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La lotta alle mafie in 10 mosse

Ecco il piano straordinario per combattere la criminalità organizzata approvato ieri dal Cdm riunito a Reggio Calabria

29 gennaio 2010

Il Consiglio dei ministri riunito ieri mattina, per la prima volta, a Reggio Calabria ha approvato il piano straordinario per combattere la criminalità organizzata.
"La riunione a Reggio Calabria del Consiglio dei ministri è un'altra promessa mantenuta. Il Governo, con questo gesto, ribadisce che anche in Calabria lo Stato c'è".
Ha esordito così il premier Silvio Berlusconi nella conferenza stampa che si è tenuta al termine del Consiglio dei ministri. "Il governo - ha detto poi il premier - continuerà a battere la strada dei sequestri dei patrimoni mafiosi e, se la criminalità tornerà ad acquistare i beni requisiti e rimessi in vendita, il governo provvederà a farli sequestrare nuovamente". "Siamo arrivati alla ferma conclusione che per battere la mafia - ha dichiarato - bisogna soprattutto aggredire i patrimoni della mafia e quindi faremo di questa nostra battaglia il centro dell'attività del governo".
"Vorrei dire che fino ad oggi non siamo rimasti con le mani in mano, abbiamo ottenuto risultati straordinari nel contrasto alla criminalità organizzata. Mai prima d'ora sono stati raggiunti risultati così incisivi negli arresti dei latitanti più pericolosi, nei sequestri e nelle confische di beni della 'ndrangheta, nello scioglimento dei Comuni per infiltrazioni mafiose. La sconfitta della 'ndrangheta e di tutte le altre mafie costituisce per noi l'emergenza più importante, in assoluto".

Il premier ha quindi snocciolato alcuni dati: come le 427 operazioni di polizia giudiziaria, le 4.236 persone arrestate e i 310 latitanti presi. Su quest'ultimo punto, Berlusconi ha sottolineato che il dato segna un aumento dell'85% rispetto ai "precedenti governi della sinistra. Siamo impegnati in una lotta del bene contro il male. L'obiettivo del governo è di arrivare a una completa vittoria del bene e a una sconfitta definitiva del male. È una promessa. E, come sempre, la manterremo".
"Dobbiamo ripristinare il controllo dello Stato su tutto il territorio, come premessa indispensabile per la riuscita degli interventi sull'economia e sulle infrastrutture che abbiamo già predisposto e in parte già avviato. L'istituzione a Reggio Calabria dell'Agenzia per la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata fa parte del nostro piano contro la 'ndrangheta, la mafia, la camorra e la criminalità pugliese, e ci permetterà di combattere le mafie con i loro stessi beni". "C'era bisogno di un codice antimafia anche per gli operatori che per il loro lavoro vengono in contatto con le organizzazioni criminali. La mafia, la 'ndrangheta e le altre organizzazioni sono una terribile patologia per il paese".
Berlusconi ha poi definito ''molto positivi'' i risultati del contrasto all'immigrazione clandestina anche perché la ''diminuzione degli extracomunitari significa meno forze che vanno a ingrossare le schiere delle organizzazioni criminali''. Berlusconi ha poi sollecitato l'Unione europea affinché si faccia carico del ''costo della vigilanza che la Libia e gli altri paesi costieri del Mediterraneo africano sopportano. Mi riferisco alla vigilanza - ha spiegato - sui clandestini che vengono dall'interno dell'Africa e attraverso questi Paesi costieri cercano di emigrare".

