La linea ferroviaria Sr-Rg-Gela tra le dieci peggiori di tutta Italia
Treni più lenti di venti anni fa! L'indagine di Legambiente sulla base di dati oggettivi e delle proteste dei pendolari
La linea ferroviaria Siracusa-Ragusa-Gela è tra le dieci tratte peggiori di tutta Italia. A sostenerlo è un'indagine condotta da Legambiente sulla base di dati oggettivi e delle proteste da parte dei pendolari che tutti i giorni la utilizzano per motivi di lavoro.
Nonostante la tratta ferroviaria colleghi ben tre province, la linea non è elettrificata e la velocità media è di 55 km orari. In una nota diffusa da Legambiente si legge: "La ragione per cui ogni anno sempre meno persone prendono il treno (sono circa 500 al giorno) e sono costrette a prendere l’auto privata o autobus è nella inadeguatezza del servizio. Solo in quest’ultimo anno i treni soppressi sulla linea sono 8, con treni vecchi e lenti, servizi igienici nelle stazioni chiusi, salvo qualche rara eccezione dove il servizioè gestito dal Comune in collaborazione con il bar di stazione come nel Comune di Vittoria. Le biglietterie nelle stazioni sono del tutto scomparse se si fa eccezione per le stazioni di Siracusa, Modica e Gela. La soppressione delle stazioni rappresenta un vero e proprio processo di depotenziamento delle linee ferroviarie, soprattutto se a binario unico, perché viene di fatto ridotto il potenziale volume di traffico. Infine è da rilevare che gli attuali tempi di percorrenza dei treni in questa linea, seppur siano stati realizzati interventi di miglioramento dell'infrastruttura, sono simili e in alcune relazioni (Comiso-Ragusa, Pozzallo-Modica) addirittura superiori, rispetto ai tempi di percorrenza che i treni avevano 20 anni fa".
La classifica delle linee peggiori d’Italia mette in evidenza le situazioni più gravi del trasporto ferroviario pendolare in Italia. La selezione accomuna molte linee pendolari in Italia e rispecchia quanto poco le Regioni ed i Governi hanno fatto nel corso degli ultimi anni e quanto le situazioni già critiche dei pendolari siano diventate insopportabili.
A rendere evidente la situazione sempre più complicata che vivono i pendolari italiani sono i tagli realizzati negli ultimi due anni al servizio ferroviario, ossia il taglio di treni, a cui si accompagna in quasi tutte le Regioni italiane un aumento delle tariffe.
Le linee sono state scelte in base alla scarsa qualità del servizio, ossia la tipologia dei treni utilizzati sia per capienza sia per età, la carenza di orari adatti per l’utenza pendolare, la frequenza dei convogli, la condizione delle stazioni ed in base ai tagli effettuati nell’ultimo anno.
"Per quei tre milioni di cittadini che ogni giorno prendono il treno per andare a lavorare la situazione diventa ogni giorno più difficile - dichiara il vice presidente di Legambiente Edoardo Zanchini -. Eppure di quella che è una vera e propria emergenza nazionale, la politica non sembra intenzionata a occuparsi. Negli ultimi anni il servizio in larga parte delle Regioni è andato peggiorando per la riduzione delle risorse e l’incertezza sul futuro, per cui i treni sono sempre più affollati, spesso in ritardo e con le solite vecchie carrozze. Per chi si muove in treno ogni giorno la situazione è spesso disperata, con le situazioni peggiori che si vivono in Campania, Veneto, Piemonte, Lazio". "E’ vergognoso - aggiunge Zanchini - che gli stanziamenti erogati dalle Regioni per questo servizio siano talmente risibili da non arrivare in media nemmeno allo 0,4% dei bilanci. La nostra mobilitazione a fianco dei pendolari punta a cambiare questo stato di cose, Governo e Regioni devono impegnarsi concretamente per migliorare il trasposto pubblico su ferro". [www.legambiente.it]