Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

La Lega minaccia, Berlusconi rattoppa

Il presidente del Consiglio: ''Lega era pronta alla crisi. Il referendum si terrà il 21 giugno''

17 aprile 2009

"La Lega avrebbe fatto cadere il governo. Il referendum si terrà il 21 giugno". Da Poggio Picenze (L'Aquila) dove si è recato per inaugurare la prima scuola da campo del dopo terremoto, Silvio Berlusconi ha spiegato così la scelta di non accorpare referendum sulla legge elettorale e elezioni europee. "La decisione è presa. Le polemiche sono fuor di luogo ma non mi toccano perché bisogna pensare al benessere dei cittadini".
Berlusconi ha ribadito che la prima cosa che uno Stato e un governo devono fare è "stare vicino ai cittadini che hanno bisogno. Il terremoto insieme alla crisi economica è il principale impegno del governo". Per questo il Pdl ha "messo da parte la possibilità di arrivare al bipartitismo perché non mi è sembrato responsabile da parte nostra andare ad inseguire una situazione come quella del referendum, molto favorevole per noi, facendo cadere la maggioranza di governo. Abbiamo quindi rinunciato a un fatto molto positivo - insiste Berlusconi - come il sistema bipartitico. Mi dispiace che altri abbiamo interpretato questo come una debolezza".

All'obiezione che l'election day insieme al referendum avrebbe fatto risparmiare risorse da destinare alla ricostruzione dell'Abruzzo, Berlusconi ha replicato: "Gli sprechi? Li ridurremo al minimo indispensabile". Berlusconi ha inoltre contestato le stime sui risparmi derivanti dall'Election day: "Siamo lontanissimi dalle cifre di cui si era parlato, che comprendevano anche i costi dell'andare e tornare dal voto, quelli dell'eventuale assenza dal lavoro per chi avesse deciso di andare a votare il lunedì". Un modesto risparmio si avrà comunque, conclude il premier, perché "probabilmente decideremo nella prossima riunione di governo che il referendum sia abbinato ai ballottaggi". E sull'Election day, ha infine ricordato, "dal punto di vista costituzionale c'erano diverse perplessità". Una seconda perplessità, secondo Berlusconi, sarebbe dovuta anche al fatto che gli elettori in certe grandi città avrebbero avuto davanti "sette schede, tutti sistemi di voto diversi uno dall'altro. Qualcuno che avesse la mia età si sarebbe trovato in difficoltà".

L'opposizione però non arretra sulla questione. "La Lega ha ottenuto ancora una volta un cedimento da parte di Berlusconi, cedimento che noi chiameremo 'Bossi-Tax', perché è una tassa che dovranno pagare tutti gli italiani", accusa il segretario del Pd, Dario Franceschini. "Quello che ha detto Berlusconi conferma quello che noi andiamo dicendo da settimane. La Lega sul referendum ha ricattato il governo", ha detto Anna Finocchiaro, presidente del gruppo del Pd al Senato.
Le parole del premier non hanno convinto nemmeno Confindustria. "Prima di parlare di un aumento delle tasse per aiutare le popolazioni colpite dal terremoto vorrei vedere uno sforzo vero per la riduzione della spesa pubblica improduttiva: non accettiamo che si decida di non accorpare la data delle elezioni e del referendum spendendo 400 mln dei cittadini", ha affermato la presidente Emma Marcegaglia. "Si tratta di una cosa assolutamente inaccettabile".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it]

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

17 aprile 2009
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia