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La manovra approda alla Camera

Mario Monti: "Ora c'è più equità nella manovra". Tra le novità sgravi su Imu e pensioni rivalutate

14 dicembre 2011

Dopo una maratona notturna, le Commissioni Bilancio e Finanze della Camera hanno dato il via libera alla manovra che oggi approda in Aula. Il governo sembra andare verso il voto di fiducia: il Cdm ieri ha infatti autorizzato a porre la fiducia con la formula "se necessario".
Il Partito democratico, da parte sua, ci proverà "ma sarà difficile evitare la fiducia", ha affermato il vice segretario Enrico Letta, commentando la decisione del Cdm. "Mi sembra abbastanza naturale - ha aggiunto Letta - che, con tempi così stretti e trovandoci dinanzi ad un provvedimento così importante e complesso, il governo decida di autorizzare un eventuale voto di fiducia".

Tra le novità della manovra liberalizzazioni subito al via dal 2012, e non più dal 2013, salve le pensioni fino a 1400 euro, che per il prossimo anno saranno rivalutate del 100%, mentre sulla nuova Ici ci saranno detrazioni fino a un massimo di 400 euro.
Uno degli emendamenti presentati dal governo alle Commissioni Bilancio e Finanze della Camera è quello che riguarda la revisione degli stipendi dei parlamentari: governo e Parlamento "ciascuno nell'ambito delle proprie attribuzioni, assumono immediate iniziative" in tal senso. "In ogni caso entro il 31 gennaio gli uffici di presidenza delle Camere decideranno autonomamente in merito alla riduzione delle indennità", fa sapere il presidente della Camera Gianfranco Fini.
Il governo ha poi presentato l'emendamento sulle indicizzazioni delle pensioni: quelle fino a 1400 euro per il prossimo anno saranno rivalutate del 100%, mentre nel 2013 le rivalutazioni riguarderanno le pensione fino a due volte la minima.
Fra le novità in materia previdenziale, c'è il prelievo del 25% come contributo di solidarietà per pensioni sopra i 200 mila euro. A riferirlo è stato ieri il ministro del Lavoro, Elsa Fornero nel corso dell'audizione alla Commissione lavoro. "La mia proposta c'è, io ho sempre sentito l'esigenza di equità tra generazioni. Ma ora la palla passa a voi", spiega ancora Fornero, che ribadisce come la riforma delle pensioni fosse "necessaria" non per "accelerare la fine della transizione ma perché eravamo sull'orlo del baratro". Gli interventi predisposti sono in effetti "oggettivamente pesanti", ammette ancora, annunciando di essere pronta a una "moral suasion" anche sulle casse previdenziali private per spingerle ad adottare i criteri varati dal Governo.

Il governo interviene anche sugli effetti per i nati nel 1952, i più penalizzati: i lavoratori con un'anzianità contributiva di almeno 35 anni al 31 dicembre 2012 possono andare in pensione anticipata a non meno di 64 anni.
Si attenua inoltre l'accelerazione dell'innalzamento dell'età per le donne nel privato per evitare casi di 'rincorsa' delle pensioni: le donne potranno andare in pensione di vecchiaia a 64 anni se al 31 dicembre 2012 avranno almeno 20 anni di contributi e 60 anni d'età.
Sempre sulle pensioni, passa dal 2% all'1% il taglio previsto a carico di chi vorrà smettere di lavorare prima dei 62 anni di età. La riduzione varrà per chi sceglierà di andare in pensione a 60 o a 61 anni. Per ogni ulteriore anno di anticipo invece la riduzione resterà del 2%.
Salgono le aliquote dei contributi previdenziali che i lavoratori autonomi dovranno versare. Il prossimo anno dovranno incrementare l'aliquota di 1,3 punti percentuali, gli anni successivi di 0,45 punti, fino ad arrivare al 24%. La manovra prevedeva un incremento di 0,3 punti percentuali ogni anno fino a raggiungere il livello del 22 per cento.

