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La legittima richiesta del popolo siciliano: ''una sanità professionale e affidabile''

Dopo i troppi casi di ''malasanità'' i governi, nazionale e regionale, affrontano l'emergenza siciliana

20 gennaio 2006

Negli ultimi tempi la ''malasanità'' siciliana ha causato molti, troppi, lutti. Un periodo drammatico segnata dal dolore, dalle polemiche e dall'insicurezza. Dall'agosto scorso i siciliani aspettano risposte concrete in grado di diradare tutte le nubi che si sono create nel cielo di uno dei settori più importanti e delicati della società, quello sanitario, e che purtroppo è diventato un qualcosa di cui avere paura.
Aspettando, dunque, queste fondamentali risposte, i cittadini tentano di darsi forza gli uni con gli altri, come è successo ieri a Messina, dove circa 400 persone hanno aderito al corteo organizzato dai familiari di Davide Campo, il bambino di 12 anni morto al policlinico di Messina il 19 settembre scorso. Al corteo che è partito dal reparto di pediatria del Policlinico è si è snodato sino alle vicinanze dello stadio, hanno aderito anche i compagni di scuola e tanti cittadini.

''Vogliamo i fatti, non parole; chiediamo giustizia per Davide e per tutti gli altri bambini che sono morti in questi mesi per l'incuria dei medici'', ha detto Rossana Capurro madre di Davide. ''Chi sbaglia deve pagare - ha aggiunto Francesca Gitto madre di Miriam, un'altra bambina di 12 anni morta a Barcellona Pozzo di Gotto in seguito ad un'operazione di appendicite - non ci piace questo sistema sanitario chiediamo che i medici siano più professionali e che non succedano più episodi di questo tipo''.

Una professionalità, quella che, legittimamente, tutto il popolo siciliano chiede, che forse è mancata  al primario del reparto di Nefrologia dell'ospedale Di Cristina di Palermo, Silvio Maringhini, a carico del quale pende la grave accusa di lesioni gravi nel processo sulla vicenda di un bambino palermitano di 5 anni, a cui una biopsia renale male eseguita ha provocato la perforazione del colon e danni permanenti all'apparato digestivo.
Al piccolo, ricoverato per accertamenti due anni fa, venne fatta una biopsia ai reni. Nell'eseguire l'intervento, il medico avrebbe bucato il colon del paziente aspirando materiale adiposo anziché tessuti renali. I forti dolori addominali lamentati dal bimbo indussero i sanitari a nuovi esami che accertarono la perforazione. Fu necessario un nuovo intervento chirurgico.
Il bambino, che ora ha sette anni, è in cura al Gaslini di Genova. Gli sono state diagnosticate una serie di aderenze intestinali causa di gravi disturbi digestivi.
Il medico è stato denunciato dai familiari che si sono costituiti parte civile al processo attraverso gli avvocati Fabrizio e Mario Bellavista.
Dagli accertamenti, condotti dopo l'esposto, è emerso che il primario si era accorto dell'errore commesso ed aveva detto ai genitori del paziente che sarebbe stata necessaria una nuova biopsia.
A carico di Maringhini c'è un altro procedimento, non ancora arrivato in giudizio, per falso in atto pubblico. Secondo l'accusa, che si basa sulle testimonianze dei familiari del bambino, avrebbe fatto firmare loro una liberatoria in bianco. Dopo l'intervento, nel documento sarebbe stato inserito l'elenco dei rischi che potevano derivare dalla biopsia.

Le parole del Governo
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Carlo Giovanardi ha spiegato alla Camera i provvedimenti in atto e allo studio per affrontare l'emergenza sanitaria in Sicilia, dove in poche settimane sono morte 13 persone per cause di sospetta 'malasanita'.
Giovanardi ha ricordato che nell'incontro di martedì scorso fra il ministro della salute Francesco Storace e l'assessore siciliano della sanità Giovani Pistorio, è stata decisa una strategia di intervento sul piano operativo.
Una cabina di regia tecnica presso l'Assessorato regionale della sanità della Sicilia, è stata quindi decisa per varare immediatamente misure di indirizzo e coordinamento che riducano la possibilità di errori professionali o malfunzionamenti dei sistemi e delle apparecchiature. Questo gruppo tecnico si occuperà anche di mettere immediatamente a regime l'impianto della rete di emergenza-urgenza sanitaria, compresa quella neonatale e pediatrica della regione. Questa cabina di regia sarà coordinata dall'assessore e vedrà la presenza di tecnici designati dalla Regione e dal Ministero.
Al recupero di alcuni fondi per l'edilizia sanitaria si aggiunge una quota dei fondi per gli obiettivi di piano da assegnare alla Regione Sicilia per l'anno 2006 che potranno essere utilizzati per un progetto specifico. Il leghista Cesare Ercole ha ritenuto soddisfacente la risposta di Giovanardi ma ha sottolineato come i cittadini della regione Sicilia abbiano diritto ad una sanità che permetta loro di trovare l'assistenza di cui hanno bisogno senza viaggi al nord.

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20 gennaio 2006
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