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La munnizza di Palermo

L'Amia promette di risolvere l'emergenza rifiuti in una settimana mentre il TAR bolla come illegittimo l'aumento della Tarsu

06 ottobre 2009

Continua la protesta dei Palermitani per i rifiuti che invadono le strade in molti quartieri soprattutto quelli periferici, a causa dei ritardi con cui l'Amia, l'azienda municipalizzata dell'igiene ambientale, raccoglie la spazzatura dovuti alla carenza di mezzi.
Protesta che sfocia puntualmente con gli incendi dei cassonetti e dei cumuli di rifiuti accatastati agli angoli delle strade. Ancora la notte trascorsa cittadini esasperati hanno appiccato roghi al pattume in via del Vespro e in piazzale delle Cliniche, nelle vicinanze dell'ospedale universitario. Ma in tutta la città sono stati 30 gli interventi dei vigili del fuoco per mucchi di spazzatura in fiamme, in particolare nella zona dell'Acquasanta, in corso Calatafimi, in via Don Orione dove l'incendio si è propagato anche a un'automobile parcheggiata, che è stata danneggiata.
L'Amia si è impegnata a normalizzare la situazione entro una settimana. Ma ancora stamattina Palermo appare invasa dai rifiuti: attorno al cimitero monumentale dei Rotoli il pattume dilaga sui marciapiedi e sulla strada, in zone marinare come l'Addaura da quando si è chiusa la stagione balnerare due settimane fa i rifiuti non sono stati più ritirati e la zona, tra le più esclusive di Palermo, sede di ville di professionisti, magistrati e politici, è punteggiata di discariche che marciscono in un fetore orribile. Nelle stesse condizioni le perfierie orientali della città e le borgate

L'illegittima Tarsu - In questi giorni la Montepaschi Serit, per conto del Comune di Palermo, sta recapitando ai cittadini i bollettini per il pagamento annuale della tarsu, la tassa sui rifiuti. L'invito a pagare arriva proprio nel momento in cui l'amministrazione sta valutando il ricorso al Consiglio di giustizia amministrativa contro la sentenza del Tar che, accogliendo il ricorso di Confindustria Palermo, ha annullato l'aumento del 75% della Tarsu disposto tre anni dalla giunta del sindaco Diego Cammarata. I giudici hanno sostenuto che spettava al Consiglio comunale e non alla giunta la decisione sulla modifica della tariffa.
"Dopo la decisione del Tar di bocciare l'aumento della Tarsu del 2006, Cammarata ha una strada obbligata: convocare la giunta, revocare l'aumento dell'Irpef recentemente deciso nello stesso modo, e comunicare le sue dimissioni" ha detto Antonello Cracolici, presidente del gruppo Pd all'Assemblea regionale siciliana. "Il tribunale amministrativo - ha aggiunto - ha appena riconosciuto che l'aumento della Tarsu spettava al consiglio, non alla giunta: una situazione-fotocopia rispetto alla vicenda Irpef, che ha visto ancora una volta Cammarata scavalcare il consiglio comunale. Ormai non si contano più gli atti di questa amministrazione varati in spregio delle regole".

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, Ansa.it, AGI]

- Ulteriori informazioni su: www.bispensiero.it

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06 ottobre 2009
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