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La lotta alla mafia è una delle priorità del nuovo governo

Il ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri a Palermo: "L'obiettivo è dare delle risposte significative sul tema della legalità"

26 novembre 2011

"La nostra maggiore priorità riguarda la lotta alla mafia. E lavoreremo in tal senso per attuarla". È questa l'assicurazione che il ministro degli Interni, Anna Maria Cancellieri, ha voluto lanciare ieri da Palermo dove ha compiuto una visita densa di incontri.
La prima tappa si è svolta nel primo pomeriggio con l'inaugurazione della sede dell'Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. In Sicilia sono 4581 gli immobili e 544 le aziende tolti ai boss. All'incontro era presente il procuratore antimafia Pietro Grasso, il capo della polizia Antonio Manganelli, il prefetto Umberto Postiglione e il direttore dell'agenzia Giuseppe Caruso.

Poi il ministro è andato a palazzo d'Orleans, sede della Presidenza della Regione Siciliana, dove ha incontrato il governatore Raffaele Lombardo e gli assessori della giunta per garantire che "nel Messinese sono stati messi in atto tutti gli atti per fronteggiare l'emergenza dopo il nubifragio che ha provocato tre morti". "Le richieste per i risarcimenti attraverso una serie di procedure si stanno attivando - ha precisato - in questi giorni e sono state presentate alla Comunità Europea".

Poi il ministro è andata davanti al monumento ai caduti nella lotta contro la mafia, ha deposto due corone di fiori e ha sostato per qualche minuto. "La lotta alla mafia è stata una priorità del Governo precedente - ha detto - adesso bisogna continuare su quella linea che ha portato a conseguire dei successi e impegnarsi per raggiungere altri risultati". Il titolare del Viminale conta molto sull'attività dell'Agenzia per la gestione dei beni confiscati. "Credo che sia la scommessa più forte su cui dobbiamo puntare, perchè è molto importante che questi beni vengano al più presto riutilizzati, per dare delle risposte significative sul tema della legalità".
"Proprio oggi sono stati varati i regolamenti di attuazione - ha aggiunto - per l'attività dell'Agenzia e così facendo l'abbiamo dotata di quello strumento giuridico che serviva per completare e riuscire al meglio il suo compito". Ed è proprio per confermare la volontà di raggiungere questi traguardi che ha partecipato alla sigla di un atto giuridico che dovrebbe sbloccare l'utilizzo del feudo di 150 ettari di Verbumcaudo che era del boss Michele Greco. "Una vicenda lunga 24 anni", ha affermato Caruso che ha firmato il contratto di cessione alla Regione del terreno. Il feudo sarà adesso assegnato al Consorzio Sviluppo e Legalità di San Giuseppe Jato. A questo risultato si è giunti anche dopo che l'Unicredit ha ridotto l'ipoteca sul bene da oltre un milione a 400 mila euro, cifra quest'ultima che sarà pagata dalla Regione.

Ma la presenza di Cosa Nostra non è soltanto al Sud. "L'avanzata della criminalità nel Nord Italia non riguarda solo Roma. Non solo la mafia, ma potrebbero essere anche 'ndrangheta e camorra, vanno a investire - ha detto Cancellieri - sui territori e la capitale non è esente da questo pericolo. Ma dove sia la testa non sta a me dirlo".
Poi al termine di una conferenza stampa a chi le chiedeva quali fossero i tempi per arrivare alla cattura del boss superlatitante Matteo Messina Denaro ha sostenuto: "Non ho elementi per rispondere e qualunque cosa dicessi sarebbe frutto della mia fantasia".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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26 novembre 2011
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