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La malasanità siciliana: una ''maledizione'' che continua a spargere inquietudine e rabbia in tutta l'isola

15 gennaio 2007

Sembra una maledizione, e se di ciò si trattasse si potrebbe rimanere attoniti rivolti verso le impalpabili forze del male, ma dopo il ''già fin troppo risaputo'', e gli ultimi numeri resi noti dai controlli effettuati dal Nas per conto del ministero della Salute (che relegano la sanità siciliana al penutilmo posto in Italia per efficenza), lo sguardo, l'inquietudine e la rabbia  devono per forza rivolgersi al mondo reale.
Il governo regionale si è difeso in passato e continua a difendersi, dicendo che si tratta solo di irregolarità amministrative e dunque nulla a che vedere con la malasanità. Sta di fatto che negli ospedali dell'isola si continua a morire per banali malattie o per controlli mancati.
Gli ultimi casi, a pochissimi giorni di distanza l'uno dall'altro, si sono verificati a Siracusa e ad Agrigento.

Venerdì scorso, 12 gennaio, la Procura di Siracusa ha aperto un'inchiesta per chiarire le cause della morte di un paziente 46enne nell'ospedale Umberto I, avvenuta alcuni giorni prima. Secondo la ricostruzione al vaglio dei magistrati l'uomo, dopo un primo ricovero nell'ospedale di Avola per un intervento chirurgico è stato trasferito all'Umberto I per complicazioni di natura cardiaca.
Dopo aver subito un intervento di angioplastica, l'uomo si sarebbe sentito male, la morte è arrivata all'indomani dell'operazione chirurgica. Nel registro degli indagati sono state iscritte 13 persone tra medici e infermieri dell'ospedale Umberto I. Il magistrato che si occupa del caso ha disposto l'esame autoptico sul cadavere dell'uomo.

Dell'ultimo caso di malasanità si è invece avuta notizia ieri. E' successo ad Agrigento, dove anche la Procura della Repubblica ha aperto un'inchiesta e disposto l'autopsia su una donna di Favara, 69enne, deceduta dopo essere stata dimessa dall'ospedale San Giovanni di Dio di Agrigento.
L'inchiesta è partita dopo l'esposto presentato dai figli della donna, che era stata trasportata in ospedale lunedì scorso per una crisi respiratoria, secondo quando riferito dai familiari, è morta dopo essere stata dimessa. I familiari, assistiti dall'avvocato Maria Alba Nicotra, chiedono ai magistrati di accertare se si è verificato una omissione di soccorso da parte dei medici.
Le accuse dei familiari della vittima sono state respinte dalla direzione sanitaria, secondo la quale la donna sarebbe stata affetta da patologie gravissime e le era stata prescritta una adeguata terapia farmacologia da effettuare casa.
Si aspetta adesso il risultato dell'esame autoptico che verrà seguito da un perito di parte.

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15 gennaio 2007
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