tracciabilità e le responsabilità anche nominative di tutti passaggi".

- Per la primavera di Palermo (Guidasicilia.it, 13/02/12)

Dentro e fuori il Palazzo... - I nuovi leader del Movimento dei Forconi, Mariano Ferro e Franco Calderone, sono entrati ieri a sala delle Lapidi, nel Comune di Palermo, per il consiglio comunale straordinario convocato per ascoltare le ragioni della protesta, ma Martino Morsello, uno dei fondatori del movimento, è stato lasciato fuori dalla porta del Municipio. Morsello ha protestato parlando di "atto di mafiosità e di strapotere" del presidente del consiglio comunale Alberto Campagna. Quest'ultimo lo ha querelato.
"Il signor Morsello - dice Campagna - risponderà in sede civile per le farneticanti dichiarazioni che ha proferito offendendo la mia persona e l'istituzione che rappresento. Il risarcimento che ne conseguirà verrà interamente devoluto in beneficienza allo stesso movimento dei Forconi". "Un atteggiamento ribadisco deprecabile, quello di Morsello, - aggiunge - che utilizza la violenza verbale come atto di intimidazione e, dunque, non accettabile mai come strumento di dialogo e di confronto democratico. Diversamente, invece, è stato l'incontro che ho avuto con una delegazione del Movimento dei Forconi assolutamente costruttivo e sereno".
"Abbiamo chiesto ai consiglieri di Palermo - ha detto Ferro - di fare pressione alle segreterie dei partiti per fare capire che o si cambia registro o siamo disponibili a fare la rivoluzione. Le nostre manifestazioni e le nostre dichiarazioni possono essere pesanti, ma lo è anche la situazione che c'è in giro". Il consiglio comunale, all'inizio della seduta pieno di consiglieri, si è poi rapidamente svuotato dice uno degli stessi partecipanti.

[Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it, GdS.it]

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15 febbraio 2012
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