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La Padania e quegli alleati così vicini all'Africa. Intesa ancora salda tra l'Mpa di Lomabardo e la Lega Nord

20 febbraio 2006

Cosa ha prodotto il discusso messaggio di libertà lanciato dall'ex ministro leghista Calderoli (per molti solo una volgare provocazione xenofoba e propagandistica) nei rapporti con il suo ''nuovo alleato'' autonomista, Raffaele Lombardo?
Visto l'acceso scontro politico che ha portato alle dimissioni l'ex ministro per le Riforme, si potrebbe pensare che uno scuotimento l'Mpa di Lombardo l'abbia subito. E invece no.
Raffaele Lomabrdo, presidente della provincia di Catania, europarlamentare nonché segretario del Movimento per l'autonomia, è stato addirittura fra i primi a sapere quali fossero le intenzioni di Calderoli, e già sabato scorso sapeva come intendeva muoversi il suo collega secessionista.
''Calderoli sembra si sia orientato a dimettersi dimostrando una grande responsabilità'', ha afferma Lombardo, che ha sentito Calderoli sabato mattina al telefono. ''Ho parlato con Calderoli e lui è pronto a trarre le conseguenze con grande responsabilità. Si aspetta un segnale di riappacificazione dalla Libia, che non verrà, ed è pronto anche a dimettersi. Ma sarebbe sbagliato dare segnali di debolezza nei confronti di chi agita l'Islam per perseguire altri interessi''.

Insomma, Lombardo ha riconosciuto principalmente la ''grande responsabilità'' di Calderoli, un merito che può far continuare l'intesa sicula-padana senza problemi.
''Con la Lega abbiamo stipulato un patto chiaro e la nostra amicizia con loro rimane solida''. Ha affermato nei giorni scorsi il leader dell'Mpa, che ha ribadito come ''strategica l'alleanza tra il Mpa e il partito di Umberto Bossi''.

E in quello che abbiamo appena scritto troverà risposta Giovanni Burtone, deputato siciliano della Margherita, che giusto sabato scorso si chiedeva cosa avrebbe detto l'Mpa dei suoi ''alleati padani''.
''Sulle gravi responsabilità di Calderoli per quanto accaduto a Bengasi non abbiamo sentito una sola parola da parte dei suoi nuovi alleati dell'Mpa. Stranamente afoni su un questione così grave per il nostro Paese'', ha affermato in una nota Burtone, a proposito della alleanza 'autonomista' tra il Carroccio e il partito dell'ex parlamentare dell'Udc. ''La Sicilia è per la sua storia e la sua cultura terra del dialogo e del rispetto reciproco tra genti, culture e credo. Ci voleva uno come Lombardo a voler portare la nostra terra a una alleanza impropria e contro natura. Lombardo - conclude la nota di Burtone - dica una parola, provi se ci riesce a esprimere un concetto politico su Calderoli ricoperto di tanto onore al congresso regionale dell'Mpa''.

A Lampedusa manifesti dell'Unione contro la Lega
È polemica a Lampedusa dopo l'affissione di un manifesto dell'Unione in cui, oltre a criticare aspramente l'operato dell'ex ministro delle Riforme Roberto Calderoli si invitano i rappresentanti della Lega a non esporre i propri simboli ed il sindaco ad impedire che ciò possa avvenire. Per tutta risposta, Angela Maraventano, unico esponente della Lega dell'isola, ieri mattina ha sfilato per protesta per le vie del centro con la bandiera del Carroccio. ''I comunisti istigano l'Islam a farci la guerra - ha detto Maraventano - e qui a Lampedusa con questo manifesto dell'Unione che non porta la firma di nessuno, istigano il popolo contro di me. Non è concepibile che in un Paese democratico si tenti di impedire la libertà di espressione''.
''Abbiamo offerto a questi popoli molta solidarietà - ha detto l'esponente della Lega - ed un dialogo che essi hanno costantemente rifiutato. La situazione a questo punto è diventata molto grave ed io chiedo che vengano chiuse le frontiere. Abbiamo paura''.
A risponderle a distanza è stato Salvatore Martello, ex sindaco, esponente dei Ds, coautore del manifesto. ''Vogliamo essere un'isola di pace, siamo la porta d'Europa - dice Martello - . Fino ad oggi è stato tutto pacifico e non vorrei che, per colpa di posizioni estreme della Lega o di altri, accadesse qualcosa ai pescatori o alla popolazione di Lampedusa. La libertà di espressione, fino a quando è un problema che viene visto politicamente, è assolutamente legittima, ma in questo caso c'è il problema di un rischio concreto''. ''Siamo l'ultimo lembo dell'Europa - conclude il diessino - dove i contatti con le genti degli altri Paesi rivieraschi è continuo, non possiamo rischiare di fare scattare segnali di razzismo o di intolleranza. Su questo argomento bisogna scherzare poco. I politici devono stare attenti alle esternazioni che fanno e proprio perché sono i portavoce del popolo le loro dichiarazioni devono essere pesate''.
Improntato alla moderazione il commento del sindaco di Lampedusa Bruno Siragusa: ''Io non posso fare altro che attenermi alla legge - dice -, ma confido nel buon senso della signora Maraventano nel non alimentare polemiche particolari in un momento in cui lo stresso Calderoli ha ammesso le responsabilità del suo gesto dimettendosi''. [La Sicilia]

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20 febbraio 2006
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