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La marcia per Peppino Impastato

Per ricordare Impastato, una lettera della figlia di Aldo Moro, ucciso dalle BR lo stesso giorno

10 maggio 2012

Ieri, mercoledì 9 maggio, la marcia dei 100 passi dei sindaci, in ricordo di Peppino Impastato ucciso 34 anni fa dalla mafia, si è aperta a Cinisi (PA) con un saluto di Agnese Moro, figlia di Aldo Moro, ucciso dalle Brigate Rosse nella stessa data in cui la Sicilia ricorda l'assassinio del militante di Cinisi.
"Mi piacerebbe tanto che un giorno potessimo ricordare i nostri cari non nel giorno della loro morte - ha scritto Agnese Moro in una lettera indirizzata a Giovanni Impastato, fratello di Peppino - ma nel giorno nel quale festeggiamo la nascita della nostra Repubblica, il 2 giugno. Allora avrebbero davvero il loro posto, che non è quello di vittime, ma quello di costruttori coraggiosi di un Paese in cui ci sia posto posto per tutti, con uguale dignità e rispetto". "Tuo fratello e mio padre erano molto diversi. Ma qualcosa li unisce - ha aggiunto la figlia dello statista democristiano - qualcosa che viene prima e va al di là del fatto di essere stati uccisi, e per di più lo stesso giorno. Credo che entrambi amassero la giustizia e la liberazione, da ottenere con la mite e coraggiosa strada della democrazia, che è tale solo con l'assunzione di responsabilità da parte di ognuno. Come tanti, prima e dopo di loro, hanno pagato questi amori a caro prezzo. Sapevano che poteva succedere, ma non si sono fermati". "Un po' vorrei che l'avessero fatto e che non ci avessero lasciati soli. Ma era la loro strada. A noi è rimasto l'incarico gravoso di essere testimoni del loro impegno. Per fortuna oggi - conclude la lettera Agnese Moro - possiamo condividere questo onere con un numero sempre più ampio di persone, tra cui tanti giovani, che hanno trovato in Peppino e Aldo degli amici che possono accompagnarli e aiutarli a scegliere la strada giusta".

I sindaci hanno percorso con le fasce tricolori, insieme agli studenti, i 100 passi che separano Casa Badalamenti da casa Memoria, e hanno scoperto la prima pietra d'inciampo di un percorso della memoria dedicato a Impastato e alle altre vittime di mafia.
Giovanni Impastato
ha salutato le scolaresche arrivate insieme ai sindaci e agli amministratori che hanno aderito alla rete di Avviso pubblico, per sfilare in corteo: "Finalmente anche a Cinisi si vedono più finestre aperte per Peppino Impastato, finalmente arriva qualche segnale". "Ogni anno si sottolinea la scarsa partecipazione di Cinisi - ha aggiunto Impastato - ma anche quando siamo stati a Ponteranica, in provincia di Bergamo, molte finestre erano chiuse e alcuni leghisti ci hanno contestato".
Il riferimento va alla decisione presa qualche anno fa dal sindaco leghista Cristiano Aldegani di rimuovere la targa della biblioteca comunale di Ponteranica intitolata a Impastato (LEGGI). "Non si può imprigionare Peppino in una ideologia - ha detto il fratello - lo dimostra la presenza massiccia, quest'anno, di studenti, associazioni e del mondo cattolico".

Intanto, ha annunciato l'assessore regionale per l'Economia, Gaetano Armao, "la Regione, nella ricorrenza del 34° anniversario della tragica morte di Peppino Impastato, ha già avviato le procedure per l'espropriazione per pubblica utilità, sulla base di un progetto di realizzazione di un sito della memoria, del casolare e del terreno circostante a Cinisi ove egli fu ucciso". "Contiamo in tal modo - ha aggiunto - di poter celermente avviare i lavori per trasformare questo luogo simbolo dell'efferata violenza mafiosa in un museo della memoria e della testimonianza della resistenza che a essa ha condotto Impastato, intendendone così ricordare e commemorare l'impegno civile e giornalistico". "Non avendo potuto raggiungere - ha spiegato Armao - un accordo con i proprietari e ritenendo di assoluta importanza raccogliere la richiesta venuta dalla società civile e dagli abitanti di Cinisi di recuperare questo luogo, in modo da farne occasione e strumento di conservazione della memoria della battaglia civile di Impastato e di attività per la comunità locale, si è ritenuto di intraprendere con la massima celerità l'espropriazione, per la quale è in corso l'iter, sono già disponibili le somme ed è stato individuato il responsabile del procedimento. Procedura che contiamo di definire entro pochi mesi. Per il progetto della Regione di realizzazione della casa-museo, che sarà avviato non appena definita l'espropriazione e la ristrutturazione, sono già disponibili le risorse finanziarie".

[Informazioni tratte da ANSA, Lasiciliaweb.it]

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10 maggio 2012
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