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La Marcia delle agende rosse

''Fuori la mafia dallo Stato''. A Roma una manifestazione antimafia in nome di Paolo Borsellino

28 settembre 2009

"Fuori Mancino dal Csm! Fuori Dell'Utri dallo Stato!". Sono alcuni degli slogan pronunciati dai circa 1.500 manifestanti che in nome dell''Agenda rossa' di Paolo Borsellino hanno sfilato sabato per le vie della Capitale per raggiungere poi Piazza Navona dove la manifestazione promossa da Salvatore Borsellino è culminato con gli interventi, tra gli altri, del leader dell'Idv Antonio Di Pietro e del giornalista Marco Travaglio.
L'area della Piazza romana è stata occupata al grido di "fuori la mafia dallo Stato" e si è colorata del rosso delle agende che tutti i manifestanti hanno in mano, in ricordo della 'agenda rossa' del magistrato scomparsa dopo l'attentato del 1992 a Palermo. Altri slogan, scanditi a più riprese lungo il corteo, dicevano: 'Berlusconi fatti processare! Il Lodo Alfano serve solo al nano!'.

In prima fila gli europarlamentari dell'Idv Luigi De Magistris e Sonia Alfano e Salvatore Borsellino, fratello del magistrato ucciso dalla mafia, promotore della manifestazione. Nell'immaginario sloganistico dei manifestanti ce n'è anche per Clemente Mastella, al quale è stato chiesto, senza molte cortesie, 'Fuori dall'Europa!'.
"La mafia è finita dentro le istituzioni", ha sostenuto con forza Di Pietro da piazza Navona. "Lo Stato - ha rilanciato il leader dell'Idv - è stato troppe volte omertoso e silenzioso, non lo Stato genericamente, ma funzionari dello Stato che nell'esercizio delle loro funzioni intrattenevano rapporti con i poteri e con persone mafiose e si accordavano su chi doveva finire in manette e chi alle stelle".
Per Di Pietro, "la mafia non è soltanto quella delle bombe, ma anche quella che poi, grazie a tutto questo, è finita dentro le istituzioni". Quanto al tema della manifestazione, Di Pietro ha affermato: "Vogliamo sapere la verità su chi ha fatto sparire l'agenda rossa di Paolo Borsellino perché lì c'è la verità sui mandanti di quelle stragi. Nascondere la verità è strage di Stato".
Dal palco della manifestazione, Di Pietro è ritornato sulle dichiarazioni dei giorni scorsi che hanno suscitato la reazione dei presidenti di Camera e Senato e ha ribadito: "C'è un comportamento mafioso dentro questo Parlamento". Per l'ex pm oltre al conflitto di interessi di Berlusconi, "c'è un conflitto di interessi vero che sta dentro al Parlamento".

Si dice invece "deluso dal presidente" Salvatore Borsellino. Il capo dello Stato, secondo alcune ricostruzioni, avrebbe declinato l'invito rivoltogli dall'europarlamentare dell'Idv Sonia Alfano a prendere parte alla manifestazione. "Sono deluso dal presidente - afferma Salvatore Borsellino - perché questa non è una manifestazione di partito ma il partito della gente onesta".
Gli ha fatto eco Di Pietro. Il Capo dello Stato, osserva il leader dell'Italia dei Valori, ha detto di no perché ha ritenuto questa una manifestazione di partito: "Credo che sia un'offesa alla verità - ha affermato Di Pietro - questa non è una manifestazione di partito". [Adnkronos/Ing]

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28 settembre 2009
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