Sul fronte della nuova Ici, poi, potrebbe esserci uno sconto di 50 euro per ogni figlio di età non superiore a 26 anni, per il pagamento della tassa sulla prima casa. La proposta di modifica prevede che l'importo massimo di detrazione sull'Imu non possa superare i 400 euro. Per quanto riguarda lo sconto di 200 euro, indipendente dal numero dei figli, questo sarà abbassato a 170 euro a partire dal 2014.
Arriva poi la tassa dello 0,76% per gli immobili all'estero. Con la proposta di modifica, a partire dal 2011, "viene istituita un'imposta sul valore degli immobili situati all'estero, a qualsiasi uso destinati, delle persone fisiche residenti nel territorio dello Stato". L'imposta, si spiega, "è dovuta proporzionalmente alla quota di possesso e ai mesi dell'anno nei quali si è protratto il possesso". La tassa dello 0,76% sul valore degli immobili "è costituito dal costo risultante dall'atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, secondo il valore di mercato rilevabile nel luogo in cui e' computato l'immobile".
Prevista inoltre un'imposta di bollo speciale annuale al 4 per mille per i capitali scudati. Per il 2012 e il 2013 l'aliquota sarà del 10 per mille.
Novità anche per i risparmiatori, con l'imposta di bollo per gli estratti conto annuali che sale a 34,2 euro per le persone fisiche e 100 euro per gli altri soggetti. Dalla misura sono esclusi i conti correnti inferiori ai 5000 euro.
Sul versante delle liberalizzazioni, si è deciso di farle partire da subito e non più dal 2013, come prevedeva il precedente emendamento. Dalle misure sono stati esclusi i taxi.

Arriva poi l'imposta di bollo, per le attivita' finanziarie all'estero. "A decorrere dal 2011 - si legge nella proposta di modifica - è istituita un'imposta sul valore delle attività finanziarie detenute all'estero, dalle persone fisiche" residenti in Italia. L'imposta, si spiega, è dovuta "proporzionalmente alla quota del periodo di detenzione" ed è stabilita nella misura dell'1 per mille per il 2011 e 2012. A partire dal 2013 l'imposta sale all' 1,5 per mille.
Il valore delle attività finanziarie, si spiega nell'emendamento, "è costituito dal valore di mercato, rilevato al termine di ciascun anno solare nel luogo in cui sono detenute le attività". Potrà essere utilizzata anche la documentazione dell'intermediario estero di riferimento, per le singole attività e, in mancanza, verrà preso a riferimento il valore nominale del rimborso.
Cambiano infine le regole per le province che andranno a normale scadenza. Viene quindi eliminato il termine perentorio del 31 marzo 2013, fissato con un precedente emendamento dei relatori. Per gli enti locali che invece sarebbero scaduti il prossimo anno non sarà più prevista una proroga ma sarà istituito un commissario ad acta.

"Perché non avete fatto voi la manovra?" - Dopo continui rinvii, provocati da dissidi in particolare sulle liberalizzazioni e sulle coperture finanziarie, alle 22 il premier Mario Monti si presenta davanti alla commissione bilancio della Camera che all'1 di notte ha dato il via libera alla manovra. E difende la sua manovra economica. Ma anche il suo governo dalle tante critiche ricevute nelle ultime ore. "Ora c'è più equità nella manovra, anche grazie ai suggerimenti dei partiti", ha esordito. "Senza queste misure ci sarebbe stata la crisi del debito sovrano", ha ricordato. Ma poi è passato a sferzare la politica: "Perchè non le avete fatte voi queste cose? Perchè il sistema politico un pò incartato in un bipolarismo ad alto tasso di conflitto era paralizzato" dai veti incrociati su pensioni, liberalizzazioni, patrimoniale e ici. "Sennò non saremmo arrivati noi, non ci avreste chiamati". E ancora: "Vi rivolgete a me come se io avessi voluto un governo dei tecnici. Ma io non l'ho mai voluto, altri lo hanno voluto: non mi sono mai candidato per trovarmi in questa posizione". "Non è vero che pagano sempre i soliti", aggiunge. A chi l'ha rimproverato di non aver fatto la patrimoniale ha risposto: "Ci sarebbero voluti due anni, avremmo abbaiato e non morso". E alla ex maggioranza ha detto: "Ho sentito con interesse considerazioni sull'insufficienza delle liberalizzazioni. Noi abbiamo agito in due settimane, e le critiche provengono da una parte politica che ha fatto parte della maggioranza di governo negli ultimi tre anni".
E, a proposito del governo precedente, Monti si è concesso qualche punzecchiatura. "L'Italia - ha detto - sta perdendo deliberatamente quote di sovranità come gli altri Paesi Ue. L'Italia, in più, ha perso involontariamente qualche quota di troppo di sovranità negli ultimi tempi, perchè si è messa in posizione di debolezza rispetto agli altri Paesi. Io non sarei stato lieto, se fossi stato membro del governo italiano, di vedere comunicati del presidente della Repubblica francese o del cancelliere tedesco Merkel che indicano all'Italia che cosa dovrebbe fare. Non sarei stato lieto, se fossi stato membro del governo italiano, di ricevere, e forse di avere invocato, una lettera firmata da banchieri centrali dell'Europa. Sono a favore dell'Europa, sono a favore di una perdita consensuale di sovranità in una maggiore integrazione, ma non della cessione di sovranità da debolezza".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ign, Repubblica.it]

 

 

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14 dicembre 2011
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