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La più amata dagli stranieri...

La Sicilia è la meta più amata dal turismo straniero, ma per gli italiani una vacanze a "casa propria" costa troppo

02 luglio 2011

La Sicilia è al primo posto tra le regioni del Mezzogiorno e al settimo posto nella graduatoria nazionale per incidenza del turismo straniero con il 37, 3 per cento di arrivi e il 39, 1 per cento di presenze turistiche. Un dato di molto superiore al dato medio meridionale che si attesta rispettivamente al 27, 5 e al 27, 8 per cento. Ma è anche prima per posti letto offerti in strutture a 3-4-5 stelle. Si piazza al secondo posto tra le regioni del Sud, dopo la Campania per numero di arrivi e presenze, rispettivamente 4,1 milioni e 14 milioni.
Il Pil turistico regionale è di 2,6 miliardi di euro e ogni presenza turistica aggiuntiva genera 49 euro di Pil aggiuntivo, il dato più alto del Mezzogiorno dove la media è di 41 euro a persona. Sono alcuni degli aspetti emersi dal "Rapporto sul settore turistico alberghiero della Sicilia" realizzato da Srm (Studi e ricerche per il Mezzogiorno, il centro studi del Gruppo San Paolo) e illustrato ieri mattina alla presentazione dell'accordo tra Intesa San Paolo e Federalberghi. "La ricerca dimostra che il comparto turistico oltre a essere di per sé un importante settore per la Sicilia, in quanto genera 2, 6 miliardi di euro di Pil regionale - ha spiegato Massimo Deandreis - è anche un settore che ha un importante effetto moltiplicativo su un vasto indotto. Lo studio dimostra in modo chiaro che ogni singola presenza di turista al giorno aggiuntiva genera un Pil di 49 euro a persona. E' sufficiente ipotizzare una crescita dei turisti pari al 20 per cento per generare un Pil turistico aggiuntivo per la Sicilia di circa un miliardo, tra impatto diretto e indiretto, che aggiunto a quello esistente fanno oltre 3 miliardi".

In Italia il turismo "allargato" incide per l'8,4 per cento del Pil, con un valore di 131 miliardi di euro e genera un'occupazione che sfiora i 2,2 milioni di unità. La spesa pubblica del settore ammonta a 12, 5 miliardi di euro e gli investimenti superano i 24 miliardi. L'Italia si posiziona al quinto posto nella graduatoria mondiale per numero di arrivi, è la terza in Europa dopo Francia e Spagna. Ma la previsione per il 2021 mostra un rischio di perdita di competitività a favore di altre aree geografiche più dinamiche nell'offerta turistica.
Tornando in Sicilia, la regione insulare si caratterizza per una domanda turistica prevalentemente balneare e culturale. I due aspetti attirano il 58 per cento delle presenze. Rilevante è il peso degli arrivi presso località di interesse storico e artistico della regione sul dato meridionale che è del 42 per cento.
Altro fiore all'occhiello siciliano il sistema aereoportuale: nel 2010 oltre 12,6 milioni di passeggeri. In particolare Catania è il primo aeroporto del Mezzogiorno. Palermo si distingue per il porto crocieristico, è il terzo del Mezzogiorno con oltre 738 mila passeggeri transitati nel 2010. In riferimento alla nautica da diporto, la Sicilia offre 16 mila posti barca, il 10 per cento delle strutture nazionali. La domanda turistica siciliana si concentra soprattutto nelle province di Messina e Palermo, rispettivamente con il 29, 2 presenze e 20, 8. E sempre Messina detiene la maggiore concentrazione di posti letto. Seguita da Palermo, oltre 28 mila posti letto.
In Sicilia Srm ha contato 119,365 alberghi, 34, 516 campeggi e villaggi, 11, 972 alloggi in affitto, 7,462 alloggi agroturistici e 10,749 di B&B. La forma del B&B si trova principalmente nel Catanese dove è concentrato circa un quarto dei posti totali.

Ma se l'isola risulta il posto preferito dagli stranieri, non è la stessa cosa per gli stessi siciliani. Infatti, quest'estate le Regioni più convenienti per le vacanze italiane sono Liguria e Sardegna; la classifica di quelle meno 'risparmiose' è guidata invece da Puglia e Sicilia.
Secondo uno studio 'Solo Affitti Vacanze', network di 47 agenzie dedicate al mercato delle locazioni nei luoghi turistici, il miglior rapporto qualità-prezzo si registra in Liguria dove, alloggiando negli immobili disponibili per l'intera stagione o per un minimo di un mese, i clienti riescono a sostenere una spesa media di 500 euro a settimana per un quadrilocale da sei posti letto a Loano, per scendere a poco più di 300 euro circa per un bilocale da quattro posti letto a San Remo.
Affittare una casa di villeggiatura costa molto più caro nelle perle del Sud e delle Isole rispetto a mete tradizionali come quelle della riviera romagnola, informa lo studio. Non a caso "in Puglia e Sicilia ci sono immobili tra i più costosi d'Italia che superano persino diverse famose località della Sardegna e della Liguria".
Mediamente più bassi, viene sottolineato, i canoni di locazione in Sardegna dove per un residence di due vani l'esborso è di appena 400 euro settimanali a Isola Rossa e di 750-800 euro a San Teodoro e nei dintorni di Porto Rotondo. A Olbia la cifra cala a 450-500 euro a settimana per un appartamento da quattro posti letto mentre a La Maddalena sale a 800 euro.

[Informazioni tratte da Corriere del Mezzogiorno - Italpress, Lasiciliaweb.it, ANSA]

- Una vacanza gratis a Lampedusa? "No grazie" (Guidasicilia.it, 27/06/11)

 

 

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02 luglio 2011
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