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La maggioranza non c'è più

Il rendiconto dello Stato passa alla Camera con 308 sì, un astenuto e 321 non votanti

08 novembre 2011

Il rendiconto dello Stato passa alla Camera con 308 sì, un astenuto e 321 non votanti. Le opposizioni infatti non hanno partecipato allo scrutinio.
Il voto di oggi "certifica che la maggioranza non c'è più", commenta Pier Luigi Bersani prendendo la parola in aula. "Io non oso credere - dice Bersani rivolto a Berlusconi presente in aula alla Camera - che lei non faccia questo passo e sia chiaro che se lei non lo dovesse fare le opposizioni valuteranno mosse ulteriori". Ora la parola spetta al presidente Giorgio Napolitano, "noi - sottolinea il segretario del Pd - faremo la nostra parte per il Paese".
Prima della votazione il leader della Lega Umberto Bossi aveva detto: al premier Silvio Berlusconi "abbiamo chiesto che faccia un passo laterale". Alla domanda se i leghisti spingano per l'indicazione di Angelino Alfano come successore a Palazzo Chigi, il ministro delle Riforme aveva replicato: "Sennò chi mettiamo, il segretario del Pd?".

I sì sono stati dunque 308, nessun contrario e un astenuto (il Pdl Franco Stradella) . I non votanti 321. Immediatamente dopo il voto, il premier si è messo a controllare il tabulato dei voti, per controllare chi ha votato a favore e chi non ha votato.
Undici i deputati di centrodestra che non hanno partecipato al voto. Si tratta dei pidiellini Roberto Antonione, Fabio Fava, Gennaro Malgieri (che era in bagno e si è scusato), Giustina Destro, più Alfonso Papa (agli arresti domiciliari). Assenti al voto anche gli esponenti del Misto Calogero Mannino, Giancarlo Pittelli, Luciano Sardelli, Francesco Stagno D'Alcontres e Santo Versace.
"Ragazzi, stringiamoci e decidiamo subito cosa fare", ha detto il Cavaliere ai suoi ministri. Poi il vertice alla Camera con Umberto Bossi e con il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli, nella sala del governo.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Corriere.it]

 

 

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08 novembre 2011
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