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La mafia non è ancora stata sconfitta...

Dalla relazione annuale dei servizi segreti: "Non cessa la morsa di Cosa Nostra sul territorio"

01 marzo 2013

"A fronte della grave crisi economica e della disponibilità degli operatori a denunciare i taglieggiamenti, Cosa nostra non sembra intenzionata a desistere dal controllo del territorio, privilegiando sempre più attività come rapine e narcotraffico".
Non cessa la morsa delle cosche sul territorio. E alle denunce delle vittime, sempre più numerose, e alla crisi che strozza le attività economiche, i clan reagiscono "puntando" sulle rapine e sul traffico di droga.
Lo scrivono i Servizi Segreti nell'annuale relazione al Parlamento sulla Politica dell'Informazione per la Sicurezza.

"Cosa nostra evidenzia, specie nella Sicilia occidentale, crescenti difficoltà nel riproporre la tradizionale struttura centralistica e verticistica, anche se recenti scarcerazioni di esponenti di famiglie 'storiche' starebbero contribuendo a rivitalizzare la spinta organizzativa". I servizi segreti  lanciano anche l'allarme sulla possibilità che le cosche tornino a riorganizzarsi in una struttura verticistica dopo le recenti scarcerazioni di capomafia di spicco, come ad esempio il boss di Brancaccio Giuseppe Guttadauro.

"Il boss latitante Matteo Messina Denaro, pur rivestendo un ruolo di indiscusso riferimento carismatico, deve fronteggiare una sempre più difficile latitanza". Come dire: tempi duri per il capomafia di Castelvetrano Matteo Messina Denaro che resta il leader di Cosa Nostra ma la sua è tutt'altro che una latitanza dorata, vista la pressione degli investigatori.
Gli 007 mettono in luce la "precarietà delle relazioni tra le componenti mafiose delle diverse province siciliane". E sottolineano come le attività di Polizia nell'Agrigentino abbiano "disarticolato i livelli di vertice provinciali responsabili dei collegamenti con le province trapanese e palermitana, costringendo le componenti locali ad avviare una fase di revisione strutturale". Nel Catanese, invece, grazie alla infiltrazione nel tessuto cittadino e provinciale, i clan continuano a imporsi nonostante "la scomparsa di esponenti di primo piano". [Informazioni tratte da ANSA, Adnkronos/Ign, Lasiciliaweb.it]

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01 marzo 2013
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