La lenta agonia di Termini Imerese...
Gli ex operai dell'ex stabilimento Fiat aspettano ancora di capire quello che sarà del loro futuro
La Sicilia paga sempre. Il caso di Termini Imerese è l'esempio eclatante di come gli affari vengano prima dei diritti degli oltre 1300 lavoratori ex Fiat e indotto che sono ancora in cassa integrazione. Ci sarà un altro mese d'attesa perché la Dr Motors, l'azienda che dovrebbe rilevare lo stabilimento, non ha ancora raggiunto un accordo con le banche per il finanziamento da 15-20 milioni, necessario per iniziare l'attività.
I sindacati, intanto, continuano ad alzare la voce. "Dopo tanti proclami e fiumi di discussioni, i lavoratori di Termini Imerese continuano, a tutt’oggi, a vivere una condizione di grave incertezza e a pagare il prezzo piu’ alto rimane la collettività siciliana". Queste le parole del segretario Regionale dell'UGL Metalmeccanici Sicilia, Luca Vecchio, al termine di un colloquio con i rappresentanti sindacali dell’ex Fiat, dopo l’incontro al Ministero dello Sviluppo Economico di due giorni fa.
"I 1312 lavoratori restano in cassa integrazione e per le garanzie date ai 640 che hanno aderito alla mobilità incentivata - dice Vecchio - si deve ancora aspettare che il ministro Fornero sciolga il nodo sulla deroga al testo della riforma sulle pensioni. Questo punto metterebbe a rischio l’intero impianto dell’accordo di dicembre".
"Non è giustificabile - continua il sindacalista - il ritardo e l’imperizia da parte del governo nazionale sulla reindustrializzare di Termini Imerese. Infatti, con le selezioni degli imprenditori e con l’accordo di dicembre non si comprende come si abbia potuto dare tanta libertà al business plan della Dr che da febbraio 2012 ha fatto ricorso agli ammortizzatori sociali anche in Molise. È ovvio che le banche non si stiano fidando di chi da un canto dice di voler investire in Sicilia e dall’altro chiede la cassa integrazione per motivi economici per lo stabilimento molisano". "Per questo - conclude il sindacalista - auspichiamo che la prossima assise con il governo sia quella definitiva e che le prospettive di salvaguardia e di sviluppo occupazionale in Sicilia non vengano ancora una volta disattese".
Si è detto preoccupato anche Pino Apprendi, vicepresidente della commissione Attività Produttive all’Ars. "I nostri dubbi sul futuro dello stabilimento di Termini Imerese - ha dichiarato - da oggi sono ancora più profondi. Il tavolo tecnico che si è riunito a Roma, che era stato chiesto dalla commissione Attività produttive dell’Ars, si è concluso con un nulla di fatto. Nessuno dei nodi relativi all’impegno di Dr Motor è stato sciolto. Ci auguriamo di essere smentiti al più presto". [Fonte: SiciliaInformazioni.com]
- I professionisti del rinvio (Guidasicilia.it, 03/04/12)