La necessità di lavorare, l'ingiustizia di morirne

L'ultima notizia riguardante le ''morti bianche'' alla quale i quotidiani hanno voluta dare rilievo è di appena un paio di giorni fa: la tragica morte di un giovane operaio  napoletano di 17 anni, precipitato da un'altezza di circa quindici metri, mentre stava montando un condizionatore.
Un'altra vittima del lavoro, un'altra vittima nel Sud Italia, dove la percentuale degli incidenti sul lavoro risulta essere drammaticamente più alta rispetto al resto dell'Italia.
La Sicilia risulta tra le prime Regioni in cima alla "lista nera" degli infortuni sul lavoro. A darne notizia è la Cisl, che nei giorni scorsi, nel corso dell'esecutivo regionale, che si è svolto a Palermo ad un mese dalla tragica morte dei sei operai di Mineo (CT), ha analizzato gli ultimi dati Inail, aggiornati al 30 maggio e relativi al 2007.

Dalle elaborazioni dell'istituto si evince che tra edili e operai (è il mondo delle costruzioni che in Sicilia miete più vittime) sono stati 3.445 i lavoratori che hanno subito incidenti in Sicilia. La provincia maggiormente colpita è stata quella di Catania, che ha contato ben 552 infortuni nel settore. A breve distanza la provincia di Palermo, con 473 casi, seguita da Agrigento (310) e Messina (165). Nel solo comune di Milazzo (ME) si sono registrati ben 315 infortuni.
Quanto all'agricoltura, gli infortuni calcolati dalla Cisl sono in tutto 2.801. Ragusa la provincia più colpita con 777 casi. A seguire le altre, con Siracusa a 259, Agrigento a 252 e Caltanissetta a 203. 
Per quello che riguarda il settore del commercio, sono state invece 1.738 gli incidenti registrati tra gli adetti dei circuiti dell'ingrosso e del dettaglio. In questo caso, il maggior numero di questi s'è verificato in provincia di Palermo, con 386 casi. Dietro il capoluogo, Catania con 269 episodi, quindi Ragusa a quota 219. Messina ha subìto 136 casi, tanti quanti il vicino territorio di Milazzo.