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La ''messa in prova'' di Alfano viene rimandata

Momentaneo stop al progetto di ''messa in prova'' per chi commette reati punibili con pene fino a 4 anni

20 novembre 2008

Per i reati punibili con pena fino a quattro anni di carcere gli incensurati potranno chiedere - nella fase delle indagini preliminari o fino all'apertura del dibattimento se i processi si svolgono davanti al giudice monocratico - di essere "messi alla prova", vale a dire di sospendere il procedimento a loro carico così da poter svolgere lavori di pubblica utilità a conclusione dei quali, se ci sarà riabilitazione, il reato sarà estinto.  Il ddl della cosiddetta “messa in prova” degli incensurati, cancellerebbe anche il reato per i colpevoli di furto, falso in bilancio, usura, truffa, corruzione di minorenni.
E' questa una delle principali novità contenute in una bozza di ddl sulla certezza dell'applicazione della pena predisposto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano. Il provvedimento - 8 articoli in tutto - prevede nel contempo un giro di vite nella concessione dei benefici penitenziari per ottenere i quali sarà obbligatorio svolgere lavori di pubblica utilità.

Il provvedimento, che in un primo momento si era detto sarebbe stato discusso nel Consiglio dei ministri di ieri, è stato rinviato ad altra seduta.
Il ddl sembra però essere incappato nelle ire del titolare del Viminale Roberto Maroni che ha posto un secco altolà. Per Maroni le drastiche misure del ddl sicurezza si sposano male con la "manica larga" della messa in prova. Una contraddizione che il popolo leghista non capirebbe.
L'iniziativa di Alfano, tuttavia, è stata già accolta con favore da Luca Palamara, presidente dell'Associazione nazionale magistrati: "La messa in prova sono richieste che come Anm avevamo avanzato al ministro e che noi valutiamo favorevolmente sotto il profilo dell'incentivo delle pene alternative al carcere". Il Partito democratico, invece, ha sospeso il giudizio fino alla lettura del testo "ufficiale" mentre Antonio Di Pietro ha subito parlato di "impunità per tutti": "Dopo il lodo Alfano e il lodo Consolo ora arriva la norma per salvare gli incensurati anche se si macchiano di gravi reati come quelli fiscali e quelli per gli incidenti sul lavoro. Basterà che invece di andare da Messeguè, vadano a tagliare un bel prato in un giardino pubblico...".

Come detto, la discussione sul ddl della "messa in prova" è stata rinviata ad altra seduta del Consiglio dei ministri. "E' una proposta tutta da esaminare", ha commentato il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, al termine della riunione di governo. "Su questo tema bisognerà avviare una profonda riflessione. La novità di questo Ddl è che oggi chi ottiene la condizionale la incassa senza obblighi, invece dopo dovrà fare lavori socialmente utili". La Russa si è detto "completamente d'accordo" con il ministro dell'Interno Roberto Maroni, contrario alla parte del Ddl che prevede la conversione della reclusione per pene fino a quattro anni in lavori socialmente utili.

"Si rassegni chi immagina che ci saranno trappole su indulti o amnistie. La posizione del governo è chiara: non ne faremo", ha detto il ministro della Giustizia Alfano, il quale ha spiegato che il ddl "messa in prova" non era comunque all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri di ieri. "Il principale punto del provvedimento è dire basta alla sospensione condizionale della pena gratis: chi ha fatto un danno alla società dovrà ripararlo lavorando obbligatoriamente, altrimenti niente condizionale e si fa il carcere per cui si è stati condannati". Sulla messa alla prova degli indagati, che è "un istituto completamente distinto" il ministro ha preannunciato "approfondimenti", tenendo conto anche delle perplessità avanzate da Lega e An.
Perplessità di cui tenere conto e non problemi con An e Lega, ha poi sottolineato Alfano, che ha difeso il provvedimento dicendo anche di averlo "copiato" da Antonio Di Pietro. "Pochi giorni fa proprio l'Idv di Di Pietro proponeva al Senato la 'sospensione del processo' con messa alla prova per i reati fino a tre anni... ecco noi abbiamo adottato quello schema e ora accusano il governo di voler varare un colpo di spugna", ha detto il Guardiasigilli in un'intervista al Corriere della Sera, e rispondendo a chi nell'opposizione ha definito il suo ddl un'amnistia mascherata. "Nessuno si sogna amnistie o indultini", sbuffa. "Non si indulta un bel nulla perché siamo nella fase predibattimentale. Per cui stiamo parlando di un cittadino che ancora deve subire un processo e che nessuno può prevedere se sarà assolto, condannato o prescritto".

[Informazioni tratte da Ansa, Repubblica.it, Corriere.it, Reuters]

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20 novembre 2008
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