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La maggioranza boccia il testo contro l'omofobia

La proposta di legge, presentata dal Pd, verrà comunque votata dal ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna

19 maggio 2011

E' stata bocciata ieri in commissione Giustizia alla Camera la proposta di legge sull'omofobia della relatrice Anna Paola Concia (Pd). Sono stati 17 i voti favorevoli (Pd, Idv, Fli) e 26 i contrari (Pdl, Lega e Responsabili).
Il Pd ha quindi chiesto che si ritornasse al testo originario, quello firmato da Antonello Soro (Pd). E sarà questo che verrà esaminato dall'aula della Camera il prossimo 23 maggio, come provvedimento in quota opposizione.
Contrariata il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna: "In Aula io voterò a favore". "Il Popolo della libertà - ha detto la Carfagna - col voto di oggi in Commissione, ha perso un'occasione. Il testo, infatti, non prevedeva il reato di omofobia, ma introduceva aggravanti per i reati commessi a scopo discriminatorio; una norma di stampo europeo. Voterò a favore del provvedimento non appena arriverà in Aula", ha detto il ministro, prendendo le distanze dal Pdl.

L'altro ieri, Giornata mondiale contro l'omofobia, Paola Concia aveva inviato a tutti i componenti della Commissione Giustizia della Camera una lettera nella quale ricordava che la proposta di legge era all'esame della Camera da 959 giorni; che era già il frutto di una mediazione politica; che si trattava di rispetto dei diritti umani fondamentali. "Questa non è una legge degli omosessuali - aveva scritto Concia - né di una riserva indiana. E' una legge di civiltà che appartiene a tutta la collettività, come ha ripetuto più volte il nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano". Ed è proprio l'appello lanciato dal capo dello Stato in occasione della Giornata contro l'omofobia, che, secondo la Concia, "è stato del tutto disatteso dalla maggioranza".
Durante la votazione, il Pdl non ha accettato che fosse Alessandra Mussolini a sostituire un esponente berlusconiano assente. "E questo - ha sostenuto la stessa parlamentare - perché sapevano benissimo che io avrei votato a favore di questo provvedimento".
La Lega ha motivato il suo no in questi termini: "Abbiamo sempre avuto perplessità sui profili di costituzionalità di questa legge", ha detto la capogruppo della Lega Nord in commissione, Carolina Lussana, sostenendo che in base a questo testo per rimuovere una discriminazione, si rischia di crearne un'altra. "Il tema va affrontato, ma perché applicare aggravanti in caso di reati commessi per omofobia e non nei confronti di chi è disabile o la pensa politicamente o calcisticamente in modo diverso?", ha detto Lussana.
Per la parlamentare del Pd Barbara Pollastrini, "quella di oggi è una pagina cinica, disumana e all'insegna dell'inganno visto che il Pdl continua a sostenere che contro questo testo erano già state votate le pregiudiziali di costituzionalità". "Cosa falsa - ha concluso - perché il provvedimento per il quale erano state votate le pregiudiziali era un altro e parlava più in generale di 'orientamento sessuale' e 'identità di genere'. Ora invece, nel testo della Concia, si parla di 'omofobia' e 'transfobia'".
"Adesso l'Europa ci riderà dietro", ha commentato con amarezza la Concia. La sua richiesta di "votare a favore del testo, mettendo da parte pregiudizi e ideologie", evidentemente non è stata ascoltata.

Per il presidente nazionale di Sinistra Ecologia Libertà, Nichi Vendola, "il voto in commissione a Montecitorio è un segno di incultura e di inciviltà che trattiene il nostro Paese in una dimensione premoderna nella quale non sono previsti diritti di cittadinanza per i cittadini con un diverso orientamento sessuale". "E' anche il triste segno che trattiene l'Italia in una dimensione in cui non è possibile neppure bandire quella violenza omofoba che talvolta appare legittimata persino da comportamenti e da parole diseducative che incredibilmente circolano negli ambienti istituzionali", ha aggiunto il leader di Sel, auspicando che "l'attuale Parlamento si renda conto di un atto così greve e volgare e lo possa ribaltare in una scelta di democrazia".
"E' confermato che a Pdl e Lega non interessa arginare le continue aggressioni e gli insulti contro le persone omosessuali" ha sostenuto infine la europarlamentare del Pd Debora Serracchiani, secondo la quale "è sconfortante che all'indomani del giorno dedicato alla lotta contro l'omofobia, nonostante il richiamo alto e ineccepibile del Presidente della Repubblica, Napolitano, il Pdl e la Lega non abbiano sentito l'esigenza morale e civile, prima ancora che politica, di dare una risposta alla violenza e alla discriminazione di genere".

Il testo firmato da Paola Concia
 

NORME PER IL CONTRASTO DELL’OMOFOBIA E TRANSFOBIA
9 novembre 2010

Art. 1
(Modifiche al codice penale)

1. Dopo l'articolo 599 del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente articolo: “Art. 599-bis) (Circostanza aggravante). La pena è aumentata quando i delitti di cui ai Capi I (Dei delitti contro la vita e l’incolumità individuale) e II (Dei delitti contro l’onore) sono commessi in ragione della omosessualità o transessualità della persona offesa.
Le circostanze attenuanti, diverse da quella prevista dall'articolo 98 del codice penale, concorrenti con l'aggravante di cui al primo comma, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a questa e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità di pena risultante dall'aumento conseguente alla predetta aggravante.”

2. Dopo l'articolo 615-quinquies del codice penale è aggiunto, in fine, il seguente articolo: “Art. 615-sexies) (Disposizione comune). La pena è aumentata quando i delitti di cui alle sezioni I (delitti contro la personalità individuale), II (delitti contro la libertà personale), III (delitti contro la libertà morale) e IV (delitti contro l’inviolabilità del domicilio) sono commessi in ragione della omosessualità o transessualità della persona offesa.


Le circostanze attenuanti, diverse da quella prevista dall'articolo 98 del codice penale, concorrenti con l'aggravante di cui al primo comma, non possono essere ritenute equivalenti o prevalenti rispetto a questa e le diminuzioni di pena si operano sulla quantità di pena risultante dall'aumento conseguente alla predetta aggravante.”

Art. 2
(Lavoro di pubblica utilità)

1. Nel caso di reati aggravati ai sensi degli articoli 599-bis o 615-sexies del codice penale, la sospensione condizionale della pena può essere subordinata, se il condannato non si oppone, alla prestazione di attività non retribuita in favore di enti o associazioni che hanno lo scopo di tutelare le persone omosessuali o transessuali contro le discriminazioni, per un tempo determinato, comunque non superiore alla durata della pena sospesa, secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna.


[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Repubblica.it, Corriere.it]

- Omofobia e barbarie (Guidasicilia.it, 18/05/11)

 

 

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19 maggio 2011
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