Il piano nel suo complesso è composto di 10 punti. "In realtà - ha spiegato il ministro dell'Interno Roberto Maroni - li avevamo ridotti a nove ma poi abbiamo accolto la proposta del ministro del Lavoro Maurizio Sacconi per il contrasto al lavoro nero che si aggiunge al piano portato in Cdm da me e dal ministro Alfano". Il piano straordinario prevede: l'istituzione dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, il Codice delle leggi antimafia, nuovi strumenti di aggressione ai patrimoni mafiosi, nuove misure di contrasto all'ecomafia, nuove misure a sostegno delle vittime del racket e dell'usura, una mappa informatica delle organizzazioni criminali, potenziamento dell'azione antimafia nel settore degli appalti, nuove iniziative sul piano internazionale per contrastare la criminalità transnazionale, altre norme di contrasto alla criminalità organizzata.
In particolare, ha spiegato ancora Maroni, "abbiamo assegnato alla Dia una missione prioritaria, l'aggressione ai patrimoni mafiosi". Inoltre, lo Stato si farà carico dell'assicurazione dei beni degli imprenditori che denunciano gli estorsori. Poi, con il potenziamento dei controlli nel settore degli appalti pubblici, "ne garantiremo la trasparenza".
Saranno promosse, hanno detto gli esponenti del governo, le istituzioni della stazione unica appaltante in tutte le province. Inoltre sarà estesa la tracciabilità dei flussi finanziari, secondo il modello già adottato per la ricostruzione in Abruzzo e per l'Expo 2015 di Milano. Sarà creata inoltre, ha spiegato il premier, una white list che include l'elenco delle aziende "pulite". "In questo modo - ha spiegato Berlusconi - dovranno essere le imprese a svolgere indagini sulle aziende del subappalto".
In merito all'istituzione dell'Agenzia nazionale per la gestione dei beni confiscati, nel Cdm di ieri è stato approvato un decreto legge. Roberto Maroni ha reso noto che "entro 15 giorni dall'istituzione dell'Agenzia torneremo in Calabria a inaugurarla. La prima cosa che farà è il censimento di tutti i beni confiscati". "Abbiamo individuato l'immobile da destinare all'agenzia", ha detto da parte sua il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Scopelliti.

Ma per l'antimafia siciliana è solo propaganda - "Il governo anziché dotarsi di efficaci norme antimafia sceglie la strada della propaganda". Il presidente della commissione regionale antimafia, Lillo Speziale, ha criticato il via libera al piano straordinario per il contrasto delle mafie. "Quello che è successo - ha aggiunto Speziale - ha il sapore della pura propaganda elettorale in una regione che tra poco più di un mese sarà chiamata alle urne. Basti pensare che la legge che consente di aggredire i patrimoni dei mafiosi esiste già ed è la Rognoni-La Torre che prevedeva, fra l'altro, di risarcire i territori colpiti dalla presenza mafiosa".
Per Speziale "in materia di contrasto alle infiltrazioni negli appalti il governo nazionale potrebbe mutuare quanto già previsto dalla legge regionale recentemente approvata in Sicilia che, all'articolo 2, prescrive per le imprese aggiudicatarie l'indicazione di un unico conto corrente per rendere tracciabile tutta la spesa legata all'opera da realizzare". "E' assolutamente necessario - ha concluso il parlamentare del Pd - che il Consiglio dei ministri approvi una misura che potenzi la presenza delle forze dell'ordine sul territorio e copra anche con provvedimenti straordinari i vuoti che ci sono in procure importanti, anziché prevedere, così come pensato, che i beni confiscati vengano venduti esclusivamente per risanare i conti dello Stato".

"Le parole del premier contro l'immigrazione incitano al razzismo" - "Berlusconi incita al razzismo e alimenta un clima di intolleranza le cui conseguenze non possono essere prevedibili". Livia Turco, capogruppo Pd in commissione affari sociali della Camera, non va per il sottile e stronca le parole del premier che, da Reggio Calabria, ha coniato il parallelo tra immigrati e criminalità. Un'equazione che non piace neanche a don Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes promossa dalla Cei: "Occorre lavorare per regolare da subito la situazione di tanti immigrati presenti nel nostro territorio. Purtroppo gli immigrati che arrivano per trovare lavoro e condizioni di vita dignitose, trovano crescenti difficoltà e burocratizzazione in merito al loro percorso di regolarizzazione".
"Un governo non può accendere i fuochi, ma deve guidare il Paese a una maturazione civile", ha rilanciato il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani. "Una frase così - ha aggiunto Bersani - ci mette fuori da qualsiasi contesto moderno. Non esiste che si affronti una tema come l'immigrazione in questo modo. Servono umanità e razionalità. Continuando a spargere irrazionalità ci mettiamo nei guai".
"Berlusconi mente due volte sull'immigrazione. Non è vero che gli immigrati sono diminuiti e non è vero che sono diminuiti i clandestini. Il governo non fornisce cifre attendibili e dimentica di dire che ha fatto ampio ricorso alle sanatorie", ha sottolineato il capogruppo Idv alla Camera Massimo Donadi.
"Meno immigrati meno crimini? Siamo indignati per queste dichiarazioni tribali e offensive, che, queste sì, rappresentano un vero e proprio crimine. Invitiamo l'Ue a vigilare: il linguaggio del premier alimenta odio, intolleranza e razzismo"
ha attaccato Michelangelo Tripodi, responsabile Mezzogiorno del Pdci.
Durissimo Luigi De Magistris, europarlamentare dell'Idv: "Il governo utilizza le mafie e l'immigrazione per spot a buon mercato".

