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La "guerra" dell'Ars

Parliamo di animosi o violenti scontri politici? No, la guerra è per il parcheggio!

15 marzo 2013

All'Ars è scoppiata "la guerra del parcheggio". Ed è andato in scena il "tutti contro tutti". A scatenare "la follia collettiva" è il nuovo piano al quale è stata costretta l'amministrazione di Palazzo dei Normanni per i lavori in corso nel piazzale alle spalle dell'ingresso principale (in piazza Indipendenza), riservato alle auto degli onorevoli. I posti si sono ridotti per motivi di sicurezza: da qualche giorno possono parcheggiare solo i componenti del Consiglio di presidenza e qualche dirigente, per tutti gli altri deputati sono state segnate aree di parking in piazza Parlamento.
Le disposizioni però stanno creando malcontenti, a vari livelli, anche perché l'amministrazione ha redatto una vera e propria scaletta, scandendo i tempi della sosta in base alla "casta".

I privilegiati sono, come sempre, i parlamentari, i primi ad avere il diritto di parcheggiare in piazza Parlamento. Poi tocca ai dipendenti dell'Assemblea (dirigenti, funzionari e altri) che hanno tempo fino alle 9.30 per lasciare l'auto, quindi se c'è ancora spazio il personale dei gruppi parlamentari, ultimi i dipendenti degli enti, come Fondazione Federico II, Osservatorio astronomico, l'ufficio postale e la banca, che fa servizio di tesoreria. Molti dipendenti dei gruppi e degli enti rimangono fuori, per la capienza limitata dell'area, un terzo della quale tra l'altro è riservata al personale del Comando militare adiacente a Palazzo dei Normanni. Impossibile diventa trovare posto per tutti gli altri: cronisti parlamentari, persone invitate per le audizioni delle commissioni e ospiti.

A "dirigere il traffico" dovrebbero essere i commessi addetti al servizio di portineria dell'Ars, che in molti casi, ovviamente, rifiutano compiti da "vigile" non previsti dal contratto. E allora ecco il caos giornaliero. In tilt vanno soprattutto i commessi in servizio nel gabiotto, che ogni giorno devono fare i conti con dipendenti e personale inferocito costretto a trovare parcheggio lontano dal palazzo, con evidenti disagi. Anche qualche onorevole ha protestano, in maniera accesa nei confronti dell'amministrazione, che però sembra andare avanti su questa linea. Pure i sindacati si stanno muovendo, hanno chiesto al comune di Palermo l'ordinanza per capire se la gestione della piazza spetta all'Assemblea regionale, oppure è di competenza dell'amministrazione comunale, dunque una zona pubblica e di libero accesso.
Il nuovo piano non risparmia neppure chi si reca a Palazzo in moto. L'accesso è consentito prima alle piccole cilindrate e poi via via, se lo spazio rimasto lo consente, a chi ha motociclette più grosse. Il sistema sta avendo ripercussioni sul lavoro: spesso chi è invitato alle audizioni nelle commisisoni parlamentari (sindacalisti, imprenditori, associazioni, sindaci) arriva in ritardo e all'ingresso del Palazzo si creano lunghe file per il ritiro dei pass...

"La vicenda dei parcheggi nel piazzale di Palazzo dei Normanni, che sta creando un caos enorme, ci ha permesso di scoprire che c'è una giungla negli orari di lavoro dei dipendenti dell'Assemblea: non ci sono tempi definiti, possono presentarsi al lavoro quando vogliono, l'unico limite è non oltrepassare le 9.30. Un privilegio che deve finire".
Interpellato sulla guerra dei parcheggi che si è scatenata all'Assemblea regionale, il deputato-questore Nino Oddo (Lista Crocetta) spiega che la vicenda dell'orario di lavoro è stata affrontata in via informale l’altro ieri nel corso del Consiglio di presidenza dell'Ars, riunito per deliberare su altri argomenti.
"I dipendenti devono accedere al lavoro come tutti gli altri, non possono mantenere questo privilegio che sa di dopoguerra", afferma il deputato che assieme agli altri questori ha posto la questione al segretario generale Giovanni Tomasello. "Non ci può essere personale di serie A e personale di serie B", aggiunge, riferendosi ai cosiddetti stabilizzati, che prestano servizio nei gruppi parlamentari. Il problema dell'orario di lavoro, secondo i colloqui col segretario generale, sarà affontato in sede sindacale.

Rimane aperto invece il caso dei parcheggi in piazza Parlamento. "Porrò ufficialmente la questione al Collegio dei questori - assicura Oddo -. Dobbiamo trovare una soluzione, senza discriminazione". Oddo valuta positivamente l'ipotesi di consentire la sosta a chi è munito di pass permanente, compresi i cronisti parlamentari. "Chi è autorizzato e lavora a Palazzo deve poter accedere, senza alcuna distinzione tra dipendenti, stabilizzati, giornalisti o altro: non è certo gradevole ragionare per caste".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it, Corriere del Mezzogiorno]

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15 marzo 2013
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