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La manovra Monti alla Sicilia costa 400 milioni di Euro

In più ci saranno i tagli alla sanità che nell'Isola, come nel resto d'Italia, incrementerà l'addizionale Irpef

05 dicembre 2011

"È stato confermato per le Regioni a statuto speciale il taglio da un miliardo di euro". Ne dà notizia l'assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, che ha partecipato all'incontro delle Regioni con il premier Monti sulla manovra. "Questa ulteriore riduzione - ha spiegato Armao - peserà per la Sicilia, per 400 milioni di euro circa. In più ci saranno i tagli alla sanità: nell'Isola, come nel resto d'Italia, comporteranno un incremento dell'addizionale Irpef, che in Sicilia è già al massimo".
"Abbiamo confermato - ha aggiunto - la collaborazione a riformare il sistema Paese, partendo dalle Regioni, dai Comuni e dalle Province, ma abbiamo anche evidenziato che non si può continuare a far gravare sul Mezzogiorno il peso maggiore del risanamento. La Sicilia ancora attende l’attuazione delle norme finanziarie dello statuto e del federalismo fiscale, concesse invece alle Regioni a statuto speciale del nord. Questo ritardo pesa sulle tasche dei siciliani e dei servizi che ricevono. Gli evasori beneficiari dello scudo fiscale - per lo più residenti al Nord - hanno pagato solo il 5 per cento sui 100 miliardi rientrati in Italia: una nuova ed inaccettabile ingiustizia a danno di coloro che pagano le tasse".
L'assessore Armao ha aggiunto: "Ho infine ribadito al presidente Monti l'esigenza di un incontro urgente, già richiesto dal presidente Lombardo, per affrontare definitivamente tali questioni e consentire il varo del bilancio regionale; ho anche sottolineato la necessità che il governo attivi misure fiscali in favore di cittadini e imprenditori dei territori della Provincia di Messina, colpiti e feriti dal recente alluvione. Attendiamo di vedere le misure nel dettaglio per valutare gli effetti sul bilancio, già all'esame dell'Assemblea, e le eventuali modifiche da apportare".
"E’ importante - ha concluso Armao - dare all'Unione e ai Paesi europei una risposta e un segno di azioni concrete, e le Regioni non si sottrarranno a questo impegno, che è per il bene comune, ma non dimenticando che c'è un Sud e c'è una Sicilia che debbono poter ripartire per sostenere il rilancio dell’economia italiana".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, BlogSicilia.it]

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05 dicembre 2011
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