La pillola che può rallentare l'Alzheimer
Dai ricercatori dell'Università di Cambridge forse la chiave per rallentare lo sviluppo della malattia nelle sue prime manifestazioni
I ricercatori dell'Università di Cambridge potrebbero aver scoperto la chiave per rallentare lo sviluppo dell'Alzheimer nelle sue prime manifestazioni. Una scoperta potenzialmente rivoluzionaria che un giorno potrebbe tradursi nella creazione di una pillola ad hoc sul modello dei farmaci a base di statine che vengono utilizzati per la prevenzione delle cardiopatie.
Il segreto per fermare l'avanzata dell'Alzheimer è contenuto in una molecola di origine naturale in grado di bloccare la formazione nel cervello di placche amiloidi, responsabili della malattia. La molecola appartiene ad una famiglia di proteine che si trovano nei polmoni.
Ora, spiegano gli scienziati, queste molecole in sé non possono essere utilizzate per la creazione di pillole perché non resisterebbero al processo digestivo ma si possono trovare proteine simili che si prestino ad essere trasformate in farmaci.
Per i ricercatori si tratta comunque di un punto di partenza per trovare una medicina da utilizzare appena si manifestino i sintomi della patologia o persino in forma preventiva.
"Le persone potrebbero cominciare ad assumere il farmaco intorno ai 60 anni, molto prima che compaiano i primi segni così da ridurre il rischio di sviluppare gli effetti devastanti della malattia", ha spiegato uno degli autori della ricerca, il dottor Samuel Cohen.
Solo in Gran Bretagna i malati di Alzheimer sono 830 mila. In Italia si registrano cifre ancora più allarmanti: oltre un milione di malati, solo in Puglia si registrano oltre 70mila casi.
Secondo i recenti Rapporti Mondiali Alzheimer il numero di persone affette da demenza è destinato a raddoppiare ogni 20 anni, passando dai 36 milioni nel 2010 ai 115 milioni nel 2050, con costi sanitari e sociali stimati in 604 miliardi di dollari, cifra che rappresenta circa l'1% del PIL mondiale.