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La grande spesa delle Regioni

In 10 anni la spesa delle Regioni è aumantata in media del 75%. In Sicilia è +125%

12 settembre 2011

In 10 anni la spesa delle Regioni è cresciuta del 75%; nelle realtà in quelle a Statuto speciale l'aumento è stato addirittura dell'89%. A livello nazionale, la crescita in termini assoluti è stata di 89,6 miliardi di euro, oltre la metà (45,9 miliardi) riconducibile alla spesa sanitaria. Lo sottolinea la Cgia di Mestre che ha preso in considerazione il periodo 2000 e il 2009, rilevando appunto che la spesa delle Regioni italiane è aumentata del 75,1%.
In termini assoluti, invece, le uscite complessive delle Regioni sono passate da 119,3 a 209 miliardi di euro. Se confrontiamo le Regioni a Statuto Ordinario con quelle a Statuto Speciale, si evince che la spesa delle prime è salita del 70,6%, quella delle seconde dell'89%.

A livello regionale, il maggior aumento di spesa si è registrato in Umbria (+143,7%), in Emilia Romagna (+140,3%) e in Sicilia (+125,7%). Appena fuori dal podio troviamo la Basilicata (+115,2%), il Piemonte (+91,8%) e la Toscana (+84,6%). La Provincia Autonoma di Trento (+43,2%), il Veneto (+40,9%) e la Campania (+40,3%) sono state, invece, le tre realtà territoriali più parsimoniose.
L'inflazione, tra il 2000 e il 2009 ha registrato un aumento più modesto: solo il +22,1%. In termini di spesa pro capite, invece, spetta alla Valle d'Aosta il primato delle uscite riferite al 2009 (13.182 euro), sul secondo gradino del podio troviamo la Provincia di Bolzano (10.013 euro) e sul terzo quella di Trento (8.465 euro).

"Intendiamoci - sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario Cgia - maggior spesa non sempre è sinonimo di spreco o di una cattiva gestione della finanza pubblica. Chi, soprattutto al Centro-Nord, ha investito in questi ultimi 10 anni in maniera importante sulla sanità, sui trasporti e sull'assistenza sociale, oggi può contare su livelli di qualità e di quantità dei servizi offerti ai propri cittadini che sono tra i migliori d'Europa". "L'aumento delle spese regionali è dovuto, inoltre, anche all'attribuzione in capo alle Regioni di nuovi poteri su tematiche quali l'industria, il commercio, le politiche del lavoro, il turismo ecc. Detto questo - aggiunge Bortolussi -, non possiamo nascondere che alcune Regioni, tipo quelle a Statuto Speciale, presentano livelli di spesa che solo in parte sono coperte dalle entrate proprie. Ciò vuol dire che la specificità di alcuni territori è stata in gran parte garantita dallo sforzo fiscale fatto dai contribuenti delle realtà a Statuto ordinario. Un meccanismo, quest'ultimo, che andrebbe eliminato per ripristinare il principio di equità ed uguaglianza tra tutti i territori regionali".

L'analisi si chiude con uno sguardo sulla dinamica registrata negli ultimi 10 anni dalle singole funzioni di spesa. La voce che ha subito l'incremento più sostenuto è stata quella dell'Assistenza sociale (+185,8%), seguono gli oneri non attribuibili (+112,6%. Include oneri finanziari, fondi di riserva, spese non classificabili), l'istruzione/formazione (+86,9%) e la sanità (+74,3%). In termini assoluti, oltre la metà dell'aumento della spesa totale è attribuibile alla sanità . Infatti, su un aumento di spesa complessivo pari a 89,6 miliardi di euro, 45,9 miliardi sono in capo alla sanità.

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

 

 

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12 settembre 2011
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