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La Grecia è in salvo

Raggiunta l'intesa sugli aiuti: l'Unione europea rafforza la sorveglianza su Atene

21 febbraio 2012

Un accordo senza precedenti per scongiurare il default e per preservare la stabilità finanziaria della Grecia e di tutta l'eurozona. Al termine di una maratona negoziale durata 13 ore, avviata in un clima di ottimismo e proseguita tra difficoltà e trattative sempre più difficili, i ministri delle Finanze dell'eurozona hanno trovato un'intesa per concedere ad Atene il secondo pacchetto di aiuti da 130 miliardi di euro necessario per evitare il suo fallimento.

"Abbiamo raggiunto un ampio accordo sul nuovo programma per la Grecia e sul coinvolgimento del settore privato che porterà a una significativa riduzione del debito e aprirà la strada a una somma senza precedenti per un nuovo finanziamento ufficiale per assicurare il futuro della Grecia nell'area euro", ha annunciato in una conferenza stampa poco dopo le 5 del mattino il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker. In cambio, ha spiegato il commissario europeo agli Affari economici e monetari Olli Rehn, Atene ha accettato il rafforzamento della sorveglianza sull'attuazione delle misure di austerity, così come richiesto da Olanda e Germania. "Il piano di salvataggio della Grecia - ha detto Rehn - si basa su una stretta condizionalità: si prevede di rafforzare la sorveglianza su Atene e di imporre una presenza permanente della missione in loco della Commissione europea" incaricata di verificare l'attuazione delle misure per rimettere in ordine le finanze pubbliche.
In base all'accordo raggiunto a Bruxelles, il debito greco sarà ridotto entro il 2020 dall'attuale 160% al 120,5%, lo 0,5% in più dell'obiettivo finora fissato, ma che si riteneva non sarebbe più stato centrato solo con i 130 miliardi del pacchetto. Per questa ragione, i creditori privati sono stati chiamati a uno sforzo supplementare, accettando dopo negoziati durissimi e pressioni fortissime una perdita del 53,5% (finora era del 50%) del valore nominale dei bond greci in loro possesso.

Nell'accordo per salvare Atene è intervenuta anche la Bce. Secondo quanto si legge in una nota dell'Eurogruppo diffusa al termine della riunione, la Banca centrale europea trasferirà i suoi profitti sui bond greci acquistati negli ultimi due anni nell'ambito del 'securities market program' alle banche centrali nazionali, che a loro volta li passeranno ai governi perché possano trasferirli ad Atene "per migliorare ulteriormente la sostenibilita' del debito pubblico greco". Tutti i Paesi membri dell'eurozona hanno poi accettato "un'ulteriore riduzione retroattiva dei tassi di interesse" del prestito alla Grecia, che, riferisce l'Eurogruppo, ha accettato di creare "un meccanismo che consenta un migliore monitoraggio" dei finanziamenti ottenuti e di quelli "generati all'interno": si tratta di quel conto bloccato su cui da settimane insisteva la Germania, sul quale Atene dovrà versare gli interessi sui nuovi prestiti, destinati prioritariamente a ripagare il debito.

"Siamo molto soddisfatti", ha commentato il premier greco Lucas Papademos al termine della maratona negoziale. In cambio, ha assicurato, "dobbiamo attuare il programma in modo efficace e tempestivo" e il governo "è determinato a farlo". Di un "bel risultato", che dimostra come l'Europa sia "anche in grado di funzionare" parla il premier Mario Monti. L'accordo raggiunto dall'Eurogruppo sulla Grecia è "molto buono" anche per il presidente della Bce, Mario Draghi. Ciò detto, il presidente della Bce ha sottolineato come sia "naturalmente molto importante che le principali forze politiche in Grecia sostengano gli impegni presi stanotte dal premier e dal ministro delle Finanze". E, infine, ha concluso, "è molto, molto importante che l'attuazione del programma sia correttamente monitorata".

Tutti i termini dell'accordo sulla Grecia

L'accordo per assicurare la sostenibilità del debito greco parte dal presupposto che la Grecia consolidi i conti e torni ad un avanzo primario nel 2013, faccia le privatizzazioni e applichi le riforme della troika. Di seguito i punti principali dell'accordo che ha dato il via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti.
DEBITO GIÙ CON NUOVI AIUTI - Con la contribuzione del settore privato e pubblico il rapporto debito/pil della Grecia, oggi al 160%, arriverà al 120,5% nel 2020, ovvero una soglia giudicata «sostenibile» che sblocca gli aiuti. I 130 miliardi di euro saranno versati entro il 2014, e saranno distribuiti tramite l'Efsf, in attesa che il Fmi decida a marzo sulla sua parte che l'Eurozona spera sarà significativa.
TROIKA PERMANENTE AD ATENE - È essenziale, per l'Eurozona, che la Grecia sia monitorata ed assistita a livello tecnico durante tutto lo svolgimento del programma di tagli e riforme, per questo Ue-Bce-Fmi si installeranno in modo permanente nel Paese. Inoltre, per essere sicuri che Atene non sia insolvente sulle sue future emissioni, metterà gli interessi su un conto bloccato monitorato sempre dalla troika.
BCE, FMI E BANCHE NAZIONALI - Anche la Banca centrale parteciperà al piano di aiuti distribuendo alle banche centrali nazionali i profitti sui bond greci nel suo portafoglio, a loro volta le banche centrali li verseranno agli Stati dell'Eurozona che hanno acconsentito a versarli alla Grecia nell'ambito del piano di riduzione del suo debito. E anche le stesse banche centrali che detengono bond greci rinunceranno fino al 2020 ai profitti, per cederli alla Grecia ed alleviare il suo debito dell'1,8%.
HAIRCUT DEI PRIVATI - L'accordo con i privati (Psi) prevede un 'haircut' o taglio nominale del 53,5% sui titoli in portafoglio, che saranno scambiati (swap) con titoli a più lunga scadenza e che avranno una cedola del 3% fino al 2014, 3,75% fino al 2020 e 4,3% dopo il 2020. Lo swap dei titoli partirà nelle prossime settimane, è volontario, ma l'Eurozona si aspetta una partecipazione vicina al 90%. ANCHE STATI PARTECIPANO A PERDITE- Gli Stati dell'Eurozona hanno acconsentito ad abbassare in modo retroattivo gli interessi sui prestiti concessi ad Atene nel 2010, nell'ambito del primo programma. Questa mossa consentirà di ottenere 1,4 miliardi di euro che andranno a tagliare il debito ellenico del 2,8%.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, ANSA]

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21 febbraio 2012
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