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La marineria di Mazara dice basta!

Sequestrato l'ennesimo motopesca siciliano: si tratta del "Flori" e sarebbe stato fermato in acque internazionali

10 dicembre 2012

Una motovedetta di militari tunisini ha fermato venerdì scorso, il motopesca mazarese "Flori" impegnato nella pesca delle trigle a circa 35 miglia a sud di Lampedusa, al limite della zona protetta "Mammellone". A bordo del peschereccio si trovano nove marittimi. Il natante è di proprietà della società armatrice 'Egeo pesca srl'.
Per ora è sotto sequestro anche il peschereccio 'Daniela L' fermo al porto di Bengasi, in Libia, dallo scorso 7 ottobre, con due motoristi in attesa del processo d'appello. L'ultimo sequestro di un peschereccio mazarese ad opera dei tunisini risale, invece, allo scorso 14 settembre. In quella circostanza fu sequestrato e tenuto a Sfax per circa un mese il motopesca 'Twenty four'.

Per questo ennesimo sequestro a Mazara del Vallo è scattata la protesta. Il peschereccio è stato affiancato da una motovedetta, alcuni militari sono saliti a bordo e dopo il controllo dei documenti hanno costretto l'equipaggio, composto da quattro mazaresi e cinque tunisini, a seguirli fino al porto di Sfax.
Uno dei soci della ditta armatrice non ci sta: "Siamo stanchi. E' un rischio continuo. Si tratta di un sequestro ingiustificato, senza ragione", si è sfogato. "Eravamo fuori dal Mammellone e quindi in acque internazionali".
"Il motopesca - ha detto Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto produttivo per la pesca Cosvap - era al limite di quest'area, e quindi non c'era alcuna ragione di procedere al sequestro. Bisogna fermare questo accanimento".

"E' sempre più urgente l'istituzione di un tavolo tecnico per affrontare, con tutte le autorità dei Paesi rivieraschi, la regolamentazione mediterranea sulla pesca e tutelare la marineria" ha detto il sindaco di Mazara del Vallo, Nicola Cristaldi. "Questa volta sono state le autorità tunisine a fermare un natante della marineria di Mazara - ha aggiunto - I nostri pescatori hanno perso la serenità di poter svolgere un duro ma onesto lavoro nel Mar Mediterraneo nonostante gli innumerevoli sforzi per rendere il Mare Nostrum luogo di  pacifica convivenza e prosperità"[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Repubblica/Palermo.it]

- A casa i marinai siciliani sequestrati in Libia (Guidasicilia.it, 30/11/12)

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10 dicembre 2012
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