LE DIECI MOSSE DEL PIANO ANTI-MAFIE
1. AGENZIA BENI SEQUESTRATI
- L'Agenzia - che sarà insediata entro 15 giorni a Reggio, ha promesso Maroni - avrà il compito di censire i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata, nonchè di amministrarli, custodirli e destinarli. Si tratta di un compito non semplice visto che, solo nei 20 mesi di Governo Berlusconi sono stati sequestrai oltre 12mila beni, per un valore di circa 7 miliardi di euro.
2. CODICE DELLE LEGGI ANTIMAFIA - Vengono raccolti in un testo unico i principali interventi legislativi antimafia emanati dal 1965 ad oggi.
3. NUOVI STRUMENTI AGGRESSIONE A BENI MAFIOSI - Estensione a tutto il territorio nazionale di desk interforze provinciali per integrare le informazioni ed individuare i patrimoni da colpire. Potenziamento dell'azione della Dia in questa direzione, che diventa la «missione prioritaria».
4. CONTRASTO AD ECOMAFIE - Attribuzione alla Direzione distrettuale antimafia della competenza sul reato di traffico illecito di rifiuti. Estensione delle operazioni sotto copertura delle forze di polizia a questo reato.
5. SOSTEGNO A VITTIME RACKET ED USURA - Rafforzare la qualità degli interventi in favore delle vittime del racket e dell'usura attraverso una gestione omogenea e coordinata sul territorio nazionale.
6. MAPPA INFORMATICA DELLE ORGANIZZAZIONI CRIMINALI - Realizzazione di una mappa della criminalità organizzata attraverso un sistema informatico chiamato 'Macrò. Il sistema sarà implementato con le informazioni provenienti dai gruppi provinciali composti da investigatori di polizia, carabinieri e finanza e dai responsabili delle carceri.
7. VIGILANZA SU APPALTI - Estensione a tutto il territorio nazionale della tracciabilità dei flussi finanziari, già prevista per la ricostruzione in Abruzzo e per l'Expò 2015 di Milano. Promozione della stazione unica appaltante per assicurare trasparenza, regolarità e economicità nella gestione dei contratti pubblici.
8. INIZIATIVE CONTRO CRIMINALITÀ INTERNAZIONALE - Presentazione in sede Ue della 'best practicè italiana in materia di lotta alla criminalità organizzata con l'obiettivo di ottenere il riconoscimento dell'esecuzione dei sequestri dei beni in tutti i Paesi Ue e l'armonizzazione della normativa europea sul sequestro preventivo dei patrimoni dei mafiosi anche al di fuori dell'azione penale.
9. OPERAZIONI SOTTO COPERTURA - Estensione delle operazioni sotto copertura delle forze di polizia ai reati di estorsione, usura e a tutti i reati di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Intensificazione dell'uso della videoconferenza per l'esame di collaboratori e testimoni di giustizia.
10. PIANO CONTRO LAVORO NERO - Via libera poi ad un piano straordinario contro il lavoro nero in Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Dopo i fatti di Rosarno, 550 ispettori controlleranno 20mila aziende.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Ansa, Corriere.it, Repubblica.it]

 

 

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29 gennaio 2010
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