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La metanizzazione dei comuni sulla costa tirrenica era un appalto dei clan mafiosi di Messina

22 marzo 2007

Gli appalti pubblici nel Messinese erano in mano alla mafia. I clan di Tortorici e Mistretta erano riusciti a mettere le mani sugli appalti milionari grazie all'appoggio e alla complicità di alcuni imprenditori amici.
Stamane le manette sono scattate ai polsi di trentanove affiliati a Cosa nostra. ''I sodalizi indagati - afferma un comunicato dei carabinieri - avevano monopolizzato il settore dei lavori pubblici nella fascia tirrenica, attraverso un cartello di imprenditori organici o contigui a Cosa nostra. Tra gli appalti accaparrati dalle cosche - aggiungono i carabinieri - anche la metanizzazione dei principali comuni della provincia di Messina''.
Le famiglie mafiose vantavano un vero e proprio monopolio nella fascia tirrenica dell'isola. Il controllo che esercitavano i boss sulle attività economiche della zona era ferreo, imponendo forniture di mezzi e materiali alle aziende concorrenti con atti intimidatori nei cantieri.
L'indagine, denominata ''Montagna'', ha preso il via due anni fa in seguito ad accertamenti che gli investigatori svolgevano sulla famiglia mafiosa di Sebastiano Rampulla di Mistretta. Ai quaranta indiziati fermati tra Messina, Catania e Enna, la Direzione distrettuale antimafia di Messina contesta associazione mafiosa, estorsione danneggiamenti e detenzione di armi.

Fonte: Repubblica.it

 

 

 

 

 

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22 marzo 2007
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