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La nuova riforma del processo civile

Il ministro Alfano a Palermo: ''Questa riforma vincerà la sfida contro la lentezza''

28 maggio 2009

Per presentare la nuova riforma del processo civile il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha scelto Palermo. "E' una riforma molto importante - ha spiegato ieri in Prefettura durante un incontro con i giornalisti - che ci permetterà di velocizzare i tempi lumaca del processo civile in Italia e di aggredire l'arretrato di oltre 5 milioni di processi, una zavorra di cui ci dobbiamo liberare al più presto".

Il Guardasigilli, seduto accanto al vicecapo dell'Ufficio legislativo del Ministro della Giustizia, Angelo Piraino Leto, ha iniziato così ad elencare e snocciolare numeri. Il testo varato l'altro ieri dal Senato consiste in 14 articoli.
Il primo articolo introduce il tema della digitalizzazione e del processo telematico. "E' il primo perché alcune di queste norme erano già contenute nel decreto - ha spiegato Alfano -. Le notifiche via mail saranno strumento ordinario di comunicazione tra le parti del processo".
"Il secondo articolo - ha poi sottolineato Alfano - è quello dell'aumento della competenza per valore dei giudici di pace. Lo scopo è quello di snellire il lavoro dei Tribunali". Poi, in attuazione dei principi del giusto processo, i termini processuali per il compimento degli atti su impulso delle parti sono stati resi omogenei e abbreviati.

Nella riforma del processo civile sono introdotte anche nuove norme per "ridurre i formalismi e garantire che la causa venga decisa nel merito. Queste erano questioni - ha detto Alfano - che spesso giocavano a favore di chi voleva allungare i tempi del processo".
Un altro capitolo è relativo alla semplificazione della decisione della causa. "L'obiettivo - ha detto Alfano - è quello di semplificare l'istruzione della causa". E' previsto quindi che la redazione della sentenza "sarà concisa".
Un ulteriore capitolo "è dato dalla razionalizzazione e accelerazione dei tempi del processo - ha detto Alfano - per rendere più omogenei i tempi di durata del processo. Così i tempi per impugnare vengono ridotti da un anno a sei mesi". Un altro capitolo ancora è quello della testimonianza scritta. "Se c'è accordo tra le parti - ha spiegato il Guardasigilli - il giudice può autorizzare l'acquisizione della prova testimoniale. Lo scopo della norma è di ridurre la durata dei processi e rendere più ordinato lo svolgimento delle udienze".
E ancora, nell'individuazione delle prove da assumere il giudice dovrà stabilire tutte le date successive "e indicare tutte le date del processo fino alla conclusione. Il calendario potrà essere derogato solo per motivi d'eccezione". All'ottavo capitolo ci sono le "pari garanzie del processo".

Nella riforma del processo civile ci sono anche nuove misure "mutuate dall'istituto francese per incentivare l'adempimento spontaneo degli obblighi - ha sottolineato Alfano - che non sono facilmente correggibili". "Lo strumento individuato consente che in caso di sentenza la stessa costituisca titolo esecutivo anche per il denaro, quindi la sentenza diventa titolo esecutivo". Poi c'è il cosiddetto "procedimento sommario di cognizione". "Il giudice potrà decidere in poche udienze, senza formalità. Lo scopo della norma è quella di istituire un modello procedimentale semplificato e una corsia preferenziale per le cause più agevoli. Rispetto alla giungla di rito questo non è un ulteriore rito, ma è una sorta di corsia preferenziale".
Un altro capitolo importante è il "filtro in Cassazione". "Oggi la Cassazione - ha spiegato Alfano - è affollata di ricorsi per causa di valore di scarsa importanza su cui spesso c'è un orientamento consolidato. Viene introdotto adesso un 'filtro'. In altre parole saranno ammessi solo i ricorsi che hanno per oggetto solo questioni di diritto nuove o sui quali esiste incertezza interpretativa".
Esiste anche la mediazione civile. "Il Governo - spiega Alfano - viene delegato a introdurre una alternativa facoltativa per le parti al processo con la mediazione civile. Le parti possono decidere di risolvere la controversia davanti a un organismo di conciliazione in modo più rapido ed economicamente più conveniente rispetto al giudizio ordinario". [Adnkronos]

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28 maggio 2009
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