La madre di tutte le battaglie

Palermo in tilt causa manifestazione. Stamane sono dovuti intervenite polizia e vigili urbani per sbloccare la situazione: tra via Notabortolo e via Leopardi una manifestazione di lavoratori della formazione professionale hanno bloccato l’intera zona...
L’ennesima rappresentazione di quanto sia cruciale il settore della formazione in Sicilia e di come la rivoluzione di questo, rivoluzione fortemente voluta dal presidente Rosario Crocetta, stia diventando destabilizzante e preoccupante.

Una rivoluzione che continuerà e che diventerà sempre più radicale perché, come dice e ribadisce il governatore siciliano,  "Quella della formazione è la madre di tutte le battaglie".
La Formazione in Sicilia non sarà più affidata solo agli operatori degli enti, ma anche a giovani laureati. Il governo pensa a un doppio albo: una fascia con l'attuale personale degli enti professionali, l'altra aperta a giovani laureati che faranno anche loro da prof ai corsisti, ma "non saranno nuove assunzioni ma professionisti iscritti negli elenchi" da cui la Regione attingerà, mettendoli a disposizione degli enti con i quali avranno rapporti di lavoro a tempo determinato, vincolati all'attività formativa. In questo quadro proprio gli enti avranno un ruolo "marginale" rispetto al passato, il sistema ruoterà attorno alle richieste del mercato del lavoro, stop dunque ai corsi "inutili" e via a nuovi percorsi: dalle energie alternative alle lingue.
Parlando dell'albo dei formatori, Crocetta ha spiegato che nella seconda fascia potranno iscriversi i laureati e da questo bacino il governo prenderà le figure, non contemplate nella prima fascia, per formare i giovani in raccordo con il mondo delle imprese. "Il mercato ci chiede esperti in pannelli solari, tecnici per il fotovoltaico e le fonti alternative, esperti in lingua araba e cinese", ha sottolineato Crocetta. L'obiettivo "è cancellare definitivamente i corsi inutili, che non servono a nulla se non ad alimentare spreco di denaro pubblico e clientele".

Al fianco del presidente sempre l’assessore Nelli Scilabra. Assessore al quale Crocetta non vuole rinunciare e per il quale è pronto a battagliare fino alla fine e oltre. Con o senza accordo nella maggioranza in vista del rimpasto che, per inciso, sembra sia ancora in alto mare.
Alla giovane assessore, Crocetta ha affidato un compito gravoso: "fare pulizia nel sistema e che sta mettendo la sua vita e la sua passione politica a servizio di questa rivoluzione".
La nuova formazione che ha in mente il governatore include "solo gli enti seri". "L'accreditamento sarà rigido. Potranno lavorare solo gli enti che dimostreranno di avere i locali, i computer, le attrezzatura necessarie". Il personale inserito nell'albo dei formatori "sarà al servizio del sistema e non degli enti". "A noi interessa creare una formazione vera - ha concluso - non ci interessano i problemi degli enti, sono loro a dover farsene carico".
Nel frattempo, la Regione sta contando il numero effettivo dei dipendenti impegnati nel settore. "Non è vero che sono 8 mila, dalle intercettazioni nell'inchiesta della Procura di Messina emerge che sarebbero 4.800 - ha detto ancora il presidente Crocetta, in una conferenza stampa nei giorni scorsi - La verità è che al momento non sappiamo quanti siano in realtà. Li stiamo contando. Ci sono elenchi fasulli in giro, stiamo lavorando a una mappatura corretta".

Intanto, si aspetta l’esito del tavolo politico per il riassetto di giunta e la definizione del programma, che il presidente Crocetta ha convocato per oggi pomeriggio. Tutti i partiti della maggioranza sono stati chiamati per mettere un punto alla questione del rimpasto e, come ha detto il governatore, "dare un'accelerata alla risoluzione dei problemi urgenti della Sicilia" (Leggi "Il governo nuovo").