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La Piramide siciliana

La Piramide-38° Parallelo di Mauro Staccioli arricchisce la Fiumara d'Arte, il parco scultoreo più grande d'Europa

20 marzo 2010

Nasce il 21 marzo 2010, nell’equinozio di primavera, la Piramide-38° Parallelo, opera che arricchisce il parco scultoreo più grande d’Europa: Fiumara d’Arte. Ideata da Antonio Presti, la maestosa scultura è stata realizzata dall’artista Mauro Staccioli.
Nel primo giorno di una stagione, che invita al risveglio e alla rinascita, si compie una scelta simbolica quale segno evocativo di quel tempo sacro e universale che la piramide rappresenta, le ore di luce e di buio sono uguali, metafora del delicato equilibrio di forze opposte e contrarie.

La nuova opera del parco di sculture dei Nebrodi è stata realizzata in collaborazione con il Comune di Motta d’Affermo, guidata dal Sindaco Sebastiano Adamo, e con il contributo dell’Assessorato regionale ai Beni Culturali nell’ambito del POR Sicilia 2000/2006, oltre ai fondi della legge su Fiumara d’Arte e al dono della Fondazione Fiumara d’Arte nella persona di Antonio Presti.
"Questo nuovo interesse e rispetto da parte dei comuni del territorio nei confronti del Parco di Fiumara, fa sperare in un futuro di condivisione soprattutto per garantire e tutelare questo grande patrimonio artistico/culturale" ha sottolineato Antonio Presti.

Il significato di questa opera - alta 30 metri e la cui costruzione è durata ben 2 anni e mezzo - è la perfetta sintesi dell’universale, di coesistenza degli opposti: il "triangolo" - afferma Staccioli - "è l’immagine a tre punte di cui immagino che i vertici siano Arte, Religione e Filosofia. E’ la Sicilia". Questa figura perfetta è dunque un invito a meditare sul nostro destino di uomini in lotta tra immanenza e trascendenza, tra materia e spiritualità, ma anche un ammonimento all’appiattimento morale di una società che - sottomessa alla dittatura del consumismo - ha smarrito ogni senso di bellezza, ogni ricerca di giustizia.
"Mi interessava creare un luogo al tempo stesso universale e particolare - ha spiegato ancora l’artista - dove l’uomo potesse soffermarsi a pensare per riflettere sul senso dell’esistenza: quesito senza risposta, forse, ma tangibile, un luogo laico di riflessione sull’essere e lo stare nel mondo di oggi".
L’imponente Piramide deve il nome, "38° Parallelo", alla sua collocazione su un’altura nel territorio di Motta d’Affermo che guarda il mare e le isole Eolie e sullo sfondo gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa. Quello stesso parallelo sul quale, nell’altro emisfero, passa il confine tra Corea del Nord e Corea del Sud, quasi a voler riequilibrare la tensione conflittuale di un luogo con la sacralità dell’Arte.
La Piramide ammonisce la coscienza degli uomini: "La nostra società ha smarrito ogni senso di bellezza, di dignità - ha voluto sottolineare Antonio Presti - E non mi sembra casuale che in questo momento riaffiorino, come incubi della storia, i conflitti, le ingiustizie, gli scontri razziali. Quando il Potere sceglie come suo valore la mediocrità, è incapace di progettare il Futuro, trascinando verso il basso la società del proprio tempo, consegnandola inesorabilmente a uno stato di implosione emozionale".


Mauro Staccioli e Antonio Presti

La struttura della Piramide, un tetraedro cavo, è stata realizzata con centinaia di lastre fino a raggiungere l’altezza di 30 metri, in acciaio corten: uno speciale materiale che a contatto con l’aria si ossida e assume un colore bruno intenso. Al tramonto i raggi del sole calante accendono di rosso l’acciaio bruno e la luce penetra all’interno della scultura attraverso un taglio sullo spigolo orientato a Nord-Ovest, in direzione di Cefalù. Al crepuscolo la Piramide rende la sua funzione di "eremo laico che invita l’Uomo al risveglio della Coscienza". L’opera ha un suo movimento interiore e "parla" poichè le giunture d’acciaio, rese incandescenti dall’esposizione al sole, risuonano quando la temperatura del metallo si abbassa, restituendo quelle che Presti ama definire "sonorità cosmiche, vibrazioni di Conoscenza".
Il centro della Piramide si completa con delle antiche pietre "ferrose", corrose dal mare prima che le acque si ritirassero dall’altura, ritrovate durante gli scavi di sbancamento e ricomposte per la realizzazione della spirale all’interno dell’opera. In questo modo l’artista recupera le due forze opposte: l’orizzontalità attraverso la spirale – che segna il ciclo vita/morte - e la verticalità dell’asse cielo/terra che nascendo dal centro della spirale, si ricongiunge al vertice della Piramide. Una sintesi perfetta tra l’immanenza e la trascendenza. La Piramide è quindi come nutrita dalla stessa terra rossa e ferrigna su cui sorge ed esprime al suo interno la ricerca e il raggiungimento di un equilibrio.

Per volontà della Fondazione Fiumara d’Arte di Antonio Presti, la Piramide sarà accessibile all’interno solo il 21 giugno di ogni anno, in coincidenza con il solstizio d’estate. Ancora una volta una scelta simbolica: il 21 giugno è infatti il giorno più lungo dell’anno e le ore di luce superano quelle del buio; chi parteciperà annualmente al rito della Piramide sceglierà sempre il trionfo della luce. Tra i progetti futuri c’è, infatti, l’idea di ritualizzare l’apertura dell’opera a ogni solstizio d’estate coinvolgendo poeti, musicisti e danzatori, e di sancire un gemellaggio con le isole Eolie, dove lo Stromboli, con il suo triangolo di fuoco universale, si collega idealmente all’emergere della Piramide nel Parco di Fiumara d’Arte.

Scheda tecnica della Piramide di Mauro Staccioli
Altezza al vertice: mt 30 – larghezza base triangoli: mt 22
Materiali: calcestruzzo (base) – acciaio corten
Progettista: architetto Angelo Pettineo
Direzione lavori e calcoli: Marcello Arici e Salvatore Serio
Impresa Zetazo di Zambito di Vicari (Pa) e Impresa Bruno Paolo di Pettineo (Me)

 

 

 

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20 marzo 2010
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