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La 'Ndrangheta sfida lo Stato

Arrestato a Reggio Calabria l'uomo che ha denunciato il furto dell'auto piena d'armi e d'esplosivo

22 gennaio 2010

I carabinieri hanno arrestato per favoreggiamento il carrozziere che aveva denunciato il furto dell'auto sulla quale ieri - in occasione della visita del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano - erano state trovate alcune armi e dell'esplosivo.
Si tratta di Francesco Nocera, di 45 anni, presunto affiliato alla cosca Ficarra-Latella della 'ndrangheta. Nocera è accusato di favoreggiamento personale con l'aggravante delle modalità mafiose.
Secondo i carabinieri, a carico di Nocera è emerso un "quadro indiziario grave, univoco e concordante in ordine al reato di favoreggiamento personale aggravato". In particolare, Nocera non avrebbe dato informazioni sulle persone che hanno collocato l'auto con l'esplosivo.
La macchina, secondo quanto si apprende, si trovava nell'officina di Nocera da diversi giorni. L'uomo ne aveva denunciato il furto ieri in mattinata, un'ora e mezza prima del ritrovamento. Gli investigatori ritengono che il carrozziere avesse prestato la macchina per un'azione criminale che non avrebbe nulla a che vedere con la visita del capo dello Stato. L'auto sarebbe poi stata frettolosamente abbandonata perchè la zona stava per essere controllata per l'arrivo di Napolitano.

Alla 'Ndrangheta una risposta dura -
Angela Napoli, parlamentare Pdl e componente della Commissione antimafia, ha proposto l'invio dell'esercito in Calabria. "Il ritrovamento a Reggio Calabria giovedì dell'automobile un vero arsenale bellico propone la possibilità di letture diversificate, ma sicuramente è l'immagine della potente e pericolosa dotazione con la quale la 'ndrangheta riesce a minare la sicurezza dell'intero territorio. Per tale motivo accanto alle encomiabili attività che Governo, magistratura e forze dell'ordine calabresi stanno portando avanti, sono convinta che servirebbe l'immediato invio nella città di Reggio Calabria di un elevato numero di militari".
Anche il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del premier, Paolo Bonaiuti, ha parlato di un maggiore impegno del governo: "Le indagini sono ancora in corso. Certo quello che è accaduto a Reggio Calabria è inquietante, perché fa seguito anche agli esplosivi che furono fatti esplodere davanti alla Procura giorni fa. Occorre aspettare, ora, lo sviluppo delle indagini". "Il peso del crimine organizzato - ha detto ancora Bonaiuti - viene duramente combattuto dal nostro governo che ha fatto quanto nessun governo ha mai fatto prima. Otto esponenti della criminalità organizzata vengono arrestati ogni giorno. Oltre a questo, vengono confiscati e sequestrati beni. Dobbiamo intensificare, fare ancora di più".

[Informazioni tratte da Repubblica.it, Corriere.it]

- La 'ndrangheta avvisa lo Stato e ora si teme l'effetto Palermo di A. Bolzoni

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22 gennaio 2010
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