La piattaforma Vega B minaccia l'ambiente e l'economia del territorio
Contro la realizzazione di un nuovo impianto di perforazione al largo di Pozzallo
Greenpeace, insieme a realtà come Cgil, Cittadinanzattiva, Italia Nostra, Lega Navale, Lega Pesca Coop, il comitato Stoppa la Piattaforma e altri comitati locali, ha presentato al ministero dell'Ambiente le osservazioni in merito alla procedura di Via (Valutazione di Impatto Ambientale) sulla piattaforma Vega B.
La Edison - fa sapere Greenpeace - gestore della piattaforma Vega A al largo di Pozzallo, ha fatto richiesta per realizzare nella stessa concessione un nuovo impianto di perforazione, la piattaforma Vega B, e tre giorni fa scadevano i termini della consultazione pubblica della procedura di Via. "Abbiamo contestato le violazioni procedurali, l'assenza di timbri firme ed autori in alcuni documenti, l'incompletezza delle valutazioni di impatto ambientale, l'inesattezza delle valutazioni effettuate, i risicati margini di sicurezza della struttura", spiega Alessandro Giannì, direttore delle campagne di Greenpeace. "Riteniamo che il progetto metta in grave pericolo l'ambiente e l'economia del territorio nonché le risorse e gli ecosistemi del mare - aggiunge - Chiediamo quindi che venga negato il permesso ad operare ricerche ed emungimento di idrocarburi sia con indagini sismiche che con pozzi di trivellazione".
La questione sarà dibattuta il 9 ottobre a Roma, quando i rappresentanti di Greenpeace e i sindaci coinvolti incontreranno il ministro Corrado Clini per la consegna dell'appello che chiede lo stop alle trivellazioni off-shore. A firmare l'appello promosso da Greenpeace 49 sindaci siciliani, il Governo della Regione Sicilia, numerosi comitati locali e associazioni di categoria, oltre che quasi 57.000 cittadini. [Adnkronos/Ign]