La nuova formazione professionale siciliana
Sarà legata ai fabbisogni del mondo del lavoro e la sua a gestione non sarà più nelle mani della Regione
E' stato presentato ieri alla giunta regionale un disegno di legge di 31 articoli che, ha detto il governatore Rosario Crocetta, "rivoluziona il sistema della formazione professionale in Sicilia".
Il posto di lavoro continuerà ad essere garantito attraverso l'albo dei formatori, che verrà aperto anche ai giovani laureati. Novità è la possibilità di incardinare parte del sistema formativo all'interno delle città metropolitane e dei liberi consorzi e l'introduzione del voucher formativo.
La formazione sarà legata ai fabbisogni del mondo del lavoro. La Regione non gestirà più la formazione direttamente, ma si limiterà a controllare e a programmare. La gestione invece verrà affidata agli organismi intermedi, quali i liberi consorzi e città metropolitane.
"Con il decentramento della gestione ai liberi consorzi e alle città metropolitane - ha affermato l'assessore Scilabra - alleggeriamo anche la macchina amministrativa, la Regione disciplina per la prima volta in modo organico il sistema della formazione, l'ultima legge risaliva al 1976. In più finalmente - ha aggiunto - discipliniamo sia il settore dell'Oif sia quello dell'apprendistato. Con questa legge si combatte non solo la dispersione scolastica ma si daranno ai giovani competenze specialistiche e professionali. La formazione sarà legata ai fabbisogni del mondo del lavoro e la Regione non gestirà più la formazione direttamente ma si limiterà a controllare e a programmare".
Nella formazione avranno un ruolo principale scuole e università, ma sopratutto, ha spiegato l'assessore Nelli Scilabra, l'alternanza scuola/lavoro con l'introduzione della formazione in azienda: "Abbiamo guardato al modello tedesco e di Bolzano, il cosiddetto sistema duale". Si istituiscono il catalogo dell'offerta formativa, il libretto formativo e il sistema di certificazione.
La giunta, ha annunciato il presidente Crocetta, approverà il testo entro la fine del mese di giugno, dopo il confronto formale con le parti sociali che avverrà già nei prossimi giorni e con i gruppi parlamentari.