La marijuana ha bisogno di acqua: un paese rimane a secco
E' successo a Grisì, una frazione di Monreale
In Sicilia, terra di siccità, quella che in altre regioni è un'esigenza da soddisfare diventa un problema da risolvere: la sete.
E non solo quella delle persone, ma anche quella delle povere piante di orti e frutteti.
Ma in Sicilia non si coltivano soltanto pesche e zucchine, ma anche l' "erba".
E anche la marijuana, come tutte le piante, ha bisogno d'acqua…
Così chi "cura" le piantagioni di "erba" della zona di Partinico si è subito dato da fare.
E così si è scoperto che l'acqua sottratta attraverso gli allacciamenti abusivi scoperti lungo la condotta idrica di Grisì, frazione di Monreale, è destinata a irrigare i campi di marijuana di Partinico.
Il dato è emerso nel corso di una riunione del comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto per affrontare il problema dell'emergenza idrica che ormai da parecchi giorni affligge Grisì (una frazione di Monreale).
I tecnici hanno rilevato che la pressione dell'acqua che scorre lungo la rete idrica diminuisce visibilmente in prossimità delle campagne di Partinico, da ciò si è dedotto che vada poi ad irrigare i campi di marijuana della zona.
Il sindaco di Monreale ha chiesto quindi l'intervento dell'Eas, l'ente acquedotti, perché individui con precisione dove sono localizzate le prese abusive.
Nel frattempo carabinieri e vigili urbani continuano a controllare la zona circostante la rete idrica per evitare il ripetersi di manomissioni e le autobotti, grazie all'intervento della Provincia, continuano ad approvvigionare d'acqua gli abitanti di Grisì che per colpa della marijuana sono rimasti a secco.