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La Pace passa per l'Ambiente

Al Gore e l'IPCC impegnandosi nella salvaguardia dell'Ambiente pensano alla Pace futura

13 ottobre 2007

Albert Arnold Gore Jr., meglio conosciuto come Al Gore, fu per ben otto anni vicepresidente di Bill Clinton, fino a quando nel 2000 fu il candidato alla Casa Bianca dal Partito Democratico alle presidenziali, contro George W. Bush. Il risultato elettorale restò in bilico per diverse settimane a causa dello strettissimo margine (poche centinaia di voti) che separava i due contendenti in Florida, i cui grandi elettori avrebbero potuto determinare la vittoria dell'uno o dell'altro. Dopo una serie di ricorsi e di appelli giudiziari relativi al conteggio dei voti, la Florida fu assegnata al candidato repubblicano, che fu proclamato ufficialmente come nuovo Presidente degli Stati Uniti d'America. Gore ottenne comunque la maggioranza dei voti complessivi, distaccando il suo avversario di oltre 500.000 voti.

Da allora Gore si è un po' allontanato dalla politica e si è occupato d'altro: nel maggio del 2004, ad esempio, ha fondato il network televisivo Current TV, totalmente interattivo e rivolto ad un pubblico di giovani. Nel 2006 si è occupato di cinema ed è stato protagonista del documentario tratto dal suo libro''An Inconvenient Truth'', presentato al Festival di Cannes e che nel 2007 ha vinto i Premi Oscar come miglior documentario e miglior canzone (''I need to wake up", di Melissa Etheridge). Il lungometraggio illustra i pericoli e le ripercussioni che il riscaldamento globale causa alla Terra, e mostra quale è diventato l'interesse principale di questo protagonista della storia americana contemporanea.
Al Gore è stato anche l'artefice del recentissimo Live Earth - The concert for a climate in crisis (La Terra in diretta - Concerto per un clima in crisi) una ''maratona'' di 8 mega-concerti che si sono svolti nei palcoscenici di tutto il mondo e che ha visto la partecipazione di 118 musicisti pop e rock di fama mondiale

Ebbene quest'uomo qui, insieme al Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC - Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici dell'Onu), ieri hanno ricevuto il premio Nobel per la Pace.
La motivazione del premio da parte del comitato per il Nobel, che ha scelto i vincitori fra 181 candidati, recita: ''Per i loro sforzi per costruire e diffondere una conoscenza maggiore sui cambiamenti climatici provocati dall'uomo e per porre le basi per le misure necessarie a contrastare tali cambiamenti''.
L'ex vicepresidente Usa si è detto ''profondamente onorato'', e ha annunciato che donerà il 100 per 100 dei proventi alla Alleanza per la Protezione del Clima (il premio di 1,5 milioni di dollari verrà diviso in due tra Gore e l'IPCC). Al Gore ha dedicato il premio a ''tutti coloro che lottano per l'ambiente'' e ha sottolineato che quella dei mutamenti climatici ''è la più grande sfida che aspetta oggi l'umanità'', ma anche ''una grande opportunità''. In quest'ottica ''la crisi del clima non è solo una questione politica, è anche una sfida morale e spirituale per l'umanità''. ''Il pianeta Terra è in una situazione di emergenza - ha aggiunto Gore - Questo è solo l'inizio, è giunto il momento di elevare la consapevolezza mondiale'' sul problema del riscaldamento del pianeta. E l'auspicio è che questo premio ''contribuisca a rafforzare l'attenzione della gente sul problema dell'effetto serra''.

Il premio è stato una grande sorpresa per il presidente dell'IPCC. ''Non posso crederci - ha detto Rajendra Pachauri ai giornalisti che lo hanno raggiunto per telefono nel suo ufficio di New Delhi - sono sopraffatto, stordito''. ''Ritengo un privilegio dividerlo con qualcuno di così autorevole'', ha aggiunto riferendosi poi a Gore. L'Intergovernmental panel on climate change, è il comitato scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, la World Meteorological Organization (Wmo) e l'United Nations Environment Programme (Unep) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. I rapporti periodici diffusi dall'Ipcc sono alla base di accordi mondiali quali la convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc) e il protocollo di Kyoto che la attua. Il comitato è organizzato in tre gruppi di lavoro: il primo incaricato di valutare gli aspetti scientifici dei fenomeni; il secondo le conseguenze del cambiamento climatico e le possibilità di adattamento; il terzo analizza le soluzioni per limitare le emissioni di gas serra.
Grande soddisfazione è stata espressa anche dal segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon, ''molto contento'' del premio. Il segretario ha reso omaggio ''all'impegno e alla convinzione eccezionale di Al Gore, che è l'esempio del ruolo cruciale che le persone e la società civile possono giocare per incoraggiare risposte multilaterali sui problemi planetari''. Ed ha sottolineato che ''è grazie in gran parte alle scoperte ben documentate dell'Ipcc che è stato possibile stabilire senza ombra di dubbio che il riscaldamento del pianeta è in atto e che è in gran parte provocato dalla attività dell'uomo''
 
