La Piazza e il Palazzo
Note a margine delle ultime elezioni amministrative a Palermo
Si è chiusa la stagione elettorale e inizia un nuovo periodo di amministrazione della città. La volontà popolare ha conferito mandato alla coalizione di centrodestra mentre il centrosinistra manterrà il ruolo dell'opposizione. Il gioco democratico e l'efficienza delle istituzioni si misurano proprio attraverso la dialettica fra maggioranza e opposizione. Una dialettica che non è retorica contrapposizione basata su slogan e fumose parole, ma una costante e proficua azione di verifica e controllo che l'opposizione è chiamata a svolgere. In assenza di questo si rischia di cadere nel consociativismo.
Sono tutti uguali: questa è un'affermazione ricorrente nelle conversazioni con i cittadini. Su questa sensazione diffusa ci permettiamo di richiamare l'attenzione di un'opposizione che non è stata capace di conquistare fiducia, trasmettere un'identità e un programma realmente alternativo.
''Sono tutti uguali'' è un messaggio rassegnato di un elettore che non trova alternative a certe prassi di governo. E' sfogo di chi non vede soggetti che sappiano rappresentare una sincera capacità di svolta. Ma soprattutto è rischio di adesione alla prassi del voto ad personam che confonde diritto e cortesia, bene comune e bene individuale.
L'odierno risultato elettorale può essere rintracciato anche nel modo in cui la sinistra ha svolto, in questi anni, la funzione di opposizione. L'assoluta incapacità di esprimere una nuova classe dirigente ma soprattutto troppi silenzi. Essere all'opposizione non è un alibi per attribuire agli altri le colpe di una cattiva gestione. L'impostazione manichea della politica - in cui il bene tout court si confronta con il male tout court - non convince e non può convincere. Non è la demonizzazione dell'avversario ad attribuire credibilità ad una parte politica ma la capacità di proposta e di concretezza.
E' necessario adesso fare autocritica e ripartire da questo risultato per diventare efficace opposizione, costruttiva, propositiva, vigile. Ognuno dei consiglieri eletti ha ottenuto un mandato di rappresentanza per sedere a Palazzo delle Aquile e da lì servire il cittadino. Non se stesso.
E' ogni giorno, infatti, che si conquista la fiducia dei cittadini, non scendendo in piazza all'apertura della campagna elettorale per poi sparire subito dopo il voto. Il cittadino non dà fiducia a chi alza la voce solo per mostrare i muscoli e poi si ritira dalla scena. Vuole continuità. Alla nuova opposizione chiediamo di riappropriarsi con orgoglio e responsabilità di questo ruolo, di riacquistare capacità di comunicazione attraverso un impegno quotidiano. La possibilità di una futura alternanza democratica comincia oggi. E' indispensabile mettere nuovamente in dialogo la piazza con il palazzo, ristabilire trasparenza, onorando il patto etico con i cittadini e liberandosi dalla schiavitù del precariato.
E' altresì indispensabile lavorare per realizzare un ricambio nella classe dirigente, inserendo soggetti giovani, portatori di nuove idee. Per interrompere quel circolo vizioso basato sul voto di scambio che sta snaturando la mission della politica siciliana, sono improrogabili la riforma della legge elettorale, che ponga fine alla proliferazione delle liste e dei candidati civetta, e un limite alla politica come professione.
E' ora di porre fine alla politica come monarchia. La politica deve tornare ad essere passione e slancio ideale. Si dice che ciò non avviene per non perdere le competenze maturate, ma spiace osservare che in molti politici di professione non si ritrovano grandi abilità di cui l'amministrazione non può fare a meno ma soltanto grandi interessi consolidati.
Speriamo che questo nuovo periodo di governo della città sia caratterizzato da una dialettica democratica delle parti e che entrambi, maggioranza e opposizione, concorrano a realizzare nuovi scenari di sviluppo. Su questo chiediamo ai cittadini di vigilare perché Palermo è nostro interesse e il suo futuro non è qualcosa che verrà, ma qualcosa che tutti concorriamo a realizzare ogni giorno.
Padre Gianni Notari
Direttore dell'Istituto Pedro Arrupe