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La ''Pasqua con chi vuoi'' degli italiani, che spenderanno quasi 500 mln di euro per le sole uova di cioccolato

06 aprile 2007

Caccia alla prima tintarella in località esotiche ma anche tanta cultura e tanta tradizione. È questa la Pasqua 2007 degli italiani e, nonostante i milioni di uova, possiamo dire che le sorprese sono poche.
Dall'aeroporto romano Fiumicino, per esempio, transiteranno 420 mila passeggeri e quelli che ''escono'' sono diretti alle solite località: Maldive, Mauritius, Seychelles, Sharm el Sheik, Hurgada, Kenia, con una spruzzata di Caraibi, con Cuba e San Domingo, ma anche Sud America con il Brasile in testa. Chi ha scelto la cultura atterra a Londra, Parigi, Madrid, Vienna, Dublino, Barcellona e, naturalmente, a Roma.
Ma le tradizioni tengono, anche in accoppiata con le mete interne, soprattutto il Sud con la Sicilia e la Sardegna in testa, ma principalmente con la riapertura delle seconde case.

In questa ''Pasqua con chi vuoi'', che scelte fanno i giovani italiani? Per loro in città o al mare c'è poca differenza. In Europa, per esempio, a farla da padrona è stata la Spagna. Al terzo posto una Lisbona sempre più di moda, che con l'11% delle preferenze rimane incollata all'intramontabile accoppiata Parigi-Londra. E i giovani non si fanno spaventare dal clima, così nonostante i rigori dell'algida primavera settentrionale, anche Amsterdam, Praga, e le stesse Londra e Parigi conservano la loro attrattiva. Lo spirito d'avventura, poi, porta i giovani anche verso mete a lungo raggio. E qui la parte da leone la fanno i Carabi ed il Sud America. Oltre alla classica combinazione soggiorno-volo, che permette di godersi le spiagge bianche a ridosso della giungla, hanno raccolto un discreto successo anche i tour alternativi a carattere archeologico e ambientalista.
In ottima salute, inoltre, il turismo interno favorito dai pochi giorni a disposizione. Buone le vacanze natura, non proprio esauriti gli agriturismi, che non sono più una novità, mentre si afferma sempre più il trekking nei grandi parchi.

Si diceva, poi, della tradizione. La Pasqua, anche se legata all'idea della gita fuori porta e del lungo week-end, per il 75% degli italiani resta la festa delle tradizioni. Risulta che il 68% degli italiani nei giorni delle festività pasquali continua a tenerne vive le tradizioni all'interno della propria famiglia. Ed il protagonista assoluto è l'uovo, in tutte le sue forme ed in tutti i modi nei quali si presta ad essere consumato. Si va dalla versione tradizionale dell'uovo di gallina, sodo o usato nei piatti tipici tradizionali, a quella più moderna dell'uovo di cioccolata.
Nelle due settimane che precedono la Pasqua vengono acquistati 370 milioni di uova di gallina, 27 milioni al giorno con un incremento del 30% rispetto ai consumi medi quotidiani. Si tratta di 23 mila tonnellate di prodotto per un valore di quasi 50 milioni di euro. Sono invece 37 milioni le uova di cioccolata che vengono vendute a ridosso delle festività, pari a 9.400 tonnellate di prodotto per un valore di circa 470 milioni di euro.

Tre le tradizioni gastronomiche, per il 30% mangiare uova sode in piatti tipici regionali come ingrediente ad esempio di pane, torte dolci e salate e focacce; mangiare uova sode e salame il giorno di Pasqua (per il 24%) soprattutto a colazione; dipingere le uova sode per dare un tocco di colore alla tavola (per il 20%); ed il 25 % di gradimento in una miriade di altre abitudini locali. Nel sud prevale (35%) l'abitudine di mangiare le uova sode abbinate alla gastronomia locale, pastiere, torte pasqualine, cuzzupe, scarcedde, fugazze e cavagnetti.
Nel centro, con Abruzzo e Molise in testa, troviamo uno zoccolo duro (40%) di chi non rinuncia all'abbinamento di uova sode e salame durante la prima colazione; e nel nord prevale (35) l'abitudine di dipingere le uova sode. Questa è una tradizione che risale ormai a quasi nove secoli fa, se è vero che in Occidente risale al 1176, quando re Luigi VII rientrò a Parigi dopo la II Crociata ed il priore dell'Abbazia di Saint Germain des Pres, per festeggiarlo, gli donò la metà dei prodotti delle sue terre, incluse uova in gran quantità, che vennero dipinte e distribuite al suo popolo a piene mani, segnando l'inizio di una tradizione che dura ancora oggi.

Fonte: Aise

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06 aprile 2007
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