Curiosità - L'altro ieri il documentario-denuncia premio Oscar del neo premio Nobel Al Gore ''An inconvenient truth'' è stato ''processato'' dall'Alta Corte di Londra, che lo ha accusato di contenere errori significativi e di essere inadatto alle scuole. Il film, afferma la sentenza emessa dal giudice Michael Burton, contiene ''nove errori significativi'', e pur essendo largamente accurato nella sua illustrazione delle cause e dei probabili effetti del cambiamento climatico, fa delle affermazioni sbagliate, in un contesto di ''allarmismo ed esagerazione''. Il motivo che ha portato un documentario sull'ambiente a venire di fatto processato in Gran Bretagna davanti alla più alta istanza giudiziaria è curioso. Il governo laburista di Gordon Brown, un fiero sostenitore della lotta contro l'effetto serra, aveva deciso di far vedere il film di Gore in tutte le scuole medie secondarie per sensibilizzare gli studenti sui danni e sui pericoli dello spreco energetico e dell'inquinamento. Ma un provveditore agli studi, nella contea del Kent, si è opposto all'iniziativa, accusando il governo di volere fare ''il lavaggio del cervello'' ai bambini. La faccenda è così finita in tribunale, e ad occuparsene è stata chiamato il giudice Burton, uscito da Eton ed Oxford, con un passato di militanza nel Labour, vedovo, padre di quattro figlie allevate praticamente da solo, membro dell'Alta Corte dal 1998. Esaminato il documentario e confrontatolo con un'ampia rassegna di studi in materia di ambiente, l'alto magistrato ha concluso che ''la visione apocalittica'' presentata dal film è ''politicamente di parte'' e non un'analisi imparziale della questione del cambiamento climatico. Un'opera ''politica, non scientifica'', che contiene una serie di errori fattuali minori ma pur sempre di rilievo.

Il Consiglio Nazionale delle Ricerche sul premio Nobel ad Al Gore - ''L'assegnazione del Premio Nobel per la pace ad Al Gore e all'Ipcc rappresenta una presa di coscienza di un processo di consapevolezza dei rapporti tra società umane, economia e ambiente che, iniziato negli anni 60, si è progressivamente affermato per diventare agli inizi del terzo millennio, elemento paradigmatico di un nuovo rapporto tra società, uomo e ambiente. Il prestigioso riconoscimento assume una particolare importanza perché, per la prima volta, apre una riflessione sulla stretta relazione fra le risorse naturali del pianeta e l'attuale modello economico, che rischia oggi di essere causa di conflitti sempre più importanti per lo sfruttamento delle risorse mondiali''.
Queste le parole di soddisfazione del direttore dell'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr, Giampiero Maracchi, e Franco Prodi, direttore dell'Istituto di Scienze dell'atmosfera e del clima (Isac) del Cnr, per l'assegnazione del Nobel per la Pace ad Al Gore e all'IPCC.
''I problemi della globalizzazione ambientale - continuano dal Cnr -, compreso il cambiamento climatico, sono infatti strettamente legati all'organizzazione della società e dei rapporti internazionali. Infine, rappresenta un riconoscimento quasi definitivo nella percezione anche pubblica dell'importanza del ruolo dei cambiamenti climatici, al di là di tutte le polemiche nazionali e internazionali assolutamente pretestuose''. Infatti, ''il Nobel 2007 assegnato all'Ipcc e ad Al Gore può essere considerato un premio 'preventivo', o 'anticipato', per la pace futura, nel senso che riconosce un'azione svolta non per la pace in passato o per la pacificazione dei conflitti in corso, ma per la mobilitazione su quei versanti di crisi che saranno probabilmente all'origine dei conflitti futuri. Proprio la distribuzione delle risorse naturali, dell'acqua, delle fonti non rinnovabili di energia sarà il tema più caldo nei rapporti internazionali''.

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13 ottobre 2007
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