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La Palermo di Wenders in gara a Cannes

''The Palermo Shooting'' in concorso al 61mo Festival di Cannes

14 maggio 2008

E' una delle più importanti manifestazioni cinematografiche al mondo, ed è giunta alla sua sessantunesima edizione: parliamo del Festival di Cannes.
Venti i film in gara, due quelli italiani, tre i francesi e due grandi registi, uno americano e uno tedesco, che con ogni probabilità si contenderanno la Palma d'Oro del 61esimo Festival di Cannes: Clint Eastwood con "Changeling" e Wim Wenders con "The Palermo Shooting". I film in gara sulla Croisette dal 14 al 21 maggio provengono da Belgio, Turchia, Francia, Argentina, Brasile, Stati Uniti e Italia.
Negli anni il Festival di Cannes ha sempre di pià riflesso la doppia natura del cinema: arte e industria, favorendo le scoperte artistiche oltre che gli incontri professionali. Inoltre il festival francese ha sempre cercato di sostenere la creatività cinematografica nel mondo: vent'anni dopo aver creato la Camera d'Or, premio attribuito alla miglior opera prima da qualsiasi parte del mondo sia giunta, nel 1998 viene fondata anche la Cinéfondation, per accompagnare i giovani cineasti nelle diverse tappe del loro percorso creativo, dal progetto alla realizzazione dei loro film.
Il ruolo del Festival si è anche arricchito tenendo il passo col cambiamento dei tempi e l'evoluzione del cinema: selezionare e promuovere film e artisti, accogliere i professionisti, mettere in opera delle nuove dinamiche per sostenere la creazione: in una parola, servire il cinema in tutte le sue dimensioni.

The Palermo Shooting: Wim Wenders esplora Palermo evitando i cliché mafiosi e mostrando una città complessa e appassionante.
A 62 anni, il regista tedesco Wim Wenders si appresta a concorrere per la nona volta al Festival di Cannes con "The Palermo Shooting". Il regista è tra i preferiti della Croisette, dove ha già vinto la Palma d'oro nel 1984 con "Paris, Texas" (vincitore anche del Premio FIPRESCI e del Premio della giuria ecumenica), un altro FIPRESCI e la Palma del miglior regista nel 1987 con "Il cielo sopra Berlino", e il Gran Premio della giuria nel 1993 con "Faraway, So Close!". L'ultimo film che ha presentato sulla Croisette è stato "Non bussare alla mia porta" (2005).

La storia, il film - Tornano nella pellicola alcuni dei temi più cari a Wenders: il viaggio come ricerca, l'inquietudine, la scoperta del 'diverso'. Il nuovo film ci racconterà delle inquietudini di Andreas Frege, un berlinese di mezza età, che ad un certo punto della sua vita si trova a fare i conti con una crisi esistenziale e con la necessità di dare un taglio netto al proprio passato. Da quì comincia a meditare un viaggio radicale, un cambiamento senza mezze misure che lo porterà a Palermo dove giocoforza consumerà le tappe di una vera e propria rigenerazione attraverso la conoscenza di una giovane donna, Maria, destinata a divenire la sua musa amorosa; inizierà allora uno stile di vita completamente diverso, una scala di valori rivoluzionata nei principi e nelle priorità che fino a quel momento lo avevano guidato nelle sue scelte.
Particolare risalto, come in tutti i film di Wenders, sarà dato alla musica. Elementi imprescindibili della sceneggiatura saranno infatti le presenze di musicisti come Lou Reed, Patti Smith, Giovanni Sollima e la struggente voce di Enza Lauricella ritenuta l'unica testimone della tradizione del canto arcaico dell'isola che con Rosa Balistreri e Ciccio Busacca fa parte del gruppo storico.

A traghettare il nostro autore alla ricerca dei suoi personaggi, sulla strada che da Düsseldorf lo (ri)condurrà in Sicilia, sarà come Caronte il suo eletto direttore della fotografia Franz Lustig (complice già sperimentato per i recenti "Non bussare alla mia porta" e "La terra dell'abbondanza") e come Virgilio un non ancora indicato scrittore col compito di curare i dialoghi del film.
Forse Wenders pensa la nostra città come un crocevia di tensioni liberatorie, come lo scheletro di un animale mitologico che, una volta andato in pezzi, si possa poi ricostruire a nostro piacimento. Siamo sicuri che per la sua storia morale, egli userà tutta la grazia, maturata con graduata consapevolezza, dell'autore intenzionato a riscoprire luoghi e persone con lo sguardo incontaminato del bambino che si ostina ed essere tale. A dispetto della sua vocazione apocalittica, l'autore de "I fratelli Skladanowsky" (magnifico film sulle origini dei film), ci restituirà la vocazione cinematografica di Palermo, il suo consegnarsi docile persino all'implacabile divenire del degrado... Ma perché fare tante previsioni e congetture? La "Palermo Story" che vedremo e godremo sarà prima di tutto un film imprevedibilmente spiazzante. E, ci auguriamo, sarà l'occasione di sognare ad occhi aperti il cielo sopra di noi e la terra sotto i nostri piedi, la Palermo che vorrebbe essere e non è, romanticamente visitata dalla concretezza di un cinema purissimo in grado di tradurre in immagini il desiderio del giovane vecchio Wenders che avrebbe voglia di rifare il mondo.

The Palermo Shooting segna il ritorno di Wenders nel suo paese dopo 15 anni; è anche il primo film che gira nella sua città natale, Düsseldorf (le riprese sono cominciate lì lo scorso autunno, per poi trasferirsi in Sicilia). Questa coproduzione tra la società del regista, Neue Road Movies, e l'Italia, racconta la storia di un fotografo di successo (interpretato da Campino, cantante del gruppo punk di Düsseldorf Die Toten Hosen) che decide di lasciare tutto per una nuova vita a Palermo, dove s'innamora perdutamente di una restauratrice, impersonata da Giovanna Mezzogiorno.

The Palermo Shooting
Regia e Scenggiatura di Wim Wenders
Con Milla Jovovich,Campino, Dennis Hopper, Giovanna Mezzogiorno, Patti Smith, Lou Reed, Jana Pallaske, Sebastian Blomberg, Udo Samel, Enza Lauricella
Fotografia di Franz Lustig

Informazioni su Cannes 2008 e immagini dal set The Palermo Shooting su www.artmomo.com

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14 maggio 2008
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