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La nuova ''Maturità'', più severa e seria, ha raddoppiato il numero dei bocciati e abbassato quello dei superbravi

11 luglio 2007

Il ministro della Pubblica Istruzione, Beppe Fioroni, l'aveva specificato da subito: ''Bisogna ridare dignità e credibilità alla Scuola Italiana''. Per fare ciò, una delle prime azioni messe in campo è stata quella di rendere più severo e intransigente l'Esame di Stato, condizione che si è avvertita per le prove di quest'anno, decisamente più difficili, ma non impossibili.
Tali difficoltà si sono lette nei primi dati sulla maturità 2006/07 che sono stati resi noti ieri dall'Invalsi, l'Istituto nazionale per la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione, raccogliendo i risultati di 15 mila studenti.
Infatti, le percentuali (dati naturalmente ancora parziali visto che ancora in parecchie commissioni si sta lavorando) danno già lo spunto per capire quanto le novità introdotte lo scorso dicembre hanno modificato qualcosa in un esame che ormai a tutti sembrava una mera formalità.

Su questa prima tranche di studenti presi in ''esame'' dall'Istituto, il numero di bocciati supera di poco il 2,5 per cento e poco più di 6 studenti su 100 ha sostenuto scritti e orali meritandosi il massimo dei voti: 100 centesimi. L'anno scorso superarono gli esami il 96,5 per cento dei candidati mentre la percentuale degli studenti al top sfiorò il 10 per cento. Ma per fare un confronto con i risultati della scorsa estate al numero dei bocciati di quest'anno vanno aggiunti coloro che non sono stati ammessi agli esami. Un quattro per cento secco che è stato bocciato dagli stessi professori dei consigli di classe prima ancora della maturità e che fa raddoppiare il numero di coloro che non ce l'hanno fatta.
In questo sta una delle novità più significative introdotte da Fioroni: l'ammissione agli esami, abolita dalla riforma Berlinguer nel '99, che permetteva di essere ammessi ''automaticamente'' agli esami di maturità arrivando al quinto anno.
L'altra novità che ha contribuito senz'altro a rendere più impegnativa la maturità di quest'anno è stato il ripristino della commissione mista cancellata nel 2002 dal governo Berlusconi ''per fare cassa''.
La presenza in commissione, oltre al presidente, di tre commissari esterni e tre membri interni ha fatto calare il numero dei cervelloni, che dal 10 passano al 6 per cento.

All'interno dei dati parziali una conferma però resiste, ed è quella della supremazia femminile, con voti mediamente più alti rispetto ai compagni. E fra coloro che hanno raggiunto il massimo dei voti l'eccellenza oggi è rappresentata dal 100 e lode: la terza novità introdotta dal governo per distinguere i più bravi fra i bravi. Elite costituita dallo 0,7 per cento dei maturandi (significa che un ragazzo su 144 è stato bravissimo, ottenendo il top). Una bella soddisfazione che può vantare soprattutto il Sud. E' qui che la percentuale sfiora l'1% seguito dal Nordest con l'0,84% e dal Centro, con lo 0,67.
Il numero di questa elite, comunque, è calato sensibilmente: nel 2005 dieci su cento, l'anno scorso nove su cento, quest'anno sei su cento.

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11 luglio 2007
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