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La mafia voleva uccidere Rosario Crocetta

Secondo un pentito, l'ex sindaco di Gela avrebbe dovuto pagare con la vita per la sua attività antimafia

16 febbraio 2012

La mafia voleva uccidere l'ex sindaco di Gela, Rosario Crocetta, attuale eurodeputato del Pd. L'ha confermato l'altro ieri, durante il processo scaturito dall'operazione 'Compedium', il collaboratore di giustizia Francesco Vella, ex uomo di punta del clan degli Emmanuello.
Crocetta, secondo quanto ha riferito Vella, avrebbe dovuto pagare con la morte per le denunce pubbliche. Stessi progetti per il magistrato Giovan Battista Tona, definito "un colpevolista" e non "sereno nel giudicare soprattutto i gelesi".
Secondo Giuseppe Lumia, membro dell'Antimafia e senatore Pd, "le notizie sui piani di morte nei confronti di Rosario Crocetta ci confermano che non bisogna abbassare la guardia. Esprimo il mio sostegno anche al giudice Tona, ai magistrati della Procura di Caltanissetta e a quanti sono in prima linea per l'affermazione della legalità e dello sviluppo. Nella provincia di Caltanissetta, Cosa nostra ha subito colpi senza precedenti. L'onorevole Crocetta ha svolto una funzione straordinaria, l’ho constatato in innumerevoli occasioni, stando al suo fianco in momenti molto difficili. Grazie al suo operato, insieme alle associazioni antiracket e a Confindustria, si è aperta una stagione di legalità e sviluppo che coinvolge le migliori energie del territorio”. "Il sistema delle collusioni adesso - conclude l’esponente antimafia del Pd - va smontato pezzo dopo pezzo. Bisogna prendere spunto dalle scelte maturate a Gela e nella provincia perché la politica dia una risposta efficace, introducendo la denuncia obbligatoria da parte degli operatori economici che pagano il pizzo, l’inasprimento delle pene per tutti i reati di stampo mafioso, l’introduzione del reato di autoriciclaggio ecc.". [Ansa, Lasiciliaweb.it]

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16 febbraio 2012
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